Il settenario è il verso che più ti si addice.
Non ha accenti fissi, a differenza degli altri versi.
È versatile, volubile, ballerino.
Fa venir voglia di ballare dove non c'è niente da ballare.
Perchè "i guai li passan tutti" e ci sentiamo incapaci di affrontarli. Ci viene voglia di dire "non ce la faccio più".
Siamo tutti uguali, fragili e crepati.
Ad alcuni il fiume si è disseccato. Per paura di rovinarsi il trucco. Per Illudersi di essere forte.
Ma siamo tutti uguali. E abbiamo tutti lo stesso vizio: pensare al futuro, al destino. Facendo "pindarici voli" e nascondendoci "dietro facciate / Di chiacchiere edulcorate".
Una bella poesia, che ci unisce e ci fa vibrare all'unisono. E un po' ci ricorda che abbiamo ancora tutti tanto da imparare: imparare a goderci l'attimo presente.
Un abbraccio.
Buongiorno,
a volte è così, ma nel mio caso il più è piangere, in un certo senso, per fortuna o per sfortuna, non ci riesco quasi più.
Nel mio cuore, anche io però sono una persona emotiva, eh xD
poesia sincera e vera come sempre.
Questa società ipocrita, che ci ha educati a trattenere le emozioni...
Burattini imbavagliati, costretti a violentarsi ripetutamente.
Perché che altro è se non questo?
Le lacrime dovrebbero esser libere di sgorgare quando e come a loro piace, non quando vien dato loro il permesso.
Neanche loro, le lacrime, son più libere.
Come noi.
Le tue rime perfette riescono ad esprimere molto bene questo concetto profondo.