Mi è piaciuta parecchio, questa poesia.
Anzi, più la leggo e più mi piace.
È una sorta di manifesto dell'arte poetica come la vede l'autrice.
Ti trascina con le sue rime serrate: "avversa, controversa e sommersa".
Ti strappa via, a te che "a volte scruti dubbioso", e si impone senza diritto di replica.
Ti coinvolge in un viaggio senza meta fin nel lontano oriente, lontano e vicino al tempo stesso.
È un gioco continuo di pensieri e parole, scollegati e ricollegati, vivacizzati da insistenti ossimori.
Come una magica liturgia dedicata all'adorazione della "Verità del controsenso / che mi onora e mi sconfessa".
Illuminata a festa da geniali trovate e fenomeni da baraccone: "(C)chiara".
Con un finale da Poetessa, con la maiuscola.
Complimenti, davvero. |