Poesia molto bella.
A tutti prima o poi capitano giornate di tormenta, purtroppo. Persino ai santi.
Riesci a estrinsecare lo strazio interiore con versi di grande maestria.
Incisivi, incatenati da rime incalzanti e mai banali.
Rime che vanno e vengono, si spostano nelle strofe, rimbalzano come la ridda dei tuoi pensieri.
Come tante stilettate nelle parti pių sensibili.
Ti arrivano addosso i ricordi, appuntiti e taglienti. Quelli pių dolci sono quelli che fanno pių male. "Ho soffiato dolci parole".
Ti contraddici. Titoli "arido", parli di "vuoto cosmico", ma poi piangi. "Detesto ogni sentimento" ma poi "affogo in questo sentimento".
A tutti, prima o poi, succede.
Non c'č difesa.
Le tormente poi che si levano a ciel sereno, improvvise, sono le pių difficili da sopportare.

Ma l'ultimo verso, il pių lungo e il pių tremendo, "sono io il vero assassino di me stesso", fa pensare che una piccola rivincita te la puoi ancora prendere.
Liberati da ogni senso di colpa. Lavoraci sopra, a freddo e con la ragione. La colpa non sta mai da una sola parte.
Un caro saluto