Recensioni per
Parole
di Chiaroscura69

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/11/21, ore 16:57
Cap. 1:

Mi è piaciuta moltissimo, questa poesia. È solo un'opinione personale, di uno che conta come il due di briscola, ma lo dico con convinzione.
Avevo iniziato la lettura con una certa aspettativa, motivata dalla lettura di Poetessa (per me "leggere" è un'operazione a volte più impegnativa e più lunga dello stesso "scrivere"). L'aspettativa è stata pienamente soddisfatta.

Dentro una gradevole intelaiatura di rime alterne riesci a scrivere con grande fantasia - di immagini, di termini - e grande raziocinio al tempo stesso. Crei un bel connubio fra passione (è una bella poesia d'amore, non priva di sensualità, fra "prelibatezze", "fiori di ibisco" e altro "(L)essico" più classico) e ragione (con la tua avvincente "filosofia delle parole").
Mi piace anche la tua filosofia dell'amore; l'amore "dei piccoli cenni", senza vane promesse tipo "per sempre": bello.
Mi piace il finale, che dona bidirezionalità al sentimento, e tutto soffonde di un bel senso di vertigine.

Ed è molto vissuto, molto sentito da me, l'argomento di fondo.
Parole. Parole e immagini creano ormai in me (in tutti noi?) la nuova realtà, quella che si annida nelle nostre propaggini del cervello e sta tutta nel telefonino che ormai ci portiamo anche sotto la doccia.
No, tu no. Tu - che pure sai giocare egregiamente con le parole - non rimani preda del virtuale.
Con i tuoi "lemmi" e il tuo italiano stravolto (e non solo l'italiano, quell'"editio principis" anzichè princeps mi ha fatto sorridere e mi ha affabulato 😁) riesci a tratteggiare un amore fatto di certezze e di concretezze. Uno splendido corollario de "la mia filosofia delle parole non-dette".
Con le parole riesci a ricostruire qualcosa che vive senza parole e che incendia.

Ma non voglio incendiare ulteriormente il tuo narcisismo (se non lo sei - credimi - lo si diventa, lo dico per esperienza diretta).
Aggiungo un paio di cosucce che non comprendo.
La metrica. Probabilmente è voluto il disinteressamento per il numero di sillabe di ciascun verso. Ti troveresti troppo stretta dentro una sfilza di versi tutti ottonari, o tutti endecasillabi. Eppure, qua e là, mi sembra di percepire qualche verso che zoppica, con qualche accento fuori posto. Solo qua e là.
Le maiuscole. Rimane per me arcano il criterio in base al quale rendi una parola maiuscola, o addirittura maiuscola fra parentesi tonde. Come sempre voglio sapere troppo, scusami.

Nel complesso una poesia molto bella e molto ricca, a mio modesto avviso. Mi ripropongo di leggere altro, di te e del tuo passato, se non dò fastidio. Appena trovo il tempo: sono cose che non si fanno nei ritagli.