Ciao,

Eccomi arrivato alla conclusione di questa lunga e bellissima storia appassionante. In perfetto stile Indiana Jones, il finale non fornisce risposte definitive; ma lascia aperta la questione su cosa fosse realmente la Fonte e quale la sua origine.
Troviamo un Indy “filosofo” che ha saputo accettare la sua umanità e la sua finitezza vincendo la tentazione di sfuggire alle leggi di Natura con un’eterna giovinezza avventurosa che forse noi fans avremmo apprezzato; ma che, come giustamente scrivi, avrebbe finito per rivelarsi una condanna.
Ancora tantissimi complimenti per la tua capacità di inventare così tante nuove storie del nostro Indy piene di soluzioni originali e un’interpretazione sempre nuova e, nello stesso tempo, fedele agli elementi canonici del personaggio originale.
Alla prossima

Ivan

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Ciao,

Altro bel capitolo che, a tratti, mi ha ricordato certe pagine di Tolkien: qui la Fonte, come l’Anello, si rivela capace di far affiorare la parte oscura di ognuno dei protagonisti, condannandolo ad un’esistenza da incubo aziché ad una vita eternamente felice.
Ancora una volta, però, il nostro si è dimostrato all’altezza della situazione, sapendo mantenersi lucido e respingere anche questa diabolica tentazione.
Alla prossima.

Ivan

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Ciao,

In questo capitolo ognuno dei nostri eroi deve affrontare i propri demioni e le tentazioni che l’acqua della fonte miracolosa. Uno spunto molto interessante, che nell’Ultima crociata viene trattato solo di sfuggita ma non approfondito come merita (ad esempio, nel finale, vediamo che Elsa subisce la tentazione di prendere il Graal; ma le motivazioni che la spingono non sono mostrate).
La vicenda si avvicina a grandi passi verso la conclusione che immagino sarà esplosiva come di cosueto 😊
Alla prossima

Ivan

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Ciao,

Eccomi di nuovo qui a recensire questo bel capitolo che alterna in modo molto efficace una bella parte descrittiva, con la descrizione delle essenze vegetali presenti nel giardino, che mi ha fatto pensare a certe pagine di Salgari, con una parte più profonda dove vediamo esposta molto bene la filosofia di Indy - che personalmente mi sento di condividere in toto - che si fa quasi un inno alla libertà di pensiero e di ricerca, che costituisce il senso della vita, così che si capisce come un’immortalità sempre uguale a se stessa, come quelle dell’Eden o quella offerta dal Graal, sia in realtà priva di senso e da non preferire in ultima anlisi ad una vita limitata ma che consenta un’evoluzione.
Forse è proprio questa libertà che rifiuta di farsi inquadrare in qualsivoglia dogma di fede a marcare la differenza tra lo scanzonato, scettico Indy e suo padre, Abner, Sophia e gli altri che finiscono per chiudersi nelle loro ricerche in modo quasi monomaniacale.
Anche la rilettura spregiudicata e audace dl mito biblico è perfettamente da Indy e mi ha fatto pensare alla “Rivolta degli Angeli” di Anatole France, un libro di un autore forse un po’ dimenticato ma che mi ha fatto piacere riscoprire quasi per caso qualche anno fa.
L’entrata in scena finale di Adamo ed Eva invecchiati poi è davvero un bel colpo di scena 😉
Alla prossima.

Ivan

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Ciao,

Un capitolo descrittivo molto ben scritto. Le immagini del monastero in rovina paragonato ad un veliero naufragato e quella del mandorlo fiorito in mezzo alla neve, le trovo davvero molto belle. A dispetto dell’apparenza modesta, le rovine del monastero nascondevano l’accesso a quello che sembra una specie di giardino dell’Eden; ma che può rimandare anche alle immagini della perduta Atlantide che conosciamo dalle precedenti avventure con Sophia. Indy sembra essere immune all’incanto; forse, l’aver vissuto quell’avventura o quella del Graal lo ha in qualche modo “vaccinato”? Chissà. Vedremo il seguito.
Alla prossima.

Ivan

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Ciao, l’avventura sembra avvicinarsi al memento decisivo. Vediamo un bel momento di affettuosa intimità tra Katy e Valerija; ma cosa nasconderà in tasca la bionda croata?
Bella anche la parte, profonda e articolata, con le riflessioni di Indy sulla vita, la morte e l’immortalità. Sì in effetti non credo che Marion la prenderebbe molto bene a vedersi davanti un Indy tornato giovane soprattutto se lui non portasse un’ampolla dell’acqua miracolosa anche per lei. 😊 Il tema dell’immortalità come condanna e della malinconia di sopravvivere al proprio mondo e ai propri cari lo trovo molto stimolante. Quando ho scritto il mio primo raccontino su Elsa e il cavaliere, avevo preso questo spunto dal racconto “l’immortale” di Jorge Louis Borges, contenuto in l’Aleph e anche dal fumettodi Corto Maltese Le Elvetiche di Pratt.
Alla prossima.

Ivan

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Ciao,

Anche questa volta i nostri sono riusciti a cavarsela per il rotto della cuffia e Katy si è dimostrata indistruttibile come suo padre: buon sangue non mente!
Non so se in quegli anni in Jugoslavia ci fosse un movimento di resistenza al regime così organizato; ma non è il caso di sottilizzzare per ragioni narrtive va benissimo!
Sembra che ci stiamo avvicinando al dunque con la ricerca della mitica Fonte… vedremo quali altre sorprese attendono i nostri eroi.
Alla prossima!

Ivan

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Capitolo tutto d’azione. In effetti, comincio a dubitare che al nostro archeologo l’acqua della fonte serva poi amolto: in fondo riesce comunque a battersi come un giovanotto nonostante la veneranda età 😊
Mah, non so se il KGB abbia la memoria così corta... io non mi fiderei: secondo me se la ricordano ancora la batosta subita nel “Teschio” 😊
Alla prossima.

Ivan

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Ciao! Dopo un periodo un po’ impegnato, rieccomi qui a leggere questa tua appassionante storia. Capitolo più breve e molto ben ritmato e divertente, con Katy e la sua amica croata che si trasformano sorprendentemente in una versione femminile della coppia Spencer-Hill. Il mio croato non è granché e mi sono dovuto rivolgere al traduttore di google per comprendere le parolacce di Valerija 😊
Eh già devo dire che, essendo la vicenda ispirata in certo modo all’Ultima crociata, che ci fosse un tradimento nell’aria me lo aspettavo (ma confesso che avrei scommesso su Valerija a fare la parte della doppogiochista…).
Complimenti e alla prossima.

Ivan

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Ciao!
Lo so, sono scomparsa e mi dispiace... il mese di novembre in poi non è stato un buon mese.
E mi dispiace di non aver commentato questo ultimo capitolo di una bella avventura sulla accettazione della età e di non ricorrere più il passato. Ma di guardare sempre avanti con fiducia e godersi il presente con le persone che ami.
Una bella storia!
E mi dispiace di non essere stata molto presente
Non vedo l'ora di leggere le nuove storie che hai pubblicato!
Con tanto affetto
Evola

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Eh, eh, il nostro non sa resistere davanti ad una bella frusta che gli ricorda i bei tempi. Gli basta prenderla in mano ed eccolo già pronto a tornare in pista.
Katy ha decisamente la stoffa del padre; ma deve farne di esperienza prima di poterlo emulare. Tanto per cominciare, farebbe bene ad imparare a portare con sé una bussola prima di inoltrarsi in una foresta senza punti di riferimento…
Uhm…chi sarò il misterioso guardone? Vedremo…
Alla prossima!

Ivan

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Eh, già, non c’è nulla di fare: nonostante gli anni, gli acciacchi e pure una coltellata a tradimento, non esiste nulla che possa trattenere il nostro dal richiamo dell’avventura! 😉
Alla prossima.

Ivan

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Ciao,

Eh, eh: nonostante gli anni che passano il nostro è sempre coriaceo e indistruttibile. :-)
Altro bel capitolo incentrato sul rapporto padre-figlia e con begli spunti di riflessione sulla vecchiaia.
Chissà se il nostro, prima di distruggerla, si farà tentare dal farsi un bicchierino di acqua della Fonte della giovinezza (sotto sotto spero di sì e che continui a restare tra noi ancora a lungo...; ma in ogni caso ha sempre pronto il piano B di tornare nel Tempio del Graal ;-)
Ancora Buon Natale e alla prossima!

Ivan

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Ciao,

Un bel capitolo, delicato e introspettivo che ci mostra le emozioni di Katy, facendo emergere il profondo sentimento che la lega al padre e la grande sintonia che esiste tra due che, anche se a volte non vogliono ammetterlo, sono in fondo molto simili.
Tutto si potrà dire del nostro salvo che sia un bacchettone, trovo quindi molto azzeccato immaginare che, anche se all'epoca non era ancora una cosa largamente accettata, abbia tenuto un atteggiamento aperto e comprensivo nell'apprendere delle inclinazioni della figlia.
Alla prossima.

Ivan

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Decisamente, si vede che “Rambo” è il film preferito del nostro. Confesso che leggendo questo capitolo traboccante di combattimenti effettivamente a volte più che Harrison Ford mi sembrava di vedere in azione Stallone.
Pavkov si è rivelato sommamente abbietto fino all’ultimo respiro, concludendo la sua vile vita con la più vile delle azioni: colpire a tradimento l’uomo che voleva aiutarlo. Mi ha ricordato Mordaunt che colpisce Athos in “Vent’anni dopo”.
Adesso il nostro si trova gravemente ferito, come già suo padre nell’Ultima Crociata; ma sono certo che anche stavolta i figli sapranno essere all’altezza e salvare i genitori.
Cormplimenti e alla prosssima.

Ivan

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