Recensioni per
Questione di Prospettiva
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/10/21, ore 13:31

Ciao Elena.
Sono assolutamente d'accordo con te.
Anche se credo che sia una delle cose più difficili in assoluto.
La scelta di cambiare il punto di vista è un gesto estremo di autentico altruismo.
Che ci aiuta a capire.
Che ci aiuta a crescere.
Che ci rende più forti contro un domani che non si fa problemi a fare colpi bassi.
Chi riesce a farcela è un passo avanti.

Un caro saluto
Roberto

Recensore Junior
20/10/21, ore 16:42

Cara Elena, pittrice di parole e scultrice di concetti: il mondo sarebbe un posto nel quale vivere molto più volentieri, se le persone fossero dotate della tua stessa profonda sensibilità e della tua poetica saggezza!
Attendevo con ansia un tuo nuovo scritto, per lasciarmi travolgere dall’incanto che sanno evocare le tue parole, e anche stavolta hai saputo catturarmi inducendomi alla riflessione come nessun altro scrittore di mia conoscenza!
Leggendo questi versi dal gagliardo fascino evocativo, si è subito accesa in me la luce di un ricordo legato ad uno dei più grandi capolavori del cinema, “L’attimo fuggente”. Nella famosa scena in cui il professor John Keating (il grande, compianto Robin Williams) sale sulla cattedra e fa la sua lezione agli studenti: “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare. Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l'autore. Considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice ‘molti uomini hanno vita di quieta disperazione’, non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno!”.
Un passaggio che, proprio come la tua egregia poesia, dev’esserci di esempio. Molti, forse troppi di noi, risucchiati da una sfiancante quotidianità si lasciano annegare nella pigrizia mentale, e non si rendono conto della sorprendente bellezza che potrebbe colpirci e avvolgerci, se solo imparassimo a vedere le cose da un’altra prospettiva, talvolta anche indossando i panni altrui (cosa che non guasta mai e che, personalmente, cerco spesso di mettere in pratica). Di fatto, allenare la mente a questo è un lavoro non indifferente, ma ho sempre ritenuto che tutto ciò che merita in questa vita vada conquistato con costanza e fatica. Se ne vale la pena, tu devi dimostrare di valere altrettanto. Liberarsi delle impalcature mentali che ci incatenano, e che per anni abbiamo costruito spinti dalla famiglia, dalla società, dalla cultura, dai media e tutto il resto può apparire impossibile, eppure si può fare. Basta volerlo. Tuttavia, come dicevo poc’anzi, occorre un ferreo allenamento quotidiano affiancato dalla maturità di cui parli. Forse non cambia la vita, forse non ci permette di conquistare la felicità – come hai acutamente osservato – ma di certo ci rende più consapevoli, più vivi e un po’ più sereni. Ed ecco che quel castello rugoso e diroccato dalla sconcertante desolazione torna al suo antico splendore!
Mi è appena saltata alla mente la canzone di un cartone animato che guardavo da bambina, ecco uno dei versi: “Ti accorgerai che in fondo ad ogni verità, se guarderai, c'è un'altra verità. Due verità per me non fanno una bugia, ma la realtà tra amore e fantasia”.
Infantili ma simpatiche parole che, sotto sotto, fanno riflettere. E si riconducono al messaggio che ci hai proposto in questa opera, da me amata quanto le altre e più delle altre… Sì, perché ogni nuova poesia che proponi mi innamora in modo diverso dal precedente, e in modo sempre più coinvolgente. Grazie, Elena, di essere la meravigliosa persona che sei. Un esempio di rara creatività e di prezioso discernimento per ognuno di noi! Un caldo abbraccio, Claudia.

Recensore Veterano
19/10/21, ore 08:49

Concederci delle nuove occasioni guardando le cose da una prospettiva diversa, rappresenta certamente un ragionamento di buon senso. Un modo per metterti costantemente in discussione, senza fastidiosi schemi rigidi, che impediscono qualsiasi confronto.
Del resto quando ci interessa osservare qualcosa cerchiamo sempre la prospettiva migliore, quella che ci permette di cogliere i particolari, che ci fa scoprire aspetti sconosciuti.
Una poesia colta, che aiuta a soffermarsi su un aspetto forse trascurato del nostro vivere, che invece servirebbe tanto nella nostra società.

Recensore Veterano
17/10/21, ore 10:56

Cara Fenice, è proprio vero: la vita ci svela diverse prospettive delle cose in base ai ruoli che, via via, ricopriamo. E starebbe a noi interpretarle nel modo migliore, anche quando sembra non ne esista uno valido per dissolvere la nebbia.
Un caro saluto, alla prossima!

Recensore Master
16/10/21, ore 10:52

Ciao cara fenice. Un altro scritto delicato e che fa riflettere, dove emerge la tua profondità. Molto bella l'immagine e le citazioni scelte. Tutto attraverso quel castello, dalla foschia alla luce, per poi passare agli esseri umani, nella prospettiva e nei cambiamenti nel viaggio della vita. Sempre interessanti le tue considerazioni a livello poetico. Un buon fine settimana.
(Recensione modificata il 16/10/2021 - 10:53 am)

Recensore Master
15/10/21, ore 10:32

Carissima Fenice,
parole di una delicatezza e verità rare... tipica di esseri umani fuori dal comune, di quelli che hanno dentro sempre molte domande e poche risposte, di quelle che non si arrendono a credere solo a quello che vedono... e sono d'accordissimo col messaggio che trasmetti con questa tua poesia...
Ad un evento con persone sconosciute provenienti dal resto del mondo ci chiesero di scegliere per un'attività una persona che ci sembrava l'opposto di noi. Scelsi una ragazza che, all'apparenza era l'opposto di me. È finita che nemmeno i 3000 km che ci dividono stanno riuscendo ad allentare la nostra amicizia. Direi proprio che, come dici tu, un nuovo sguardo ci dà l'opportunità di liberarci dai pesi che ci portiamo dentro.

Alla prossima,
Fabiola

Recensore Master
15/10/21, ore 07:13

Carissima, misteriosa Fenice…
Questo tuo componimento ha riempito egregiamente una delle mie periodiche notti insonni.

Anzitutto mi ha affascinato la foto che hai scelto. Ho fatto un po' di fatica a risalire all'origine, perchè la si ritrova su centinaia di siti dedicati al mindfulness.
Non è un fotomontaggio, come pensavo all'inizio. È stata scattata da Didgeman nel 2016: "Landscape Reflected In A Glass Ball". Il paesaggio è il Devil's Wall.
Scusa questo mio voler puntualizzare. Sono stato un appassionato fotografo, prima di perdermi nei giochi di parole su EFP, prima che qualcuno decidesse di trasformare i telefonini in macchinette fotografiche.
Dalla fotografia ho imparato l'abitudine di cambiare prospettiva, con i vari corollari che questo comporta: mettersi nei panni dell'altro o camminare nelle scarpe dell'altro; fare l'avvocato del diavolo.
In fotografia non si tratta solo di cercare il punto di ripresa più adatto, per incorniciare per esempio un paesaggio o mettere in risalto il lato più significativo di un ritratto. In fotografia si agisce anche con lo zooming, che non significa solo ingrandire più o meno il soggetto, ma anche avvicinare o allontanare i vari piani. Si agisce col diaframma, che non significa solo dosare la quantità di luce, ma anche mettere a fuoco contemporaneamente più o meno piani.
Tutte operazioni precluse ai moderni fotografi del cellulare.
Scusa di nuovo per il mio andare fuori tema. Era per spiegare cone il cambiare prospettiva, nell'affrontare la realtà e la vita stessa, mi sia sempre stato a cuore.
È per questo che trovo molto costruttivo il confronto con altre menti, se portato avanti con la voglia di ascoltare e non di imporsi. Aiuta a cambiare prospettiva, quando siamo invischiati in vicoli ciechi o presi dentro agli ingranaggi.

Sei stata bravissima nel trasformare in poesia la tecnica del cambio di prospettiva.

Non ho capito bene come fai a rivedere lo splendore di un castello tristemente diroccato, semplicemente spostando leggermente lo sguardo. Ci vuole sicuramente grande fantasia.

Comunque è molto profondo quello che scrivi, nei tuoi consueti versi / non-versi. Come sempre non lasci adito a interpretazioni errate o fraintendimenti.

E mi è chiaro, adesso, perchè un cambiamento netto (cambiare lavoro, cambiare casa, cambiare conoscenze) possa dare una svolta significativa alle nostre vite. Non è solo uno spezzare le abitudini, pesanti catene della nostra libertà. È cambiare prospettiva. Affrontare problemi soliti da insoliti punti di vista.

Grazie come sempre delle occasioni che mi dai per riflettere.
Un caro abbraccio, lieto di ritrovarti in fascinosa forma.

Recensore Master
15/10/21, ore 05:51

Buongiorno,
analisi molto saggia, cambiando prospettiva cambiano anche tutte le impressioni. Ma, appunto, le impressioni sono pur sempre soggettive... e quindi come ci ricordano le frasi iniziali d'introduzione al componimento, sarebbe meglio essere imparziali, analizzare da fuori, da estranei... ma noi siamo umani, siamo ficcanaso per natura (per fortuna a volte), sbagliamo, amiamo esagerare... siamo umani, non perfetti.
A noi nel singolo quindi il potere di cercare di non giudicare troppo a prima vista :)