KUBAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
NON SONO MORTA QUI SUL SITO, GIURO!!!!! È vero, ho un bel po' di cose da recuperare sul tup profilo e prometto che prima o poi ci riuscirò, ma intanto volevo cominciare da questa poesia per una serie di motivi. Un po' so cosa c'è dietro e per certi aspetti mi ci rispecchio molto - già il titolo rappresenta un argomento che mi sta molto a cuore.
Anche stavolta, come sempre, ti sei avvalso di immagini vivide e potenti per esprimere i concetti, strategia che si è rivelata come al solito vincente: sei riuscito a esprimere molto bene la sensazione di spaesamento che si prova quando si resta delusi dal proprio futuro, quando si scopre che non è tutto bello e luminoso come ci si aspettava. A tal proposito i primi quattro versi rappresentano il punto forte, il centro dell'intera poesia, quasi la poesia stessa:
"Dove andare
quando la strada si perde
nell’incertezza
dell’angoscia?"
Intraprendiamo una strada pensando - sperando - che sia quella giusta per noi, ma la verità è che nella vita non c'è nulla di certo e la linea tra la felicità e la disperazione è sottilissima. Perché la strada che abbiamo scelto è una - la nostra vita è una - e solo quando la si percorre ci si accorge se è quella giusta o se verremo schiacciati da un errore pesantissimo.
Ma sai che c'è? La strada è una perché noi la consideriamo tale, siamo così concentrati nell'andare avanti su quella che non ci accorgiamo di quante vie secondarie, quanti bivi e quante traverse sono disseminate ai margini del nostro percorso. La vita è lunga e non finisce finché non moriamo, quindi abbiamo sempre la possibilità di rimetterci in piedi dopo una brutta batosta, dopo un errore che sembra averci rovinato la vita. Forse non riusciremo a porvi rimedio, ma possiamo vedere una fine come un nuovo inizio.
Come dicono i Foo Fighter: "When the wheels go down, there's another round for you" ^^
Una poesia molto forte, che lascia trasparire tanta disperazione e angoscia... e del resto chi non farebbe gli stessi pensieri in una situazione del genere? Va bene disperarsi, l'importante è trovare sempre dq qualche parte la forza di rialzarsi ;)
Complimenti davvero per questi versi, sono felicissima di trovare tuoi nuovi scritti qui su EFP e sappi che non mi dimentico mai che devo passare di qui, è solo un periodo incasinato m,a ce la farò :3
Alla prossimaaaaaaaaa!!!

Salute, Signor Avvocato!
Quanto tempo che non ti si leggeva da queste parti, eh?
Questa poesia, anche se non sembra far parte della serie di Jim, sembra parlare anche di lui. Ci rivedo un po' lui in queste parole, ma alla fine lui rappresenta un po' tutti gli esseri umani con le loro debolezze, i loro vizi e i loro sbagli fatali.
Quindi questo collegamento mi piace averlo trovato, ecco.
Poi magari mentre scrivevi non hai minimamente pensato a Jim, però vabbè XD
Le parole e le immagini che hai utilizzato sono molto forti e d'impatto, mi hanno fatto in un certo senso provare quella paura di sbagliare - o di aver sbagliato? - tutto, di non sapere più che direzione prendere e che mano darsi...
Il futuro è incerto, ma certe nostre scelte possono cambiarlo radicalmente e alcune cose potrebbero ripercuotersi in maniera incredibile su ciò che ci aspetta.
E allora? Come facciamo a essere sicuri che il futuro che ci aspetta sia quello che vogliamo?
Non possiamo esserlo, perché - a ben pensarci - secondo me non sapremo mai veramente cosa vogliamo, perché noi esseri umani siamo creature troppo volubili e fragili, anche in quei momenti in cui ci sembra di avere la vita in pugno e di essere più che determinati che mai.
Certo è che a volte siamo testardi e determinati per le cose e i motivi sbagliati, investiamo energie in ambiti o situazioni che non ci fanno stare affatto bene e poi non ci resta che stanchezza e frustrazione, oltre che infiniti rimpianti.
Allora, tanto vale godersi le cose che nel presente ci fanno stare bene, poi il futuro si vedrà quando arriverà... tanto di certezze ne abbiamo davvero poche!
Scusa per tutto questo sproloquio, ma i tuoi versi mi hanno portato a queste riflessioni e per questo ti ringrazio!
Alla prossima, spero tu stia bene ♥

Avrei potuto scriverla io.

Quell'angoscia, quel senso di oppressione, quando non vedi spiragli di luce, inghiottito dalle tenebre.

Poi, in qualche modo, la luce ritorna sempre, il pensiero si alleggerisce, è il ritorno della ragione che ti sussurra che, non si sa come, c'è sempre una strada, una soluzione, una via.

Sempre.

Dolorosa, a volte, eppure la via c'è.
Solo, a volte, non vogliamo vederla.
Io per prima.

Bello "Viviamo in una ferita intellettuale."