Recensioni per
Ovunque e in Nessun Luogo...
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/07/23, ore 11:39

Ciao
Rilassandomi nella verde pineta del lungomare pisano, ( Pisa mia città) mi accingo di nuovo a calarmi nella lettura dei tuoi magnifici scritti..
Questo mi e' piaciuto in modo particolare, hai ricreato l' atmosfera di una poesia leopardiana, la sera del di di festa, me lo hanno ricordato non solamente i versi iniziali ma l intero corpus della poesia..Immaginarsi di essere ovunque, assaporarne con la mente l essenza..
Grande Elena che riesci a farci immergere in queste atmosfere a te care
V

Recensore Junior
15/11/21, ore 17:30

Mia cara poetessa, brillante e dolce Elena,
in un periodo oltremodo stressante e carico di pensieri mi concedo una mezzora di meritata pace, coccolandomi come solo i tuoi versi sanno fare. Amo riempire il vuoto e la malinconia dei miei momenti bui con l’inestinguibile pienezza e la delicata verità dei tuoi concetti sapientemente offerti, che bevo avidamente dalla coppa del tuo lodevole talento.
La passione, la sensibilità e l’eleganza dell’anima trasudano come di consueto da ogni parola che ha il pregiato gusto della saggezza e il potere di lasciare il segno, come una ventata di ossigeno in una stanza sprovvista di finestre… Come un raggio di primavera che scioglie il gelo della neve.
Magari m’inganno, ma quelle braccia che ti avvolgono tra le ombre sono quelle di Dio… Un Dio che non ci è dato vedere, ma che ci accompagna ad ogni passo sin dalla nascita e ci solleva nei giorni in cui fatichiamo a camminare. Come recita il finale di “Orme sulla sabbia” – una dolcissima poesia di cui non rammento l’autore – letta in un libro cattolico di mia madre anni fa: “I giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.
E’ questo il nostro Dio, che sembra abbandonarci nei momenti di maggior sofferenza e solitudine, e che invece è proprio allora che ci solleva tra le proprie braccia traboccanti d’amore.
Ma quelle braccia amorevoli potrebbero essere altresì quelle del tuo Cuore, con la C maiuscola, che ti ascolta in ogni istante e che, all’occorrenza, sa allontanarti dalle “zone grigie” di una vita che sempre più spesso è disordine e illusione. Forse, la tua anima stremata dal lungo cammino può trovare riparo e conforto soltanto nel profondo di se stessa: ecco allora che ti senti ovunque e in nessun luogo. “Ovunque”, poiché l’anima ha il privilegio di vagare libera in tutte le direzioni, dentro e fuori di te… “In nessun luogo”, perché fisicamente resti immobile e hai la sensazione di non essere giunta a destinazione. Ma qual è poi, questa destinazione?
La tua vera dimensione. Ecco, a mio avviso la risposta è racchiusa nelle ultime parole dei tuoi ammalianti versi, che – come non mi stancherò mai di ripeterti – ogni volta amo più dei precedenti.
E la tua vera dimensione è il pass vincente: con lui non hai bisogno di altro, puoi recarti ovunque e sentirti nel posto più sicuro del mondo.
Ed è con un sorriso commosso e grato che ora voglio salutarti, abbracciandoti col pensiero e col cuore. A presto, Claudia.

Recensore Veterano
14/11/21, ore 16:07

Cara Fenice, come spesso mi succede, nei momenti di relax mi piace venire a leggere qualche tuo componimento.
Come ormai sai, il tuo stile mi piace molto. Un po' prosa, un po' poesia... la tua scrittura è tattile, né si può sentire la trama, come le fibre diverse dei tessuti.
Ci avvolgi con le parole e ci porti nel tuo mondo fatto di immagini vivide che catturano tutti i sensi.
Altro bel componimento, altro bel viaggio.
Grazie

Recensore Veterano
10/11/21, ore 08:11

Ciao, è la prima volta che leggo una tua componimento.
Devo dire che scrivi egregiamente, si sente la passione nei tuoi versi, il bisogno di fare poesia. Mi piace la metafora delle ombre che si allungano al calar del sole come le braccia, che ci fanno riparo in mancanza di una persona a noi vicina in quel momento.
Complimenti!
Francesca

Recensore Junior
08/11/21, ore 19:12

Cara Elena, una poesia di cui chiunque ha bisogno per tornare a respirare.
Il tuo modo di scrivere non è mai cambiato, ma la tua dolcezza, la tua saggezza sono ciò che penso siano più cambiate nel tempo.
Hai un tatto incredibilmente raffinato.
Mi hai donato un attimo di pace.
Grazie

Recensore Master
08/11/21, ore 15:53

Ciao fenice. Molto interessante il concetto dell'ovunque e del nessun luogo nella loro associazione in questo tuo scritto. Tanta profondità, tanta delicatezza dove ho percepito il tuo essere che si fonde con il mio attraverso queste parole. Mi è piaciuto abbia messo l'immagine nel finale, quel cuore che ho potuto scorgere ha riscaldato la mia anima. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 08/11/2021 - 03:55 pm)

Recensore Master
08/11/21, ore 11:49

Mia cara Fenice,
come vedi non ho mai fretta di recensire le tue poesie. A quest'ultima volevo dedicarmi in un momento di ordinaria malinconia, di debolezza della ragione. Esattamente in quelle "zone grigie / che confondono e sussurrano, / ma dove tutto è ovattato", come sapientemente scrivi tu.
Quando il presente sembra più incerto persino del futuro.
Quando ti guardi dentro e non trovi che vuoto, assenze e mancanze.
Il tempo che perdo con te, leggendo, meditando, e rileggendo, è sempre un prezioso investimento.

Ho amato i tuoi versi. Finalmente, dopo un lungo percorso di avvicinamento, sono riuscito ad apprezzare il modo in cui li crei. Sono versi non protagonisti, che non distraggono il lettore con rime, o accenti in posizioni fisse. Sono versi docili, servizievoli in base al messaggio che contengono. Sono versi che mai vengono a noia. Sono versi, stavolta, ancora più delicati, tutta tenerezza, carezzevoli, femminili.

Non sono riuscito, però, stavolta, a svelare in maniera completa il messaggio che come cosa preziosa avvolgi in morbidi veli. So solo che è un messaggio molto bello, molto importante. Ma invece di trovarmi nel tuo pacato, lindo, salottino con la cuccuma davanti, mi son ritrovato avvolto da eleganti volute di fumo (incenso?), come quelle dell'immagine finale, che formano intensamente un Cuore, con la lettera maiuscola. Tutto in minuscolo, invece, il "tu" di cui parli. Rimango col dubbio se hai voluto arricchire la tua splendida poesia d'amore col senso di una preghiera.

Ho letto con attenzione i due aforismi iniziali. Ho ricercato i contesti dai quali vengono tratti, per essere sicuro di non fraintendere. Il primo, quello di Seneca, è incredibilmente attuale. Siamo circondati da dotti e luminari che pretendono di capire tutto e nulla sanno. Tutti noi sembriamo dotati ormai del dono dell'ubiquità, attaccati a quell'oggettino che teniamo in tasca, o nella borsetta. Siamo informati di tutto, ovunque siamo presenti, ma il nostro vero spazio non esiste più.
Più difficile da capire, per me, il secondo aforisma. Mette la parola Dio in bocca a un personaggio che probabilmente non era credente. Venne tacciato di pornografia agli inizi del secolo scorso. E non esiste contesto, è tratto da "Il libro dei motti e delle riflessioni", al "motto breve" numero 37.
Una negazione della possibilità di confrontarci con Dio, mi appare. E il numero 8 sembra confermarlo. "Qualsiasi rapporto emotivo con Dio è privo di senso, la ribellione non meno dell’adorazione, perché sia l’altare davanti al quale giacciamo nella polvere, sia quello che vogliamo distruggere siamo sempre noi ad averlo innalzato".
Rimane comunque il dubbio, nel pensiero di uno che ha paragonato il dubbio alla fede ("Per quanto in alto pensi di slanciarsi, la fede, commisurata con l’infinito, – in questo caso l’unico metro adatto – rimane lontana da Dio esattamente quanto il dubbio.").
Ovunque e da nessuna parte, appunto.

E lo stesso dubbio rimane al termine della tua avvincente lettura, per uno come me a cui piace scavare nel proprio e nell'altrui animo.

Mi sono abbandonato al tuo mondo magico, dove la sera è "meditativa", e le dita si intrecciano.
Mi sono sentito anch'io "stretto in un abbraccio".
Abbraccio che sentitamente ricambio.
Ti aspetto alla prossima.

Recensore Master
06/11/21, ore 09:25

Ho letto tutta la poesia con un sorriso sempre più deciso sulle labbra per la dolcezza, la delicatezza e, in qualche modo, la certezza delle tue parole.
Questa frase in particolare "Potrei sentirmi perduta se tu non venissi a cercarmi" in cui è così chiaro che potresti, ma non accade.
E la stretta in un abbraccio... quella la conosco, così strana da descrivere perchè è reale, ma in molti sembrano non comprenderla... eppure è così, così potente e reale quando riesci a sentirla.
Complimenti e buon proseguimento!
Fabiola

Recensore Master
06/11/21, ore 06:03

Buongiorno,
le tue poesie sono il Tutto; io credo che nessuno potrà mai dirti che c'è qualcosa di non chiaro!
Tu ci narri veramente tutto, lo fai con sintesi, naturalmente, ma niente manca a completare il disegno di una scena.
Particolari, sì, ma tanti particolari aggiunti con dolcezza.
Continua a seguire il tuo cuore, vedo che ti porta anche a scrivere testi che, come ti ho detto tante volte, sono come le carezze di una mamma.
Grazie, come sempre!