Recensioni per
I was in darkness - so darkness I became
di Euridice100

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/12/21, ore 16:58

Io. Sono. Estasiata.
Sono stata assente per un periodo piuttosto lungo da Efp, ma tornarci per trovare questo capolavoro è una piacevolissima sorpresa. La forma con cui è stata scritta è perfettamente consona al periodo storico, catapulta il lettore in un'epoca che sembra molto, molto più lontana dei primissimi anni del '900 ed è una sensazione che trasmette l'immortalità delle figure di cui si sta andando a parlare. Ho apprezzato moltissimo gli stacchi con le definizioni della Treccani, hanno dato alla storia un ritmo che sembrava scandito dallo scampanare di un duomo a mezzanotte, inserti perfetti che legano e slegano la trama con una grande maestria, brava!
Apprezzatissima tutta l'atmosfera che richiama i capitoli più intensi del Dracula di Bram Stoker, nonostante per la maggior parte della storia il nostro protagonista sia cieco mi è sembrato di poter vivere chiaramente in un mondo fatto di velluto e colori scuri, bruni.
Capisco la scelta del tag OOC, ma mi permetto di dire che la caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata molto permanente alle caratteristiche che siamo abituati a vedere in ognuno dei tre.
Detto ciò: continua così, le tue storie sono sempre un piacere per gli occhi e per la mente.

Un bacio grande ♥

iysse

Recensore Junior
15/11/21, ore 23:02

Ti sto scrivendo questa recensione super in ritardo, ma almeno ho letto questa storia una seconda (mento, terza) volta e me la sono goduta di nuovo per bene.

Ah, e pensare che tutto questo è cominciato con una drabble! E sai benissimo quanto io abbia tifato per questa ship dal primo secondo e sì, mio dio, i miei occhi si sono fatti a cuoricino appena ho saputo che era diventata realtà perché sapevo che avresti reso in maniera magistrale questa AU così bizzarra! Che poi... Due maschioni goth Vampiri.. Parliamone? Si può desiderare di meglio dalla vita? Ah ovvio... Un certo ragazzo affascinante dagli occhi azzurri!

Non c'è che dire, anche stavolta è venuto fuori il tuo stile eccellente e la tua capacità di raccontare e costruire storie: Leone Abbacchio di un secolo fa è lo stesso uomo martoriato e confuso (ho apprezzato moltissimo il fatto che i suoi gusti sessuali vengano ostracizzati e lui si senta colpevole anche di questo perché sai quanto tengo a questa tematica ed è il mio personalissimo HC su di lui). Solo che stavolta la salvezza giunge inaspettata... Perché oltre al bel ragazzo dagli occhi blu c'è anche un affascinantissimo Conte che gli rivolge parole di miele ma anche il fascino seduttivo della violenza, una fine che in realtà è un nuovo inizio. Il climax è costruito in maniera meravigliosa fino alla scena finale in cui davvero il sapore del sangue e la carnalità del gesto si fondono in maniera eccellente. Anche stavolta non hai deluso le aspettative, bisogna sfidarti di nuovo!

B.

Recensore Master
31/10/21, ore 15:50

Ciao tesoro <3
Con giusto una settimana di ritardo (mea culpa, mea grandissima culpa) arrivo finalmente a commentare (oddio, diciamo che ci provo, ma non garantisco il risultato) questa storia che definire spettacolare è riduttivo.
Io ogni volta rimango incantata dalla capacità che hai di creare situazioni e immagini che sono dei veri e proprio mondi, siano essi “fisici”, come il tetro castello del Conte – sembra anch’esso protagonista, tanto la sua presenza è “tangibile” all’interno della storia -, o l’imperversare della tempesta sul golfo di Napoli, oppure “mentali”, viaggi affilati e tentacolari nella psiche di un Abbacchio che mai come in questo racconto ci viene restituito in tutta la sua tragica forza. È un personaggio decadente, Leone, decadente e decaduto, non solo agli occhi impietosi della società (che lo tollera ancora solo per via del suo cognome, senza però esitare nel malignare alle sue spalle), ma soprattutto davanti a sé stesso – ancora una volta, Abbacchio si trova a commettere lo stesso errore, a “vendere” la sua coscienza per trenta denari e pagandone la più cara delle conseguenze. Eppure, nei circoli della Napoli bene non è certo la morte di un sottoposto il peccato più grande a lui imputabile, no: perché un uomo si può uccidere, ma non si può amare, allora esattamente come ora (giusto per non aprire parentesi dolorosissime). Ed è nel momento in cui Leone non ha più niente da perdere, quando già è caduto in una spirale di autodistruzione che non vie di scampo, che una scia di misteriosi omicidi lo portano al castello dal quale sa già, una volta entrato, che non uscirà più.
Ho amato tantissimo l’atmosfera che hai saputo creare, tetra e claustrofobica esattamente come i primi capitoli del capolavoro di Bram Stoker. C’è tutto lo smarrimento, e il terrore di Leone ma anche la malìà di queste due creature quasi ultraterrene, che esercitano il loro potere di seduzione su Abbacchio fin dal primo istante. Bruno vestito di bianco e con i suoi modi garbati, sembra quasi un angelo: come si può non rimanerne abbagliati? Ma Leone è sbirro, certo capisce immediatamente che c’è qualcosa che non va, e se razionalmente non lo accetta – non lo può accettare – subito, a livello inconscio già sa cosa si trova davanti. Il Conte gli promette l’oblio, gli promette un sonno eterno dove non esiste più la colpa o il rimorso: in fondo, poca cosa sono le piccolezze degli uomini, davanti all’immensità di una vita immortale.
Leone ha coraggio, ne ha più di quanto lui stesso sia disposto ad ammettere: Leone non fugge, non è fuggito da Napoli anche se ne avrebbe avuta la possibilità, non fugge ora davanti ai suoi carnefici, che tali poi non sono, come lui non ne è una vittima, ma un prescelto, qualcuno che loro vogliono accanto, che vogliono eleggere a loro pari. E così Leone mangia la mela dell’Albero del Bene e del Male… e vede tutto.
Ahhhhh alla fine avevo il cuore in gola per l’emozione, perché davvero sei riuscita a trasmettere ogni singolo fremito che ha scosso il corpo e l’anima di Leone, tanto che anch’io sono riuscita a vedere tutto. Hai un talento incredibile e io non smetterò mai di dirtelo e di ammirarti con tutta me stessa per questo.
A presto spero, ancora con loro, ancora con le tue straordinarie storie <3
Un bacione e buon Halloween\Samhain (mai lettura è stata più adatta alla giornata!) :*
Con immenso affetto,

padme

Recensore Master
24/10/21, ore 22:07

Che meraviglia leggere dei personaggi di Jojo in versione vampiro, non solo perché amo i vampiri ma perché mi sono sempre chiesta come si comporterebbero se tutti loro lo fossero, e tu hai parzialmente risposto alla domanda con Bruno e Risotto.
L'elemento che ho apprezzato di più, però, è stata la descrizione dello stato d'animo di Abbacchio, questo commissario della Napoli di inizio Novecento che si ritrova imprigionato in una situazione più grande di lui e spaventosa per chiunque; gradita la chicca sui suoi gusti sessuali, se ancora oggi le persone attratte dagli individui dello stesso genere subiscono discriminazioni e mobbing sul lavoro posso solo immaginare quanto potesse essere motivo di condanna sociale nel 1901, ma parliamo solo degli esseri umani che, complici le loro vite limitate, non dispongono del tempo necessario per non dare peso alle convenzioni sociali, cosa che invece accade coi vampiri, le creature sovrannaturali che più di tutte le altre rappresentano la seduzione e la predazione sessuale, e che quindi sono troppo occupate a perseguire i loro obiettivi perversi piuttosto che dare ascolto ai pregiudizi della specie che canonicamente ritengono "inferiore" a loro. Da qui la trasformazione che diviene anche atto carnale: non c'è morso senza contatto fisico e non c'è nutrimento senza piacere, e questo Mina Murray lo sa bene e lo sperimenta anche Abbacchio che si ritrova in mezzo a ben due vampiri (e, onestamente parlando, non so se invidiarlo o pensare "meglio a lui che a me").

Se è vero che hai connotato Bruno di un minimo di umanità, lo stesso non si può dire del Conte (no, non quello dell'anello): ho sempre ritenuto, tra gli esseri umani, i personaggi della Squadra Esecuzioni i più adatti a essere traslati in un AU a tema vampiri, e questa versione di Risotto tiene fede al suo aspetto già usualmente attraente e respingente contemporaneamente: ammetto che, in virtù di ciò, il desiderio di saperne di più riguardo questo AU mi titilla, quindi ben vengano ulteriori approfondimenti semmai vorrai approfondire Risotto versione gran figac- rispettabile vampiro d'altri tempi.

Leone che si risveglia, per così dire, pronto a ricominciare una nuova vita, è meraviglioso. Adesso lo immagino felice e gaudente assieme al paggetto vestito di bianco a scorrazzare per Napoli alla ricerca di prede da dissanguare. <3

Grazie per questa spooky one-shot, a presto.