Recensioni per
Prince Of The Monsters
di Donatozilla

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/12/23, ore 01:49
Cap. 9:

Per via della febbre ti faccio una recensione nel chilling più completo. La Monarch comincia finalmente a stringere sul povero Dz con grandi rivelazioni di lore che sono state finalmente rilasciate al grande pubblico. Tutti hanno la loro caratterizzazione tipica, da Serizawa che contempla con fare saggio ogni parola a Stanton che non può fare a meno di fare battute, chi neve il suo caffè e Chen che praticamente ha da sola fatto avanzare la trama di venti spanne verso l'inevitabile conflitto che rovinerà i sogni e le speranze del nostro protagonista, che a questo giro sorprendentemente non appare. Chissà che sta facendo. Tra l'altro, dimenticavo che ora ha un altro nome ufficiale e ciò mi confonderà sempre. Insisto che dovrebbe averne uno giapponese. All'improvviso arriva Varan. Bravo che ti sei recuperato pure i nomi dei personaggi del film originale, è stata una fatica non scontata. Spero solo che sopravvivano all'orrendo bestio perché mi ci sono affezionato, specie a Sugimoto che incarna quello spirito da scienzato indipendente con un sogno nel cuore. Comunque non so se questo Varan sia diverso dalla versione originale ma spero non faccia la figura di Manda nel primo capitolo. Mi aspetto un po' di distruzione kaiju. A meno che non avevi altri piani e Varan sarà unsimpaticone, in quel caso approverei ancora di più. Chissà come si è tenuto impegnato sul fondo del lago per i secoli scorsi? Oh beh, era da hn po' che non appariva un altro mostraccio gigante, vai così. Suggestiva la scenografia del lago. Pace!

Recensore Junior
15/03/22, ore 00:57

Ho rimandato questa recensione troppo a lungo.

Abbiamo qui un bel reboot del tuo personaggio, un po' come il Godzilla originale lo ha avuto nelle mani della Legendary. Ti dirò, affidarsi alla reinterpretazione statiunitense non sarebbe stata la mia prima scelta, ma in fondo non è che in Giappone stiano facendo molto con il personaggio attualmente, quindi è sicuramente un'alternativa migliore rispetto alla trilogia Netflix. L'importante è che ora abbiamo un bel Dz che può esistere al di fuori della Lucas Force. Parlando di reinterpretazioni, vedo che non hai cambiato la lettura in chiave supereroistica del personaggio e quindi ci ritroviamo con un protagonista che, un po' alla Megaloman, è un normale ragazzo fino a quando un altro kaiju non si fa vedere e c'è bisogno di menare le mani, creando una vera e propria identità segreta, dovendosi togliere i vestiti per non strapparli ad ogni trasformazione come Bruce Banner. Devo dire che è interessante vedere come una persona cresciuta fra due fuochi, la cultura americana e quella nipponica, vada a sviluppare un ibrido delle due. Ammetto che possa sembrare antropocentrico umanizzare, letteralmente, il nostro Dz, come se non potessimo empatizzare per un rettile alto quanto il Pirellone, ma è anche vero che, nonostante il fatto che passi la maggior parte dei capitoli in versione umanoide, la prima volta che appare al lettore, ovvero quella che rimane più impressa, è quando si trova nella sua forma originale, quindi sono sicuro che si tratti di una scelta ragionata per sviluppare un tema di dualismo d'identità, specie considerando che finora la sua forma originale è stata adoperata più come superpotere piuttosto che la sua condizione naturale, come contro Manda, oppure come maledizione licantropesca nel capitolo quattro. Qual è la vera falsa identità? Quella kaiju o quella umana? Magari non è l'idea che volevi dare, però ti riporto quello che mi è sembrato. A Dz garba molto più condurre una semplice vita da umano su Sado, vero?

Alcune considerazioni veloci. Ammetto che quando hai parlato di Sado, date le descrizioni minimali, di cui parleremo dopo, mi aspettavo un villaggio di pescatori che vivevano nella maniera tradizionale, come nell'isola di Odo nel film di Honda, con tatami sui pavimenti, fondamenta di pali piantati a terra e focolare al centro della casa, ma facendo un salto su Google Maps, scopro che è un posto ampiamente urbanizzato e non dissimile da un qualunque Corcagnano o Pilastrello. In effetti questo è dovuto all'estrema asetticità delle descrizioni, che infatti, a livello ambientale, non ci dicono nulla. Non è una cosa per forza negativa. Potrei portare l'esempio di Asimov, ma l'ho già scomodato fin troppo, quindi prendi Hemingway. Descriverci l'ambiente non è indispensabile, alle volte può essere detrimentale per il lettore trovarsi un paragrafo che parli di un locale quando in effetti bastava dire che era entrato in un bar, come hai fatto in questo capitolo. Il momento di parlarci dell'ambientazione è necessaria quando si vuole aumentare l'immedesimazione, lezione che tu hai imparato e messo in pratica con l'inzio del capitolo quattro.

Già te lo dissi in privato, ma lo ripeto qui per completezza. In formato scritto i versi onomatopeici non funzionano molto se vuoi rendere l'atmosfera seriosa. Intendo dire, nel capitolo quattro mi stavi turbando con tutta la descrizione del piccolo Dz chiuso in una caverna e assediato da quel molestatore di Ghidora (o dovrei dire "quei molestatori"? Il fatto di avere tre cervelli crea tre personalità distinte? Bah, non è questo il momento delle domanducole nerdiche), ma all'improvviso, il flusso di alta tensione, viene interrotto da quel 
*REEEEEEEEE-BIDIBIDIBIDIBIDI*. Ora, quello che funziona in un fumetto della IDW, non si adatta egualemente ad un racconto, ed è vero che quando ci ritroviamo a dover narrare una storia con il solo mezzo delle parole possa apparire limitante, specie quando vorremmo far sentire al pubblico che verso fanno i mostri giganti che mettiamo in scena, ma non riesco a prendere in questo modo sul serio la vicenda, almeno questo è quello che provo io, con un verso che suona lancinante se ascoltato, ma se trascritto è un po' ridicolo. Un po' è la stessa critica che feci a suo tempo quando in "Let The Devil In" criticai l'uso delle "gestualità anime" che funzionano sullo schermo ma poco sulla carta. Se volessi fare un esempio dalla letteratura classica è il motivo per cui Lovecraft non trascrive mai i versi dei suoi orrori cosmici. Intendo dire, se Chtlhu invece di urla e mugugni si lanciasse in *ELLEH* synergici penso gli rideremmo tutti dietro. Poi, oh, magari è solo una mia impressione e con tutti gli altri funziona. Lo posso già capire in un contesto meno serio come il primo capitolo, che era un rissone ignorante fra due belve giganti. Comunque, se vuoi continuare a usarlo, nessuno ti dice nulla. Io, per esempio, dovrei smetterla di inventarmi parole (come il "detrimentale" di prima o "synergico") però lo faccio uguale perché mi diverto.

Un'altra cosa che già ti dissi è il fatto che apprezzo come Dz sia un babysitter. Di babysitter maschi se ne vedono poco nella narrativa, quindi apprezzo questo omaccione tutto zuccheroso che si prende cura dei bambini altrui dopo il tristo passato da orfano di madre per tragedia e di padre per scelta. Non mi è chiaro se l'impiego da babysitter sia tutto quello che gli basta per pagare le bollette, che mi sembra un po' irrealistico, ma magari la vita su Sado è piuttosto economica. Per quanto io non sia un grande amante dei bambini, spero di vedere altri capitoli con Akio, perché vedere un tizio a cui è stata strappata la famiglia, interagire con un bamboccio che ha tutto è uno spunto interessante per discorsi riflessivi, come già abbiamo visto quando Dz se ne stata a guardare madre e figlio che si abbracciano e non può fare a a meno che tornare con la mente a ciò che era e non sarà più. Mi è salito un po' il magone, lo ammetto.

Le parti con gli agenti della Monarch, che occupano mezza storia, ammetto che le ho trovate un po' confusionarie, perché sono un deficiente e i film della Legendary non li ho recuperati a parte il primo, quindi, l'unico che mi ricordavo era Serizawa perché interpretava il classico personaggio asiatico tutto serio e taciturno che spara perle di saggezza, ruolo che vedo ha mantenuto, essendo l'unico ad avere fiducia nel povero bimbo-pesce (sì, ormai ho deciso di chiamarlo così., tanto peggio del Puffozilla di Stanton non s può fare) pur non avendo alcuna prova a supporto dell'idea che possa essere un difensore della razza umana. Finora devo riconoscere che non hanno fatto molto a parte stemperare il tono con battute da ufficio e congetturare sulla natura del nuovo mostrazzo apparso in campo, però è anche vero che sono passati solo cinque capitoli e bisognava pur caratterizzare questa dozzina di personaggi dell'universo cinematografico e distinguerli con le loro idee su come agire. Punti a te anche per saper gestire ambo questi contesti (la Monarch e Dz) senza togliere spazio e farli apparire prima che il lettore si socrdi di loro, mica me che in "Ed Io?" dedico tredicimila parole a Cladzky, poi ventunomila alla Lucas Force e di nuovo trnetasettemila a Cladzky, senza alcun senso di ritmo. Tu, in sole undicimila parole poi, con meno avvenimenti, hai certamente mosso la trama ben più in fretta.

Parlando di trama, ammetto che non la trovassi all'inzio, ma ora che la Monarch si è decisa a scovare questo nuovo titano (o kaiju, come preferisce essere chiamato il nostro carissimo), mettendo a repentaglio la vita pacifica di Dz, sono più incuriosito di prima a vedere come proseguirà la vicenda. Arriveremo al punto dove l'adorabile bimbo-pesce dovrà scontrarsi contro gli stessi umani che aveva promesso di proteggere?

Sono sorpreso tra l'altro di rivedere Chikao. Non so perché, ma sprizza simpatia, dal modo in cui si comporta con tutti, non il classico vecchio saggio (che poi sia vecchio non penso tu l'abbia mai specificato, magari non ha manco vent'anni, però è questa l'impressione che da) quanto più quello dello zio figo delle cene in famiglia, che se ne va a pescare da solo, sopravvive a incontri ravvicinati con pesci troppo grandi, vuole chiarire perché Dz abbia un aspetto tanto trasandato e si becca l'intervista da parte della Monarch. Un po' come il vecchiaccio che pesca nella baia di Manahattan all'inzio del Godzilla di Emmerich, che infatti mi è sempre dispiaciuto vedere morire per primo e sono allegro che Chikao si becchi così tanto tempo sul palco.

Okay, parliamo di formattazione. Non andare così tanto a capo, figliuolo, ricordati che esistono i paragrafi. Certo, puoi fare dei paragrafi estremamente brevi, ma quando metti:


"Serizawa non era affatto sorpreso dal fatto che Stenz fosse venuto a scoprire dell’esistenza di questo nuovo Titano.
Anzi, lui sarebbe stato uno dei primissimi a scoprire di ciò.
Solo non si aspettava che sarebbe venuto a scoprirlo così presto."


Che difatti fanno parte dello stesso discorso, quindi potresti benissimo evitare di andare a capo. Qua è il discorso inverso dei primi capitoli di "Let The Devil In", dove inserivi  diversi dialoghi, di diversi personaggi, nello stesso paragrafo e ti consigliavo di andare a capo per rendere più chiaro il testo. In questo caso ti consiglio tutto il contrario, non andare a capo fintanto che il narratore parla dello stesso argomento.

Boh, direi che abbiamo detto tutto. Posso solo augurarmi di vedere più flashback su come Dz sia arrivato sull'isola di Sado e sul perché abbia deciso di vivere fra gli umani, oltre che più capitoli sulla madre su Gojirin, che non sarebbe male vedere ancora in vita, a meno che tu non voglia martellare il lettore con un senso di lutto non mostrandola viva neanche nei flashback.

Ah no, aspetta, c'è qualcos'altro di cui parlare. In tutti i momenti i cui i nostri kaiju sono in scena devo ammettere che non li ho mai sentiti particolarmente grossi. D'accordo, c'è quel momento dove Chikao riesce a stabilire in maniera un poco inverosimile l'altezza di Dz poco sotto quella del padre. In sostanza, come già ti dissi anche questo, dovresti aggiungere dettagli che ci facciano capire che i personaggi con cui abbiamo a che fare sono grossi come transatlantici. Fagli scuotere il terreno, fagli creare onde e spruzzi ogni volta che si tuffano, fagli generare spostamenti d'aria ad ogni codata, fagli rendere i versi roboanti come eruzioni vulcaniche. Insomma, rendili disastri naturali. Per dire una cazzata, quando Manda e Dz se le danno sode, si immergono completamente in mare, senza all'apparenza toccare il fondo. Ma com'è possibile, considerando che fino a a poco fa se ne stavano ben fuori dalla superficie dell'acqua come se poggiare sul fondale? Stavano tenendosi a galla per tutto il tempo nuotando con gli arti inferiori? In quel caso quanto profonda era l'acqua in quella zona per far sì che due titani come loro potessero muoversi liberamente, senza andare a sbattere contro qualche formazione di scogli o grattare il fondale? Sono cazzatine, ma quando vuoi mettere in chiaro che abbiamo grossi protagonisti dobbiamo dargli grosse descrizioni.

Stavolta ho concluso davvero. Non vedo l'ora di vedere altri scontri impressionanti, ma forse, quello che mi attrae di più, è questa abilità di trasformarsi in umanoidi di questi kaiju. Vuol dire che potrebbe apparire, in futuro, un Ebirah versione umana che lavora come scaricatore di porto? E se alla Monarch avessero già catturato qualche esemplare e sappiano già di questa abilità dei titani? Le possibilità sono infinite.

Piccola nota a margine. Il fatto che il nostro caro Dz non riesca a controllare a pieno il proprio travestimento quando è in preda a forti emozioni è forse ispirato a come l'ho trattato in "Ed Io?"? No, dai, non volevo essere cattivo, ma bisogna pur parlare di ogni aspetto della storia in questa recensione. Comunque è perfettamente probabile che il quarto capitolo  fosse già in lavorazione, come è anche probabile che questa debolezza esistesse già nella tua testa e l'abbiamo sviluppata indipendentemente. Non è poi un concetto così difficile a cui arrivare. Non posso poi certo accusarti di plagio del tuo stesso personaggio. Scusa, mi piace aggiungere un po 'di pepe a queste recensioni.

Dai, duemila parole sono più che sufficienti per una recensione completa del tuo scritto, ma in realtà no, pecco di orgoglio, perché bisognerebbe analizzare parola per parola il tuo testo per una recensione veramente completa. Ad ogni modo io dovrei aver finito. Speriamo che al povero Dz vada tutto male nei prossimi capitoli perché mi hai fatto tante di quelle aspettative sulla sofferenza che proverà, come in ogni buon kaiju da King Kong, deluso d'amore, al povero Titanosaurus, costretto a combattere controllato da cyborg di donne zombie argentate. Vedremo Dz catturato dalla Monarch e torturato nelle peggio maniere, con abbondante uso di bondaggismo come piace a me? O peggio, lo vedremo diffidato dai compaesani dell'isola di Sado una volta che il suo segreto verrà rivelato? Perché dai, non prendiamoci in giro, sappiamo che il suo segreto verrà rivelato. Come la prenderà il povero Akio? Conoscendo i bambini giapponesi, benissimo, considerandolo una specie di Ultraman.

Di cosa possiamo ancora parlare? Ah, già, povero Godzilla. Non solo ha perso sua moglie, non solo divide il pianeta con una specie che gli butta le atomiche ogni volta che mostra il suo muso squadrato, ma suo figlio si rifiuta pure di parlare con lui e, novello Grisù, vuole fare il supereroe per una specie ingrata. Cosa ha fatto per meritarsi questo? D'accordo, forse tutti quei danni collaterali potevano essere evitati, ma è la tragedia dei kaiju, son troppo grossi per muovere un musolo senza far esplodere una raffineria e scodizolare senza buttare giù un bosco. Ora che ci penso non vedo l'ora del capitolo dello scontro obbligato nella zona industriale di Tokyo, con dovuti serbatoi fatti saltare con raggi atomici e condomini che crollano in nuvole di calcestruzzo. Purtroppo sono anche un grande fan dei film apocalittici, forse per sfogare la mia furia cieca contro l'umanià. Okay, scusa, questa suonava troppo edgy. Ad ogni modo avremo un miglioramento dei rapporti fra padre e figlio. Magari no, anche quello sarebbe interessante. Riuscirà suo babbo a renderlo l'erede dell'alpha dei kaiju? Chissà.

Dai, pace e prosperità, è stata una bella dissezione. E no, non dissertazione, proprio una dissezione, perché è così che tratto le mie recensioni. E dopo mi chiedo pure perché ne scriva così poche.

Oh, comunque stai migliorano bello mio, nonostante le critiche che ti ho mosso, non mollare, la voglio vedere dove a parare questa storia, specie perché sei l'unico autore italiano che conosco che parla di kaiju. O meglio, che ne parla bene.