Recensioni per
La giovane amante
di thors

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/09/22, ore 20:43

Seconda delle quattro recensioni premio relative al contest "Manuale di Sopravvivenza Vol. 2"

Eccomi qui... dopo un lasso di tempo ridicolmente lungo.
La prima parte di questa storia è molto emotiva. Mi sono piaciuti i patimenti di Alessandro, tutta la storia che coinvolge Elisa e il suo patrigno/aguzzino/fidanzato della madre. È senza dubbio una persona di buon cuore, all'inizio, e sebbene abbia solo 27 anni ha un forte senso di responsabilità.
La vicenda si evolve piuttosto velocemente, anche se le parti più passionali ce le hai tagliate; non parlo delle scene hot in sé per sé, ma quei giochetti innocenti, gli scherzi, le provocazioni maliziose (tipo quella di Sara che si siede su di lui), sono menzionate ma non c'è una scena che le descriva appieno. È un po' un peccato, perché mi sarebbe piaciuto vederne qualcuna; in effetti mi sa che il rating rosso dipende solo dal tema, piuttosto che dalla descrizione di qualche scena.
Elisa riesce comunque a fuggire e ad avere un lieto fine. Amata, circondata da amici che l'hanno sempre sostenuta nelle sue scelte e dall'unico uomo che si sia davvero interessato a lei, come persona e vittima, prima, e come più che una semplice donna poi. 
A questo punto non mi resta che sperare che Sara trovi prima o poi il suo degno lui; sarebbe imbarazzante dover scappare ogni mattina perché Elisa e Alessandro vogliono combinare fino a mezzodì xD
Alla prossima
Ghostro
 

Recensore Master
29/11/21, ore 18:51

Ciao!
Da un punto di vista giuridico questa storia fa acqua da tutte le parti!
Solo il tribunale dei Minori può stabilire, dopo attenta indagine, se un minore può sposarsi o meno. Il tuo protagonista sarebbe da denuncia penale, considerata la differenza di età che ha con la co- protagonista e il modo in cui è venuto meno a qualsiasi obbligo nei confronti di un minore in stato di abbadono a cui, per giunta, è stata anche usata violenza.  Si solleva un po' solo perchè ha pensato di chiamare la madre!
Non lo dico per criticarti, ma per fare un po' di ordine, prima che qualcuno possa pensare che le cose vadano così! Lo dico con il sorriso sulle labbra, perchè questo aspetto mi ha fatto molto divertire.
Per quanto riguarda la trama e la storia in sè direi che l'ho trovata disturbante, probabilmente proprio perchè nel mondo reale le cose non vanno così e un uomo che si tiene in casa una ragazzina di 15 anni e ci scopa pure è altamente disturbante.
Detto questo l'ho apprezzata proprio per la sua totale follia. Sei stato coraggioso a sfidare qualsiasi regola morale, dipingendo il tutto come una storia d'amore tragica e ineluttabile. Tuttavia io non posso fare a meno di pensare che sia tragica e malata. Se la protagonista avesse avuto la maggiore età forse sarebbe stato diverso e non perchè a 18 anni si sia più maturi, ma perchè questi limiti di legge esistono per un motivo ben preciso. 
Dal punto di vista sintattico e ortografico niente da dire,ma anche qui mi sorge un interrogativo.
L'uso asciutto e quasi freddo delle parole è intenzionale? Il tuo protagonista non sa espriemere altrimenti i propri pensieri? Oppure è una tua caratteristica stilistica?
Mi incuriosisce molto sapere quali siano le reali motivazioni che ti hanno spinto a scrivere una storia del genere. Probabilmente se ti fosse dato più spazio alcune dinamiche sarebbero state espresse meglio e la mia curiosità sanata. 
II protagonista nella tua testa è un brav'uomo o una persona fragile?
La ragazzina è veramente innamorata di lui? Oppure è un sostituto del padre che ha cercato di legare a sè seducendolo, perchè non ha mai conosciuto altro nella vita?
L'uomo è veramente governato dal puro istinto oppure in circostanze normale avrebbe utillizato meglio il proprio cervello?
Mi sto facendo troppe domande, vero? 
Comunque...bravo!

 

Recensore Master
02/11/21, ore 10:39

TERZA CLASSIFICATA

“La giovane amante” di thors




Grammatica e stile: 9,5/10


Dal punto di vista grammaticale ho trovato davvero pochissime sbavature, segno che questo è un testo di una pulizia e un’accuratezza davvero molto buoni.
Ti segnalo di seguito le uniche imperfezioni che ho notato:
“dietro quello che aveva comprato per la nostra escursione estiva sulle dolomiti trentine” -> Dolomiti andrebbe scritto in maiuscolo.
“quello che ho conosciuto a capodanno” -> anche qui, Capodanno sarebbe più corretto scriverlo con la lettera maiuscola.
“Sta tranquilla, piccolina” -> “sta” intesa come “stai”, come in questo caso, è da scrivere con l’apostrofo finale /sta’), in quanto si tratta di un troncamento della parola “stai”.
Questi, seppur pochi e relativamente poco gravi, sono gli errori di grammatica che ho trovato ^^ non li ho potuti ignorare del tutto, ma non voglio nemmeno farli pesare granché visto che potrebbero anche trattarsi di errori di battitura.
Ci sono poi alcuni errori di battitura, che essendo molto pochi non ho tenuto in considerazione nel punteggio; comunque te li lascio qui di seguito, nel caso volessi correggerli!
“scoppiava in lacrime se rimava troppo a lungo da sola” -> manca una sillaba in “rimaneva”.
“e ti impedisco di cercata un’altra” -> penso che qui intendessi “cercarne”.
“poco più un rigagnolo nascosto dalla vegetazione” -> qui manca una parola, credo: sarebbe più corretto dire “poco più di un rigagnolo”.
“Sarà curvò le labbra in un sorriso” -> ti è sfuggito l’accento su “Sara” ^^
Per il resto la grammatica e la pulizia del testo sono davvero ottime, soprattutto considerando la lunghezza del testo; è difficile, quando si lavora su storie molto lunghe, non lasciar sfuggire troppe sviste, ma tu sei stato molto attento e preciso da questo punto di vista.
Parlando invece dello stile, ho apprezzato molto il tuo modo di raccontare: i periodi sono sempre ben costruiti, non troppo frammentati né eccessivamente articolati e dispersivi, e supportati da una punteggiatura ben inserita ed equilibrata. Solo in rarissime occasioni mi è parso che in alcuni periodi vi fossero troppe virgole, come per esempio in questo:
“Avrebbe preferito, infatti, scappare nuovamente da casa, piuttosto di denunciare il compagno della madre.” -> è una frase piuttosto breve e che non necessita di essere frammentata eccessivamente; potrebbe funzionare lo stesso, ed essere al contempo più fluida, senza la virgola che segue “casa”.
Tuttavia, come ti dicevo, si tratta di casi isolati e che spesso e volentieri sfociano nel gusto personale, dunque non mi sento affatto di considerarla una sbavatura!
Complimenti anche per la gestione delle scene e dei dialoghi: sei riuscito a dosare abbastanza bene discorsi diretti, azioni, introspezione e descrizioni, il che ti ha permesso di creare un testo complessivamente scorrevole, vivido e coinvolgente. Forse ci sono stati dei punti in cui uno di questi elementi è venuto un po’ a mancare, ma te ne parlerò meglio nel parametro della trama e personaggi, perché è lì che emergono le conseguenze di queste tue scelte stilistiche. Comunque in linea di massima devo ammettere che il tuo stile è davvero piacevole, scivola sotto gli occhi con facilità e coinvolge sempre più riga dopo riga!
Un ultimo piccolo appunto che vorrei farti riguarda l’utilizzo della d eufonica. Esiste una regola, di cui non tutti gli autori sono a conoscenza e che ci tengo sempre a condividere: la d eufonica è giusto applicarla a una preposizione/congiunzione quando è seguita da una parola che comincia per quella stessa vocale (ed ecco, ad appena, ad andare, ed esercitarsi), ma non è corretta quando la parola che segue la proposizione/congiunzione comincia con un’altra vocale (ad esistere, ed infine, ad oltranza, ed una). Io non la considero un vero e proprio errore, visto e considerato che nella vecchia letteratura italiana vi era un abuso della d eufonica e anche in poesia è concesso utilizzarla anche in caso di vocali diverse; ancora oggi può essere considerata una scelta stilistica, ma nella stragrande maggioranza della letteratura moderna ormai si segue questo schema, quindi ho voluto portarlo comunque alla tua attenzione ^^
Comunque il mio bilancio è davvero positivo, hai uno stile davvero piacevole che è riuscito a valorizzare molto bene la tua storia!


Trama e personaggi: 8/10

Non hai fatto un cattivo lavoro né dal punto di vista della trama né dei personaggi, ma mentre leggevo ho avuto delle piccole perplessità su tutti i fronti.
Ma andiamo con ordine!
La trama è gestita molto bene: ti sei preso un rischio, ovvero quello di mettere molta carne sul fuoco raccontando una storia così complessa con un limite così ristretto di parole, ma hai passato il test e anche brillantemente! Non ho trovato lacune o incoerenze, ogni scena si è svolta nei suoi giusti tempi, hai approfondito ciò che era giusto approfondire. Molto astuta e interessante la scelta di lasciare il passato di Giulia un po’ oscuro – anche agli occhi del protagonista – finché lei non l’ha raccontato ad Agnese, questo ha permesso di svelare pian piano un tassello importante del passato della ragazza e di empatizzare maggiormente con lei. Credo che quella sia stata una delle scene cardine dell’intera storia, una delle più toccanti.
Cioè che non mi ha del tutto convinto a livello di trama è principalmente l’inizio: ho avuto l’impressione che la storia ci abbia messo un po’ ad avviarsi davvero. In primo luogo ci presenti la situazione, ci parli in maniera forse un po’ troppo didascalica dell’incontro tra Alessandro ed Elisa, ce lo descrivi come se il protagonista stesse vagando tra i suoi ricordi, ma questo crea un certo distacco iniziale perché il lettore non ha modo di “vedere” la scena e avere a che fare con dei personaggi “forti” fin dalle prime righe. È assolutamente comprensibile, visto che la storia inizia già nel bel mezzo dei fatti ed era necessaria una spiegazione, ma per ovviare il problema avresti potuto per esempio ricorrere a un flashback, che ti avrebbe permesso di rendere più vivida e coinvolgente la scena dell’incontro. Comunque questa è una sottigliezza, che appunto non si può considerare un vero e proprio errore, ma che avrebbe dato una maggiore spinta alla storia fin dai primi paragrafi, mentre invece ci vuole un po’ più di tempo per entrare nel vivo.
Per quanto riguarda i personaggi, devo innanzitutto farti i complimenti per come hai delineato Elisa: è un personaggio senza dubbio particolare, che ha vissuto un passato difficile e questo la porta a essere un’adolescente instabile, per certi versi anche capricciosa. Trova in Alessandro quella figura che le è sempre mancata, un punto di riferimento, la sua salvezza, e finisce per innamorarsene come spesso accade in questi casi: lui è tutto il suo mondo, e la ragazzina non può accettare assolutamente che lui non la ricambi. Deve amarla, deve ammetterlo. Questo traspare nei suoi gesti disperati: il presentarsi alla porta di Alessandro con indosso solo la biancheria, le parole insistenti e disperate che usa quando i due discutono, lo scappare di casa per farlo stare in apprensione, l’andare a informarsi per un matrimonio senza nemmeno sapere se lui fosse d’accordo. È assolutamente intenzionata a ottenere ciò che vuole e vediamo che, pian piano, riesce a prendere in mano la situazione e fare di Alessandro ciò che vuole. Lui si ritrova succube, farebbe qualsiasi cosa per lei, arriva addirittura ad assecondare la sua folle idea di un matrimonio. Credo che Elisa sia il personaggio forte della storia, l’hai descritta in una maniera sublime e tramite le tue parole viene fuori tutta la sua essenza, il suo essere rotta e fragile, la sua disperazione, il suo attaccarsi all’unica persona che sembra volerle bene a questo mondo.
Ma se su di lei non ho nessun dubbio, Alessandro rimane per me un grande punto interrogativo. La storia è scritta in prima persona dal suo punto di vista, il che ti avrebbe dato l’opportunità di fare un ottimo lavoro di introspezione. Questo però mi è mancato parecchio durante il corso della storia, o meglio, non ho sentito il cambiamento del personaggio dall’interno. Abbiamo visto, tramite i suoi gesti e le sue scelte, come pian piano cede alle avances di Elisa, accontentando tutti i suoi capricci; tuttavia non percepiamo quella che probabilmente è stata una lotta interiore per lui. Troviamo pochi pensieri contrastanti, poco conflitto tra ciò che la sua ragione e il suo cuore gli suggeriscono. Questa situazione ha del potenziale incredibile proprio per evidenziare il percorso interiore del personaggio, anche con piccoli e brevi spaccati di introspezione disseminati qua e là lungo il testo, durante le scene; tu ne hai inserito alcuni, la tua storia non ne è del tutto scarna, ma non sono stati sufficienti. Ho assistito a una trasformazione totale senza conoscerne bene il processo: all’inizio vedevo un Alessandro abbastanza fermo nelle sue convinzioni, per niente convinto di una relazione con una quindicenne nonostante fosse attratto da lei, che poi è passato a progettare un matrimonio nel giro di poche ore, e non sono riuscita a capire quale meccanismo sia scattato esattamente nella sua mente. Questo sarebbe potuto essere un po’ più giustificabile se la storia fosse stata scritta in terza persona o dal punto di vista di Elisa, ma il pov Alessandro era proprio l’occasione d’oro da sfruttare per approfondire questo cambiamento. In questo modo non sono riuscita a inquadrare bene lui, il suo punto di vista e ne ha risentito in parte anche la coerenza del personaggio.
Mi dispiace davvero dover sottolineare questo elemento, perché tutto sommato la storia è venuta bene sia dal punto di vista della trama che dei personaggi, ma questa è l’impressione che ho avuto leggendo. Questo non significa che lo scritto sia da buttare, anzi: basterebbe un minimo di approfondimento in più perché venga fuori qualcosa di veramente spettacolare, e i presupposti ci sono tutti!


Sviluppo canzone: 4,5/5

Ci sono due aspetti che prendo in considerazione quando valuto una song-fic: il rispetto dell’atmosfera del brano e lo sviluppo del testo.
Partiamo dall’atmosfera: bravo, bravissimo, davvero complimenti! Non avrei potuto pensare a una colonna sonora migliore per questa lettura, segno che sei riuscito a cogliere l’essenza di questo brano e trasportarla in una storia! Come dici nelle note, il brano è intriso di una certa disperazione, soprattutto nel ritornello e nello special, che rispecchiano perfettamente la follia dei due protagonisti. Acciecati da un amore che non considererei del tutto sano, si ritrovano a sposarsi: Alessandro in particolare perde tutte le sue priorità, perde i suoi amici, cede alle richieste di Elisa di un matrimonio prematuro e insensato, è disposto a sacrificare anche la sua coinquilina.
Allo stesso tempo credo che questo brano sia intriso da una certa sensualità, e anche qui non stona affatto con la tua storia: si percepisce, oltre alla morbosità di Elisa e Alessandro, anche l’elettricità che scorre tra i due e che li porta a diventare amanti.
Non era un’atmosfera facile da cogliere, visto che presenta tante sfumature diverse, ma tu hai fatto assolutamente centro: leggere la storia con For Your Love in sottofondo è stato assolutamente perfetto!
Per quanto riguarda il testo, ho notato i riferimenti che hai disseminato qua e là durante il testo e li ho apprezzati molto. Il testo non appare mai “citato”, magari con alcuni versi inseriti in blocco tra una scena e l’altra, ma questo non è necessario per far percepire la sua importanza. Oltre alle citazioni implicite inserite nel testo, ho trovato molto ben sviluppato il ritornello e lo special: Alessandro, per avere l’amore di Elisa, farebbe tutto quello che lei vuole, e anche lei sarebbe disposta a fare di tutto pur di avere Alessandro accanto a sé. “Tell me what you want, I’ll give you what you want”: Elisa voleva andare a letto con lui e Alessandro ha accettato, lei voleva essere la sua ragazza e lui ha accettato, lei voleva sposarlo e lui ha accettato. Elisa è diventata il capo, è lei ad avere in mano le redini della situazione e ad avere in pugno il ragazzo.
Ci sono due piccolissime sottigliezze che non mi hanno del tutto convinto e che non mi hanno permesso di assegnarti il punteggio pieno.
Il primo fattore è che i riferimenti al testo sono risultati un po’ marginali, soprattutto quelli alla prima strofa, e quindi il brano ha perso un po’ la sua centralità. Questa cosa è assolutamente comprensibile: la storia era molto lunga e articolata, la canzone è servita solo come spunto per ideare una trama più grande e complessa, quindi è pure abbastanza normale che alcune parti venissero un po’ accantonate per dare spazio ad altro. Non è un problema così grave a dire il vero, solo un’impressione che ho avuto mentre leggevo.
La seconda osservazione, che forse si sente un po’ di più, è che avrei voluto vedere un maggior accento posto sulla conflittualità che esprime anche il testo. Si parla di qualcuno che prima dice “I wanna drive you ‘til the morning light” e subito dopo “I wanna leave you alone in the middle of the night”, due concetti che si contraddicono. E ancora, “I wanna be a good man and see you smile” e poi “I wanna fuck you ‘til you scream and cry”, che vanno in un certo senso in contrapposizione. Questo poteva essere l’ennesimo trampolino di lancio per il conflitto interiore del tuo protagonista, che non sa cosa fare e alla fine cede alla parte che lo lega a Elisa. Invece, come anche detto sopra, non sono riuscita a trovare nel tuo testo questo conflitto che è descritto anche nella canzone e che era uno dei punti centrali di questo testo.
Però, anche qui, il brano che ti è capitato non era semplice: c’era da prestare attenzione a molti fattori e, lo devo ammettere, te la sei cavata davvero bene! Speravo di leggere una storia del genere in effetti quando ho inserito la canzone in playlist ^^
E… dai, ammettilo che dopo aver scritto su una loro canzone hai rivalutato un po’ i Måneskin AHAHAHA almeno un po’ XD


Gradimento personale: 5/5

Quando sono arrivata alla conclusione di questa storia ho pensato che fosse… strana! Ma non in senso negativo, anzi! Ammetto che non mi era mai capitato di leggere di personaggi così particolari, legati da queste dinamiche che definirei un po’ fuori dal mondo XD
Alessandro è strano per il modo in cui lascia convincere e coinvolgere da Elisa, come se fosse tutto normale, non si accorge affatto della situazione in cui si trova.
Sara (che per inciso ho adorato, è una vera sagoma ahahah) è strana non tanto per il rapporto che ha con il suo coinquilino, ma per il fatto che incoraggi e aiuti Elisa a entrare nelle grazie di Alessandro, nonostante l’abissale differenza di età tra i due (che in un’altra fase delle loro vite non si noterebbe tanto, ma Elisa qui è poco più che una bambina). Sara mi fa pensare alla classica artista un po’ pazza, ha delle idee tutte sue, il che in realtà la rende molto interessante e simpatica ai miei occhi!
Elisa è la ragazzina col passato difficile, e qui sei andato proprio a parare su una delle cose che amo maggiormente nelle storie: le tematiche delicate. Ancor più se sono applicate a bambini o adolescenti, ed è questo il caso. Il suo passato mi ha spezzato il cuore, ma soprattutto ho trovato eccellente e appropriato il modo in cui questo l’ha segnata e l’ha portata a comportarsi quando le strade di lei e Alessandro si sono incrociate.
Ho assistito, quasi con un senso di impotenza addosso, ai preparativi e al matrimonio più assurdo di cui abbia mai letto. Per tutto il tempo ho sperato in un colpo di scena, qualcosa che facesse rinsavire Alessandro, qualche segnale che stava per commettere/aveva commesso un grave errore… e invece non è successo niente. Questa cosa mi ha del tutto spiazzato e penso sia stata il punto di forza della storia. Si assiste inesorabilmente all’annichilimento di un personaggio e non si può fare nulla per questo.
Il testo è stato immerso, dalla prima all’ultima riga, da un’atmosfera davvero surreale, che sapeva un po’ di degrado, di morboso. E sai una cosa? Ho amato tutto ciò, davvero, perché è stato originale e intrigante. Mi sono incollata alla tua storia, curiosa di sapere come sarebbe andata a finire la vicenda; mi sono trovata coinvolta e il finale è stato il colpo di grazia. Un finale che poteva essere in tutti i modi, ma che è stato esattamente come i personaggi avevano deciso. Forse il vero colpo di scena è stato questo: si sono sposati davvero.
Io ho un debole per le storie di disagio, per i personaggi fragili e rotti che sbagliano, per le situazioni delicate e malsane. Mi piace il dramma, mi piace leggere di sofferenza (sembro una sadica, ma ok ahahah)… e questa è la tipologia di storia che non mi stancherei mai di leggere. Grazie per avermela consegnata, non sarà facile mandarla giù e proprio per questo motivo sappi che ha lasciato il segno!


TOTALE: 27/30