Recensioni per
Prima di mezzanotte (21 marzo 1807)
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
22/05/23, ore 21:59

Ciao
Ho scoperto adesso questo ff,breve ma intensa un Fersen che torna in Franciia in quella terra del suo passato, e il racconto prende corpo quando incontra André..come sempre ben articolato e fluido nello svolgimento...Adoro i tuoi scritti, così coinvolgenti.....Chapeau....a presto V

Recensore Master
18/03/22, ore 02:06

Ti avevo accennato della mia capatina notturna, ma ormai credo tu ti stia abituando...no?
Che dirti Dora? Dopo aver pianto tutte le mie lacrime, avevo un bisogno quasi fisico di leggere questa piccola meraviglia e in effetti ho fatto benissimo. Avendo ormai capito che non lasci nulla al caso, speravo proprio in un focus su quella che è la bugia raccontata a Francoise (perdonami ma la tastiera stasera non collabora nello scrivere il nome correttamente) dal nonno e non sai che gioia scoprire di non essere stata disattesa ma addirittura accontentata e saziata nel cuore dal tuo racconto.
Ammetto ancora una volta di essere stata un po' ammaliata e un po' colpita dal tuo Fersen così malinconico e dannatamente limpido. Il colloquio tra i due è un omaggio ai saldi e fortissimi legami del passato e tu quasi ce lo mostri usando la vestaglia della più giovane, una volta della zia, come se stessi alzando un sipario ed è lo stesso che poi cala quando questa veste attenua le sue tonalità allontanandosi nel buio.
Il segreto che Oscar ha rivelato alla nipote è a questo punto prezioso più che mai: dà ulteriore spessore alla figura di Francoise - che mai mi è apparsa fatua, è semplicemente giovane, figlia di un tempo differente e spoglia dei fardelli che i suoi zii hanno portato lungamente- e ci testimonia il legame tra le due. Un legame che avrebbe potuto fiorire, e che lo ha fatto ugualmente, sebbene in altre forme, attraverso André, e con un segreto che raccoglie tutta la consapevolezza che la ragazza ha dell'amore antico e invincibile che unisce Oscar e suo zio. In più scopriamo anche perché la ragazza, che da subito sembra genuinamente calamitata verso il conte, sia così curiosa e desiderosa di passare del tempo con Fersen. Credo che il rivolgere un ringraziamento così sentito, in virtù di una promessa fatta, sia tremendamente evocativo e struggente; questo è decisamente un qualcosa che Oscar avrebbe potuto richiedere e la reazione di Fersen ha un eco liberatorio: per lui e per noi. Lui che si è sentito in colpa per aver involontariamente intralciato l'amore dei suoi amici e che non ha avuto la gioia di un amore accanto a sé può qui ritenere ciò che il suo cuore anelava almeno vagamente appagato. Mi ha fatto sorridere lo scambio iniziale tra i due e penso che non solo dia un'introduzione spensierata ma anche verosimile visto il periodo. Mi sono infine innamorata di come hai scelto di chiudere il cerchio: quel bacio all'angolo delle labbra racchiude sì gratitudine in sé ma veicola - secondo me, ma magari mi sbaglio e, nel caso, non esitare a correggermi - anche uno sguardo malinconico a tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato tra Oscar e Fersen se il destino avesse voluto per loro un percorso più agevole e anche un modo per dare ai due - attraverso la giovane Francoise che tanto somiglia ad Oscar - un mezzo per chiarirsi e salutarsi almeno metaforicamente e spiritualmente. Infine sappi che mi hai regalato un moto di tenerezza alla vista di questa bambina intimorita dal soldato ma che in quei gesti accoglienti, e mai melensi, scorge la prima forma di affetto vero e spontaneo (e non neanche simulato come col padre o celato come con la madre), e questo perché (nella loro diversità) per le due è forse come osservarsi da una prospettiva diversa e speculare. Complimenti davvero, sappi che con questo scritto mi hai resa molto molto felice. A presto,
A.
(Recensione modificata il 18/03/2022 - 02:10 am)

Recensore Master
18/10/21, ore 07:58

Io, in realtà, non ho mai pensato che la nipote di Oscar fosse svampita o ochetta. La consideravo soltanto un'adolescente cresciuta in compagnia di "vecchi" più o meno afflitti dai loro ricordi di vite troncate e poco protesi verso il futuro e segnata dal rifiuto di una madre anaffettiva, per la quale rappresentava un fallimento e il ricordo di un marito crudele e depravato.
Allegria forzata e atteggiarsi a donna più grande sì, molto, ma compaiono anche in questo pezzo. Oltretutto, non c'è nulla di male nel credere alle "mitologie familiari": certe cose sono raccontate così di frequente e dall'alba dei tempi che le si danno per acquisite, senza neanche sottoporle a revisione critica.
In questo pezzo, comunque, Oscar e la nipote, in tempi diversi, riconoscono un doveroso tributo al Conte di Fersen che, almeno nel cartone animato, era un valoroso e anche una brava persona.

Nuovo recensore
17/10/21, ore 21:44

Ma che storia carina, non ho capito una cosa, ma Oscar è ancora viva? Bello immaginare un futuro per chi non l'ha avuto complimenti.

Recensore Veterano
17/10/21, ore 10:47

Dunque..premetto che a me la "nipotina" era piaciuta così come ti era uscita dalla penna. Non l'avevo trovata sciocca o vanesia ma mi è piaciuto questo angolo dedicato a lei, una nicchia nella notte in cui regala un attimo di serenità ad un uomo che non si aspetta più nulla e vive di ricordi. E, se vogliamo, questo è un ultimo atto di generosità e giustizia che la zia, esempio eccelso di tali valori, le ha "imposto" di compiere. C'è tanto di Oscar in questa ragazza e non potrebbe essere diversamente, visto che è cresciuta nel suo ricordo, tenuto vivo dallo zio. Brava, come sempre!

Recensore Veterano
17/10/21, ore 09:29

Carissima Dorabella,
la giovane Françoise ricorda non solo nel nome e nell'aspetto la zia, ma anche nel suo parlare aperto e schietto e nel bisogno di rendere giustizia a chi la merita.
Il flashback con Oscar malata è pieno di malinconia e, come ti dicevo, io faccio un po' fatica a pensarla così sofferente e consunta, ma tu sei stata bravissima e molto delicata a immaginare il dialogo tra lei e la piccola nipote, ascoltatrice d'elezione di un avvenimento che tutti noi sappiamo quanto fosse importante nel cuore di Oscar.
Complimenti!
Un caro saluto e un abbraccio,
Sett.

Recensore Master
16/10/21, ore 17:57

Sempre bello ritrovarti così presto, Dora! Mi è piaciuto questo tuo spin off che mi sembra "chiudere il cerchio" della particolare amicizia tra Oscar e Fersen, anche se il ringraziamento di Oscar è portato a Fersen dall'incontro con Francoise. Mi ha sempre fatto uno strano effetto pensare che i due si siano completamente persi di vista e che anche l'episodio di Saint Antoine non sia servito a  riavvicinarli, (anzi, sarà anche l'ultima volta che si incontreranno). 
Ci mostri anche un'Oscar in versione "zia" molto credibile, che mi riporta alla memoria gli incontri con il principe Joseph, con Rosalie da ragazzina e con il piccolo Gilbert Sugane: non era tipo da smancerie ma prendeva i bambini molto sul serio.
Spero sinceramente di ritrovarti quanto prima sul fandom!

Recensore Master
16/10/21, ore 16:34

Intraprendente, la ragazza! Ma i ringraziamenti di Oscar, anche se postumi, erano doverosi.

Recensore Master
16/10/21, ore 16:25

Cara Dorabella, quanta delicatezza adottata anche questa volta per dare spessore al personaggio, da te inventato, di Francoise, per farcela vedere sotto una diversa ottica, non come la ragazzina sopra le righe che sua madre la marchesa redarguisce, ma come una futura donna capace di andare in fondo alle cose e preservarne il ricordo con cura per amore di coloro che le stanno intorno.
Quella ultima sera a Palazzo Jarjayes un nuovo ricordo viene ad essere annoverato fra i tanti del conte di Fersen quando si intratteneva con Oscar e André nei bei tempi andati.
Più volte Fersen ha avuto l’impressione che molti tratti di Oscar fossero come migrati in Francoise e, in questa inedita serata, fatta di confidenze e ringraziamenti, ha la medesima impressione, vedendola comparire stretta nella veste da camera che era solita utilizzare Oscar quando era a casa sua e poteva vestirsi in maniera informale, godendo di qualche piccolo vezzo femminile, lei sempre così rigorosa oltre che nel comportamento anche nel vestire.
Fersen in questo frangente è preso in contropiede dalla verve e dal carattere di Francoise, la quale però subito entra nel merito sul perché voglia parlare con lui per condividere un pensiero che per tutta la sua adolescenza l’ha accompagnata.
Francoise racconta di sapere cosa sia veramente avvenuto a Saint Antoine quella drammatica notte, e che sia stato grazie al suo intervento che André sia riuscito a salvarsi dalla folla inferocita. Questo racconto le era stato sussurrato dalle labbra della stessa Oscar in uno dei giorni in cui, per l’ennesima volta il Generale suo padre, aveva narrato la vicenda secondo la sua visione dei fatti accaduti. Tutto questo non solo per avere la possibilità, da parte di Francoise, di sdebitarsi in qualche modo con il conte, attribuendogli il giusto peso che aveva avuto nella vicenda, ma soprattutto per ringraziarlo per avere avuto la facoltà di crescere accanto ad André, il quale era e sarebbe rimasto ignaro della confidenza fatta da sua moglie all’allora bambina Francoise, che aveva guardato la zia con occhio stranito, però aveva incamerato quel segreto che le legava ulteriormente, poiché entrambe volevano molto bene ad André che si era preso cura della zia e poi, con la morte di Oscar, anche della nipote che tanto gliela ricordava.
Nelle parole e nei gesti di Francoise c’è tutta la riconoscenza possibile verso l’operato del conte che potrà partire per la sua nuova destinazione portandosi così un altro prezioso ricordo delle persone incontrate a Palazzo Jarjayes.
Un intermezzo, questo tuo spin off, che hai voluto regalarci, a completamento della storia principale, già molto intensa e partecipata, veramente riuscitissimo.
Un plauso anche all’artista che ci ha omaggiato di una sorridente versione del conte di Fersen, proprio come deve essere stato durante i suoi soggiorni a Palazzo, durante i quali stemperava la malinconia, la nostalgia per il suo amore impossibile per la regina di Francia, di cui proprio oggi ricorre l’anniversario della sua morte, tramite la compagnia, la comprensione, la vicinanza e l’amicizia che sia Oscar sia André sempre gli avevano dimostrato.
Un caro saluto, sperando di rileggerti presto con altre appassionanti visioni del mondo di L.O.

Recensore Veterano
16/10/21, ore 15:06

Che piacevole sorpresa, Dorabella! Un regalo inaspettato.
Veramente qui la giovane Françoise ci conquista. E non perché in "Viaggio nel passato" potesse sembrarci sciocchina o "leggera", ma piuttosto perché si rivela come una creatura eccezionale, che non soltanto per caso o per necessità, ma per elezione, sente, nella sua carne viva, il dolore che i suoi zii hanno vissuto, ma anche il privilegio di essere parte di una cosa così grande da dare senso anche al più straziante dolore. Un aspetto che era presente già in "Viaggio nel passato", in cui veramente Françoise è, in qualche modo, "figlia" di Oscar e di André, ma che qui esplode in una potente epifania, che ci mostra, con l'evidenza abbagliante di una verità assoluta, come l'amore non sia mai perduto veramente, ma trascenda il tempo e lo spazio. Sempre.
E tutto questo incanta, naturalmente, anche Fersen, che per quanto sia sempre quel Fersen, che più di una volta ci ha fatto sorridere o spazientire, qui, come nell'anime, di fronte alle cose grandi ne riconosce la grandezza, anzi, in questo caso, è parte integrante della magia.
Grazie e a presto.
Octave

Recensore Veterano
16/10/21, ore 14:23

Carissima Dorabella,
innanzitutto, grazie per aver condiviso questo spin-off proprio in questo giorno, ossia l'anniversario della morte di Maria Antonietta. Nel racconto lei non è presente, se non una breve accenno nella parte iniziale, quando Fersen allude alla primavera della vita e alla più fresca delle rose. Ma, visto che il protagonista è proprio il bel Conte, e' come de questa storia fosse dedicata un po' anche a lei.
Il tuo Fersen ‘pensante’ sulla poltrona fa molto episodio 20 dell'anime e non posso non condividere con lui la malinconia e l’emozione di rivedere in Françoise l’effige della carissima amica. Bellissimo e intenso,  quindi, il particolare della vestaglia rossa che lo riporta indietro di vent'anni.
Il personaggio di Françoise e’ semplicemente splendido e adorabile, profondo e sfaccettato. È molto simile ad Oscar, ma pare addirittura una versione migliorata della zia, e ne supera alcuni limiti: anche lei ha un cuore enorme, e’ passionale e intraprendente, ma è molto più libera ed espansiva della zia, pur nascondendo una timidezza di fondo (purtroppo l’apparente freddezza e chiusura di Oscar erano anche il risultato dell’educazione impartitale). Mi è piaciuto molto il fatto che abbia voluto ringraziare Fersen, per conto della ‘bellissima e misteriosa’ zia, chiarendo la versione sull'affaire Saint-Antoine.
Con "Viaggio nel passato" e questo splendido spin-off sei riuscita a farmi amare anche di più il bel Conte (e non è cosa da poco).
Oltre all'amore struggente e senza speranza per la bella Regina viene tratteggiato molto bene anche il forte sentimento di affetto e di stima per Oscar. Questo trasporto, che possiamo intravedere brevemente nell’anime (nell’episodio 20 quando Fersen, sulla poltrona, pensa ad Oscar e alla regina; nell’episodio 40 quando, sotto la pioggia, invoca Oscar ed il suo coraggio) emerge fortemente nel tuo racconto. Fersen ama profondamente anche la sua migliore amica, e si vede!
Ti ringrazio per il bellissimo racconto. Tocchi sempre le corde del mio cuore.
Bellissima anche la fan art di Elektra, con un Fersen sorridente in tutto il suo splendore!
A presto carissima, un abbraccio e buon weekend! G.
(Recensione modificata il 16/10/2021 - 02:26 pm)

Recensore Master
16/10/21, ore 13:51

Ciao Dorabella, ti anticipo che questa è la prima volta che una tua storia non mi convince del tutto e spero non ti vorrai offendere per la recensione di tonalità bianca.
Dal mio personale punto di vista questo" frammento" su Francoise non era necessario io non ho mai pensato lei fosse una "svampita ".
Ritengo la tua Oscar davvero ooc( e questo era giusto specificarlo) poiché mi risulta assolutamente incredibile che lei avesse fatto delle confidenze così intime ad una bambina di sei anni, non è la vera Oscar. Un' episodio così intimo e personale come quello accaduto durante gli scontri di Saint Antoine e la consapevolezza (soprattutto) di ciò che accadde dentro di lei in tali disperati frangenti , poteva soltanto accrescere il suo riserbo. Un' altra cosa, non realistica ho osservato..... come è possibile che generale, sorella e nipote fossero a conoscenza di una malattia di cui anche André era all'oscuro?
Oscar non si confidava, non si confidava. Dopo il 14 luglio scappo' con André, anche da sopravvissuta non avrebbe mai frequentato i parenti nobili. E nessuno tranne Alain capi a fondo il suo dramma.
Se André o suo padre avessero saputo della sua malattia, credi che l' avrebbero lasciata partire ,andare incontro alla morte?
Bravissima come sempre nella scrittura, ma non è lei.....
Complimenti vivissimi all' autrice di quel meraviglioso autentico disegno su Von Fersen.
Buon weekend
(Recensione modificata il 16/10/2021 - 02:29 pm)