Recensioni per
SOLO MIA (LA MIA ROSA ATTRAVERSO LO SPECCHIO)
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
14/03/22, ore 21:28

E indovina un po' dove mi ritrovo? Qui. Proprio qui, con una faccia tra l'ammirato e lo sconcertato e i naselli degli occhiali infossati per essere certa di aver letto bene.
Ammetto di aver trovato lo scritto di una sensualità assoluta e di una ambiguità esile, che ti si insinua sottopelle.
Dopo aver già letto di Girodelle attraverso le tue parole, una particina di me diceva che c'era qualcosa che non tornava, però, più avanzavo con la lettura e più mi riscoprivo inquieta e immobilizzata quasi.
Questa è la prospettiva di lui e tu, in modo delicato ma definitivo, ce lo chiarisci subito: Oscar così pacata e arrendevole è come lui la vorrebbe, languida nei momenti "decisivi", arrendevole alla volontà paterna come non lo è stata nella storia originale e priva della figura "del villano ripulito", come lei non lo avrebbe mai chiamato.
Che dirti? Sei stata perfetta nel calarti nella prospettiva di un uomo infatuato -per me innamorato resterà sempre e solo André di Oscar- non corrisposto. Un uomo imbolsito dalla carica e dal ruolo che ricopre, con pro e contro; tra i deterrenti di tale ruolo c'è sicuramente un'impeccabilità imposta che però qui viene spazzata via ed è evidente nella noncuranza iniziale verso ciò che vuole lei e nel rancore verso André che sgorga e si espande liberamente. Tutto questo rende perfettamente il momento onirico e selvaggio, complimenti vivissimi perché davvero per un attimo non sapevo come reagire e mi sono trovata così assorbita da essere semplicemente in balìa delle tue parole, in attesa di un chiarimento. Questo poi è arrivato e lo ha fatto nel modo più brutale -per lui- e spontaneo per noi lettori. Complimenti davvero, credo di essere stata così -in senso positivo- disorientata e turbata solo con un altro romanzo/relativo film. Sei davvero bravissima nel muoverti con fluidità e padronanza tra un genere e l'altro e questo cambiamento non intacca il risultato, anzi, dà modo di vedere l'asticella del talento che di volta in volta si innalza.
Poi, per Galla: te l'ho detto e te lo ripeto, mai ho provato qualcosa che fosse pallidamente associato a fascinazione verso Girodelle ma col tuo disegno hai decisamente fatto centro!
Un abbraccio, a presto
A.

Nuovo recensore
30/11/21, ore 09:26

Cara Dorabella,
hai descritto un’ossessione crescente con stile ed eleganza, senza essere mai volgare. Insieme alla fantasia/perversione di Girodelle, cresceva anche il mio “No, non ci credo!” e nel finale lo svelamento (e con esso il mio sollievo) che non era certo scontato o prevedibile. Insomma, uno scritto assolutamente originale e mai banale. Alla fine tutto resterà solo una fantasia per il “povero” visconte, ma lui ancora non lo sa che Oscar non sarà mai sua... Mi piace molto il tuo stile, leggerò sicuramente altri tuoi scritti. A presto.

Nuovo recensore
02/11/21, ore 18:39

Dorabella dei nostri sogni... Ormai, anche di quelli più proibiti... :)
Io questa tua prima "signora in rosso" ho avuto il privilegio di poterla "ammirare" in anteprima. Ne sono stata commossa e onorata. E in quella prima lettura, a ogni parola che mi scorreva sotto gli occhi, ma che dico, nelle vene, tu lo sai... è stato un crescendo: iniziale straniamento, disagio montante, attesa... del tuo guizzo... Il guizzo di Dorabella! E infine... meraviglia.

Mi hai scosso nel profondo, e non era affatto scontato. Perché, tu lo sai bene, io non solo sono fatta in modo da poter tollerare, e neppure immaginare, la benché minima mancanza di rispetto verso Oscar, verso la sua persona, la sua anima sublime e il suo essere metà unica e inevitabile di un "uno" (e uno solo). Ma io sono anche fatta in modo da non riuscire a concepirla con nessun partner che non sia... LUI... La prima che alla sola idea di lei con... GIRODELLE?!? Sul serio?!? "Ma mi faccia il piacere!" (Cit.) Non so se questo sia un limite... So solo che per me questo .. Semplicemente È. E' così. Punto. Eppure... Eppure... Poche cose mi sono sembrate più possibili, più credibili... O meglio più "incredibilmente possibili" di questa tua Oscar con Girodelle. Mi spiego meglio.

Mettiti per un attimo nei miei panni... Oscar sposata con il suo secondo in grado dalla chioma fluente... Colui che, alla sola idea... "a me viene solo da ridere (cit.). Oscar non solo unita per la vita a un uomo che non è André ma, di quest'uomo, alla totale e (qui) insultante mercé fisica... Apparentemente persino coinvolta, presa, partecipe... Oscar nel letto di Girodelle.. Che dire... sacrilegio... NO, NO, NO... Proprio NO!!!
E invece qui... Si. Diamine... Assolutamente SIII...

SI. Perché in questa alcova di perversione non è lui, il conte dalla chioma fluente... Il protagonista... Lui è solo la voce narrante... Voce narrante della sua stessa ossessione. Un'ossessione che udite udite... non è Oscar! Quella Oscar che ce lo siamo immaginati concupire per vent'anni, e che tante ff ci hanno mostrato desiderare e spesso possedere carnalmente, con soddisfazione più o meno aperta di entrambi... Certo, lei è il suo oggetto del desiderio, il suo amore impossibile, il suo sogno proibito. Ma la sua ossessione è ben altra... Ed è molto più profonda. Disturbante. Esiziale. Inestirpabile.

La sua ossessione è Oscar+André. È l'ineluttabilità dell'1+1. Di quell'1+1 che, contro ogni legge logica e matematica, farà sempre 1. Una somma perfetta di cui, cambiando gli addendi, né Girodelle né nessun altro al mondo, potrà mai essere parte.

Nella volutamente maniacale, assaporata e (diciamolo, nostro malgrado), sensuale lentezza di quei preliminari - che a me personalmente turbano e disturbano anche più della cruda brutalità dell'amplesso successivo - il racconto ha da subito il ritmo e la tensione giusti.
È il livello di ambiguità dei punti di vista tra il Girodelle narrante e la Oscar narrata (così sfuggente da non farci capire mai quanto davvero presente e/o parte attiva alla narrazione), sapientemente e splendidamente dosato, a creare quel limbo, ma al contempo quel netto discrimine tra reale e immaginato, tra sogno e realtà; quella linea sottile tra ciò che avrebbe potuto essere, e di fatto È (la perfezione di quell'"unico e inevitabile uno" ) e ciò che avrebbe potuto essere, e di fatto MAI SARÀ (perché mai potrebbe essere, ovvero l'inconcepibile unione di "altri due").
Il messaggio è così nebulosamente chiaro e potente, addirittura violento, come tu Dorabella volevi che fosse.... Che diamine, f***e i sensi, ma in primis il cervello. Quello di Girodelle, ma soprattutto il nostro.

Il punto di genio è l'insinuarsi di André (di quel..."villano ripulito") in quella camera da letto. O meglio, nel nostro sguardo di spettatori increduli in quella camera da letto. Punto di genio perché qui non è Oscar che, a letto con un altro, ha la rivelazione, l'immagine ricorrente, il pensiero balenante, oppure fisso e ossessivo di lui, come in altre ff...
È André che, svelandosi ossessione ventennale dell'altro, per noi che leggiamo diventa la parte più reale non solo del sogno, perché inizialmente non sappiamo sia tale, ma della narrazione. Più onirica del sogno. Più reale del reale.

Anche se mai nominato, ed evocato solo al momento cruciale nello sprezzante epiteto che tradisce, nuda, l'ossessiva ossessività dell'ossessione (quel servo)... André in quella stanza da letto c'è dal primo minuto, e anche da molto prima. Qui, nelle stanze della mente, André è il solo, torreggiante e ingombrante protagonista. Motore immobile dell'intera vicenda. Fisicamente tra loro come presenza densa, tangibile e interamente pervasiva.
Aleggia in quello sguardo iniziale, assorto, spiato e "rubato" di lei... Che tradisce... Stanchezza... O forse altri pensieri? È nascosto in quella arrendevolezza, controllata ma forse non del tutto inesperta di mani maschili, di lei a farsi spogliare, ammirare, toccare? Chissà... Di sicuro André si palesa, almeno a noi, un sussulto che spezza il respiro, in quel mantello che, di certo, lei non si sarà mai fatta aiutare a togliere da nessuno... Perché noi lo sappiamo... E ci sembra che questo Girodelle in qualche modo dentro di sé lo sappia a sua volta... Il mantello Oscar se lo lascia porgere, appoggiare sulle spalle, e forse anche togliere... solo da una persona.

La parte André è in assoluto la più potente e la più riuscita. "Prende" (e uso il verbo non a caso) letteralmente la scena. E non solo perché é André e noi fan lo amiamo, lo desideriamo, vediamo solo lui con lei... Perché magari vorremmo esserci noi (parlo per me e credo per tante delle lettrici di questa ff!) sotto la quercia, nella biblioteca di palazzo Jarjayes... Ma non è solo questo... È perché qui lo vediamo con gli occhi di Girodelle: lo vediamo ergersi in tutta la sua muscolare e carismatica grandezza, immagine pervicace e tarlo assillante sempre nella testa, al solo pensiero di "lei"... "Quel servo" ha una forma reale in quella testa sontuosamente crinita, talmente reale che quando si manifesta è davvero lì tra loro.
È André, unico e solo, ad avere fisicamente e realmente Oscar, in questa storia: anche se è il sogno e la fantasia di Girodelle, e anche se in questa fantasia che ahinoi, Dorabella, sai renderci a tratti fastidiosamente plausibile, è Girodelle a prenderla e possederla nel modo più terribilmente carnale che possiamo pensare... È André... È solo André... Ad averla realmente qui, non Girodelle. André e solo André, nei meandri della sua stessa mente.

Perché se nella sua fantasia - e nell'ambiguo riflesso di quello specchio che a un certo punto confonde ulteriormente i punti di vista - Girodelle presume di avere Oscar con sé nel gioco della seduzione... e a un certo punto percepisce di sentir rispondere, chissà... forse di buon grado... o forse suo malgrado, quel corpo... È nell'immagine del servo che quella Oscar con lui sinallora enigmatica, fluttuante, imperscrutabile anche quando potrebbe sembrare coinvolta... È nell'immagine del servo, in ogni singolo amplesso - immaginato persino mentre lui, finalmente marito, la sta per possedere - che questa Oscar diventa, ai suoi e ai nostri occhi, inequivocabilmente e irrimediabilmente presente e parte attiva della narrazione.
Dannatamente "presente" .. Perché nell'immagine del servo, a colpire come uno schiaffo non è tanto il pensiero del servo che prende Oscar... Ma di Oscar che sta prendendo il servo. Che assapora il corpo del servo, che si dona senza riserve e senza tabù e si prende lì, solo lì, solo con lui, il suo stesso piacere, la mano stessa di lei a guidare quegli amplessi, anche quelli più sfrontati e "indecenti" ... È questo a violentare e tormentare la mente del povero Girodelle.

È lì che cambia davvero il rating. È in ciò che avviene nella testa, e non nei corpi dei due che nella stanza da letto si stanno toccando. Il materializzarsi di André rompe gli argini, mette l'acceleratore e spinge in quarta la fantasia nella sua dimensione più materiale e carnale. E il sospetto battente di una carnalità non esclusiva devia la mente a cercare nuovi appigli: ed è lo switch decisivo... The point of no return.
La rivelazione, ovvio solo immaginata... Di scoprirla illibata. Miraggio quasi insperabile vista l'età di lei e la continua, conturbante presenza accanto a lei di "quel servo" ... Una verginità dal nostro Girodelle forse disperatamente auspicata per anni, qui solo sognata, ma in modo così reale da "toccarla con mano"... Una pia illusione che facendosi onirica certezza conforta la mente, ma anziché salvarla la manda alla perdizione.
È lì, di fronte alla tanto anelata purezza della rosa, e al primato di coglierla, che tutto precipita... E il raffinato seduttore, l'esperto amante, il marito adorante aprono le gabbie e liberano il campo alla bestia.

È forte, è crudo, è greve, è animale, quanto accade dopo. Sul corpo di Oscar ma soprattutto nella mente di Girodelle. È angosciante e per noi, per me, potenzialmente disgustoso. È quello che fino a ieri avrei semplicemente definito inconcepibile verso la "mia" Oscar. Inconcepibile come l'evidente e incontrollata reazione del corpo di lei a... Quello. Eppure... Eppure... Dopo il primo moto di sconcerto, sinanche di rifiuto, nel momento più brutale, rabbioso e scioccante... Pur con quella spina di dolore ficcata dentro al pensiero dell'inaccettabile profanazione della mia adorata Oscar, ciò che ho provato è stata una lingua di sottile e perversa soddisfazione... E di lucida verità. Perché persino in quel momento di folle appagamento, di bestiale e violento possesso, in quel senso di apparentemente totale e incontestabile vittoria... Il nobile marito-padrone cede l'alcova a "quel servo"...
Già, perché anche nel momento atteso e agognato da 20 anni, per quest'uomo ormai irriconoscibile il godere finalmente, interamente, vendicativamente del corpo di lei... Il piacere di poterla sentire totalmente e incontrovertibilmente sua non viene realmente succhiato, assaporato, sublimato... Il sogno che si consuma non è avere lei, ma poter dimostrare a "quel servo", e a tutto il dannato mondo che pensa lei sia stata "di quel servo", che lei è sua... E di nessun altro prima.

Nei segni del possesso protervamente lasciati in bella vista sul corpo... In quel ventre che crescerà subito, con arroganza, contro ogni iniziale promessa fatta a lei, contro ogni rispetto della libertà di lei di scegliere anche da "sposata" il proprio stile di vita... Se poter essere o meno sposa e soldato... Se poter ancora essere, come è sempre stata, artefice del proprio destino, prendendo in mano una vita vissuta da sempre fuori da schemi e convenzioni.

Ed è qui... Proprio a questo punto... Che arriva LEI.. Lei in carne e ossa, a svelare l'inganno... Lei che nel ritorno alla realtà si staglia ai nostri cuori nella sua adamantina purezza, nella sua integrità inviolata, nella sua identità unica e intangibile, mai toccata, mai sporcata... Nella sua densa e incontrovertibile presenza alla narrazione. In quel misto di piglio marziale necessariamente esacerbato dal nuovo ruolo di comandante dei soldati della guardia, unito a un'intensa, vibrante fragilità...
Qualcosa che ancora una volta Girodelle, che crede di conoscerla, scambia per stanchezza... Ma non è solo stanchezza... noi sappiamo cosa c'è in quegli occhi stanchi... C'è l'immagine di "quel servo"... Di cui, forse, a distanza di tempo, ancora sente l'ardore di un bacio rubato (o forse no?), la forma del corpo e il calore della pelle... Quel servo, alla cui vista tra le schiere del suo reggimento ha provato un tuffo al cuore... Quel servo, che di lì a pochi giorni, pestato a sangue in armeria, le mostrerà in modo incontestabile cosa sia l'amore. Quel servo... Non solo nel sogno.... Ma in ogni singolo attimo della realtà, anche quando assente, sempre densamente, fisicamente tra loro.
Alzandosi da quella poltrona, e rimandando ogni cosa a un prossimo incontro, questo Girodelle può continuare a reiterare il sogno. Continuare a illudersi che presto lei sarà sua. E solo sua. Ma noi sappiamo bene (tu, immensa Dorabella, ce l'hai appena dimostrato) che MAI lo sarà.

Che dire... Splendido. Per me, esperimento riuscito. Più che riuscito. Non è affatto facile scrivere in rating rosso. E per quanto mi riguarda, ancor meno facile è che il sedicente (spesso tutt'altro che seducente) rating rosso riesca davvero a prendermi. O a (sor)prendermi. Non è solo questione di lessico, di espressioni, di immagini. L'erotismo per me è più un fatto di intenzioni, sensazioni, immaginazioni. Nei racconti erotici che amo leggere - gli unici che considero veramente erotici - l'orgasmo dei sensi non può non passare in primis per l'orgasmo della mente. Ed è lì, solo lì, che esplode l'orgasmo del cuore.

E questo tuo racconto ho amato perdutamente leggerlo.
Nell'attesa del prossimo guizzo di "rouge"...
Brava. Bravissima
Tua OA76
(Recensione modificata il 02/11/2021 - 06:42 pm)
(Recensione modificata il 02/11/2021 - 06:46 pm)
(Recensione modificata il 02/11/2021 - 06:47 pm)
(Recensione modificata il 02/11/2021 - 06:53 pm)
(Recensione modificata il 02/11/2021 - 06:57 pm)

Recensore Master
28/10/21, ore 09:59

Ciao Dorabella. Mi fa piacere trovarti con una nuova storia. Mi è piaciuto quello che ho letto nell'introduzione, dove hai comunicato il tuo osare di più. Arrivata al finale ho ben compreso il titolo, con la visione di quella rosa attraverso lo specchio. Mi è piaciuto il missing moment che hai descritto e alla fine scopriamo che il povero Victor stava immaginando tutto. L'uomo pensa che non è ancora arrivato quel momento che desidera, ma purtroppo non sa che non arriverà mai. Bello il disegno ad arricchire il tutto. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 28/10/2021 - 10:06 am)

Recensore Veterano
25/10/21, ore 14:34

Cara Dora, arrivo con un ritardo cosmico ma ho le mie buone ragioni ;-)
Hai creato un rosso raffinato, mai volgare, mai banale, in cui si percepisce tutto l'autocompiacimento e la poca modestia di Girodelle. Lei, secondo me, è chiaro che non può essere lei...troppo sottomessa, troppo poco Oscar anche nella novità di una situazione sconosciuta. E' un rosso che però, nell'ultima parte, può risultare un pò indigesto, a mio parere. Perchè leggere della ricerca del proprio piacere personale, fregandosene bellamente di lei e ciò che prova, con l'intenzione di esibirla come un trofeo, fa sempre un certo effetto, anche se all'interno di una unione legalizzata. C'è da dire che la tua penna sapiente riesce a rendere il tutto meno traumatico e c'è l'attenuante, per Girodelle e per il lettore, del sogno ad occhi aperti. E qui mi viene in mente una battuta di Pretty Woman, un "te la sogni!", appunto XD
Resto quindi in attesa dell'altro rosso, quello con il villano ripulito, in cui di sicuro la situazione sarà completamente diversa ;-)
Un caro saluto e a presto!
PS: complimenti anche a Galla che non sapevo dotata di vena d'artista

Recensore Veterano
25/10/21, ore 08:33

Cara Dorabella27, tu che sei una delle mie autrici preferite, ti sei finalmente cimentata con il rating rosso e lo hai fatto con la tua consueta maestria e innata eleganza.
È incredibile come ogni tuo scritto risulti originale e abbia la capacità di sorprendere sempre. "Solo Mia" ci mostra quanto possa essere emozionante ed eccitante poter amare una donna meravigliosa e rara come Oscar. Lo mostra attraverso i pensieri e la gelosia di Girodelle, che la desidera da sempre ma che potrà averla solo fantasticando. Nulla di più potrà mai essergli concesso, perché Oscar, come sappiamo, appartiene ad André. Una differenza evidente tra i due, è che Oscar non potrebbe mai essere per André un qualcosa da esibire, un trofeo da esporre per generare invidia negli altri uomini o per celebrare il proprio ego.

Recensore Veterano
24/10/21, ore 19:16

Ciao Dorabella, quando Oscar risponde “Mi ha detto di essere tutta vostra, e di obbedirvi in ogni cosa” ho pensato ... deve essere successo qualcosa di grave, sicuramente Oscar non è lì di sua volontà, oppure è sotto l'effetto di un incantesimo vooddo. Che sollievo scopire che era solo il sogno ad occhi aperti di Girodelle. Narrazione fantastica!

Recensore Master
24/10/21, ore 15:35

Buon pomeriggio, Dorabella. Ultimamente mi soffermo poco per mere questioni di tempo sul fandom, ma ogni tanto qualche os la scorgo e la leggo. So che sei un'ottima penna, quindi, spinta dalla curiosità verso le indubbie capacità e dal rating ( sì, anche da quello, ho il periodo che va così, cosa c'è di male ad ammetterlo?) mi ci sono soffermata. E molto volentieri.
In effetti ho intimamente sperato che usassi l'escamotage dell'epilogo, della fantasticheria, che permette al personaggio di spaziare con la mente e le sensazioni senza stravolgere la trama ( ed il lettore- aggiungo- seppur quest'ultimo dovrebbe sapersi uiformare alle scelte contenutistiche dell'autore..), e così è stato. Ma hai colorato un personaggio che personalmente non amo in modo particolare, come Girodel. Bada bene: non amo in modo particolare, ma non lo detesto. Lo sto rivalutando con le storie gotiche del manga e con certe caratterizzazioni, fra cui la tua, che lo arricchiscono di un carisma difficile da riscontrare nell'anime.
Mi soffermo un attimo sulla scrittura, davvero notevole. Ricca e dettagliata, che si sofferma anche nel particolare senza però risultare pedante o stucchevole, aprendo scorci su ogni piccola descrizione, persino sugli oggetti d'uso quotidiano...
Hai saputo dargli calore, gestire l'attesa e veicolare persino la rabbia, il possesso. La gelosia che si insinua nella testa, e l'ardore che invade la ragione.
Alla prossima.
Tamara Alessandra.

Recensore Veterano
23/10/21, ore 19:06

Se l'obiettivo era quello di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all'ultimo lo hai certamente raggiunto! All'inizio mi aspettavo di vedere Andre' fare capolino dalla porta; pensandoci però c'era l'indizio della chiesa fastosa e delle nozze in pompamagna che sconfessavano questa teoria. Capito poi, leggendo,  che il marito era Girodelle, mi domandavo come mai Oscar avesse accettato questo matrimonio e me la immaginavo piantarlo lì in asso sul talamo nuziale, o che arrivasse Andre' a reclamarla come solo sua e che quindi il rating rosso fosse per lui....  invece niente, rigo dopo rigo restavo sconcertata per il comportamento di Oscar che accettava passivamente l'inesorabile e per Victor il damerino che si atteggiava come il più  maschilista degli uomini... poi si comprende che è solo un sogno ad occhi aperti ed a quel punto ho provato quasi pena per il frustrato Girodelle! Più che mai, dopo aver letto la tua storia, mi viene da considerare che solo una persona insana di mente poteva pensare che Oscar avrebbe potuto andare a letto con uno cui fino al giorno prima dava ordini, seppure non ci fosse stato Andre'. Magistrale anche il modo in cui hai fatto esprimere il retro pensiero classista del visconte capellone. Per finire mi unisco al coro di chi vuole un bollino rosso con protagonista Andre'. 
ps dimenticavo: quali erano le due incongruenze volute? 

Recensore Veterano
23/10/21, ore 18:20

Cara Dorabella, sai che hai in un certo senso esaudito un mio desiderio?? 😄
Parto nel dire che Girodelle non mi è affatto antipatico e che in realtà non comprendo l’ostilità nei suoi confronti che incontro spesso.
Chiarisco anche che è ovvio che Andrè è l’amore della vita di Oscar.
Però ammetto di essermi sempre chiesta come sarebbe potuto essere tra lei e Victor. Non ho mai letto il manga ma credo che il personaggio sia abbastanza fedele all’anime, quindi innamorato, leale, onesto e sempre al suo posto.
Alla fine perché farlo apparire quello che non è?
Sappiamo bene che Oscar e Andrè erano destinati a stare insieme, ma la possibilità che lei avrebbe potuto davvero sposare girodelle non la vedo così inverosimile per quei tempi.
E la prima notte fra loro l’ho sempre immaginata con una Oscar molto impacciata. Un po’ come l’hai descritta tu.
Certo non avevo mai preso in considerazione però il davvero poco rispetto di lui nei confronti della donna amata da sempre.
Questo sì che mi ha un po’ spiazzato.
Adesso certo, aspettiamo il bollino rosso con il bell’Andrè! 😍

Recensore Veterano
23/10/21, ore 16:31

Mia cara Dorabella,
a proposito del tuo brio birichino, questa storia è proprio una chicca!
Fino all'ultimo tieni sulla corda il lettore, che non può credere a quello che legge e che tu con sadica sapienza trascini per righe e righe nel dubbio più nero: "Ma veramente??" si chiede il lettore ormai trascinato nella tua tela, ma ecco che alla fine tutto si svela, il lettore sospira di sollievo, se la ride di gusto ("te piacerebbe!!", si diceva) e tutto torna al suo posto.
E chi se l'aspettava il bellissimo contributo di Galla? Un applauso anche a lei e chapeau ad entrambe!
Un caro saluto,
Sett.

Recensore Veterano
23/10/21, ore 16:07

Carissima Dorabella da bollino rosso 🔴,
quando mi hai chiesto un'illustrazione di "Oscar, Girodel e le rose rosse" non pensavo di certo a una storia del genere! Condivido in toto le precedenti recensioni lasciate dai lettori di efp e il loro entusiasmo.
Come ha affermato Octave, questo racconto e' semplicemente geniale in ogni aspetto: dallo stile alle tematiche trattate, alla psicologia di Girodel...E trattare argomenti di questo tipo, senza cadere nel volgare o nel grottesco, non è per niente facile!
Innanzitutto, partiamo da Girodel: ho sempre pensato che, a livello sentimentale, fosse il personaggio più sfortunato dell'universo di Lady Oscar: persino Andre', l'innamorato respinto, alla fine viene ricambiato, mentre il bel Conte Capellone resta a mani vuote. Anche Girodel è bello, nobile e leale, conosce Oscar da tanti anni e ci ha lavorato fianco a fianco, la ama con intensità e abnegazione, ma, alla fine, non ha la stessa fortuna di Andre'. Persino la stessa Oscar, dopo la delusione di Fersen, corona il suo sogno d'amore con l'ex attendente. Non dimenticherò mai il fotogramma dell'anime in cui vediamo Girodel per l'ultima volta: ossia quando scompare a cavallo nella pioggia. Mi sono sempre chiesta, piena di malinconia,  quale fosse stato il suo destino.
Del tuo racconto, come sempre, ho apprezzato la ricchezza di particolari relativi al vestiario e all’arredamento che rendono la storia molto vivida e dimostrano la tua amorevole cura per i dettagli.
Lo stile, inoltre, e’ semplicemente intenso e sublime: in questo caso, man mano che la storia procede, perdi tutto il garbo, la delicatezza ed il romanticismo che solitamente ti contraddistinguono e descrivi il tutto in maniera molto cruenta, senza mezzi termini o censure, in un ritmo crescente. Dalle volute ripetizioni nella prima parte, che sembrano enfatizzare la soddisfazione e il senso di vittoria di Girodelle, si passa ad un finale dove il linguaggio e’ molto forte e appropriato alla crudezza della scena. E ti dirò che a me è piaciuto molto anche così, perché è un’ulteriore prova di quanto tu sia versatile e talentuosa. 
Ma veniamo alla trama: all’inizio ero un pochino disorientata, credevo che l’uomo che stesse spiando Oscar fosse Andre’ e che lei fosse appena tornata dal ballo con Fersen, ma, subito dopo, scopro che lo “spione” e’ Girodel e che i due sono appena convolati a nozze. E allora ho pensato: non può che trattarsi di un incubo (e così alla fine è stato) anche perché la Oscar descritta era troppo "sottomessa e mansueta" rispetto a quella che conosciamo! La difinirei quasi assente...
Ma veniamo al protagonista/voce narrante/sognatore, ossia Girodel: la sua fantasticheria e’ semplicemente da psicanalisi! Il Girodel che dipingi è molto meno ingessato e affettato rispetto a quello dell’anime, ma anche perché siamo nella sua testa/inconscio, dove non ci sono freni inibitori. Dalla storia emergono tutta la sua frustrazione, la voglia di riscatto e il desiderio represso nei confronti di Oscar: quasi non riesce a capacitarsi del fatto che i ruoli si siano invertiti e che il suo ex comandante sia diventato ormai una sua proprietà, completamente alla sua merce’. Gli piace persino immaginarla sottomessa nell’atteggiamento e nei modi: a lui come marito e alla volontà paterna (come no, gli piacerebbe!).
Ho apprezzato tantissimo  anche la parte in cui riveli il sospetto Girodel  - coronato da relative scene ad alto tasso erotico - in merito alla relazione di Oscar con il suo bell’attendente, ombra ingombrante (e qui e’ molto più simile  al Girodel  del manga che canzona Andre’ e gli consiglia di leggere “La Nouvelle Heloise”), con la successiva scoperta della verginità della neo sposa e la conseguente e incontenibile esultanza. Infatti è lì che Girodelle perde il controllo e ogni delicatezza perché capisce che Oscar e’ stata e sarà solo sua, e vuole anche che tutto il mondo lo sappia.
Infine, ma non meno importante per me, mi fa molto piacere che l'illustrazione richiesta calzi a pennello con il racconto. Particolare che mi fa veramente emozionare.
Ti attendo presto con altre storie rosse e non (ho visto che con Etienne si parlava di una FF rossa con Andre'...)!
Un abbraccio e buon fine settimana,
grazie di tutto, G.
(Recensione modificata il 23/10/2021 - 04:32 pm)

Recensore Master
23/10/21, ore 15:30

Cara Dorabella, l’introduzione di questo tuo racconto ha suscitato in me molta curiosità, che è rimasta pienamente soddisfatta per come hai trattato tutto questo lungo percorso “onirico”, meno male, di Girodelle in attesa di Oscar a casa sua.
Sono state due ore e mezzo, davanti al camino, veramente intense, durante le quali lui ha potuto fantasticare e dare libero sfogo ai suoi desideri più segreti in un percorso che inizia con la dolcezza, nel vedere Oscar, stanca, stupita e disorientata, niente meno che nel suo letto, poiché da ora in poi, grazie al matrimonio celebrato, sarà solo sua, per poi cominciare a far balenare il suo desiderio di possederla e farle tutte quelle cose che si è immaginato, come una mente malata, lei avesse fatto con il suo servitore, quell’attendente sempre onnipresente che non la abbandonava mai, e che lo ha reso folle di gelosia. Lui che, anche in una serata che avrebbe dovuto essere dedicata solo alla scoperta dei reciproci piaceri fra i due sposi, ha la mente che viene sporcata dal pensiero del “villano ripulito”, il quale pare manifestarsi con tutta la sua presenza e la sua prestanza. Neanche la sua notte di nozze riesce a cancellare la percezione di lui insieme a colei che finalmente è sua moglie e che non sarà mai di alcun altro che lui. E qui comincia il percorso di passione non appena si accorge che Oscar è vergine, rendendo, tramite le tue parole, il percorso davvero passionale, senza alcuna caduta di stile, poiché, a parer mio, quando si tratta di determinati personaggi con altrettanto determinate caratteristiche, cadere in cliché visti e rivisti potrebbe risultare un inconveniente, come giustamente è stato ribadito da chi ha recensito precedentemente.
Poi finalmente il lettore, sorpreso dalla piega che aveva preso il racconto, e magari anche un po’ frastornato da tutto ciò che hai fatto accadere, si avvede con sollievo che si trattava di un sogno ad occhi aperti, partorito da una mente frustrata, nonostante tutto, per non essere veramente il soggetto del sogno insieme a colei che lo ha coinvolto nel tempo e continua a farlo, ma che nel mentre non riesce a liberarsi da alcuni pensieri tormentosi, relegandosi, tutto da solo in un angolo, mentre l’altro personaggio, il villano ripulito, emerge ancora una volta in tutta la sua espressività, pur non essendo parte attiva del contesto immaginato ma abbastanza da risultare certamente ingombrante.
Ritroviamo anche una Oscar completamente inedita, nel sogno quasi asservita ai piaceri di quell’uomo che è suo marito, per poi rivedere la cara vecchia Oscar che, con lo sguardo stranito, osserva Girodelle andarsene, forse chiedendosi quale fosse l’urgenza per averla attesa così a lungo.
Un racconto decisamente particolare che ha esplorato, con intensità e tatto al contempo, l’interiorità dei personaggi osservandoli da un punto di vista completamente fuori dai canoni classici, che tu hai però saputo trattare con la maestria a cui ci stai abituando, accompagnando il lettore, insieme alla tua fantasia e alla tua penna, sempre più magica, in una nuova dimensione di quello che è il loro mondo con le svariate sfaccettature che potrebbe assumere.
Complimenti sinceri, attendendoti per un nuovo saggio della tua bravura.
Un affettuoso saluto e a presto!

Recensore Master
23/10/21, ore 12:33

Girodelle può solo sognarselo, davvero! E anche in sogno, si è comportato malissimo!

Nuovo recensore
23/10/21, ore 09:51

Non posso che trovarmi in completo accordo con ogni parola di chi mi ha preceduto. Non è semplice raccontare di erotismo riuscendo ad evitare la diagnosi del ginecologo o la ridicolaggine dei cliché più saccheggiati. Non è semplice raccontare di loro senza cadere nel superficiale e scontato. Non è facile raccontare di loro con uno di loro totalmente assente e pur presente e possente come un Colosso di Rodi. Non facile, ma possibile. Questo racconto ne è la prova.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]