Recensioni per
Italiani
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/01/22, ore 17:51
Cap. 1:

Valutazione del contest: Cinque passi nel delirio, di Setsy
Gaia Bessie con: Italiani
grammatica: 4.50/5

ma, quella pelle biscottata, = queste virgole non formano un inciso corretto
Le petit fleur = La petite fleur, perché in francese fiore è femminile
stile: 10/10
Lo stile che hai usato è davvero adeguato al testo, anzi è in sua funzione. In apparenza è semplice, ma trasmette il suo messaggio con molta forza. Quell’ “Italiano” spezza la narrazione, crea una linea di demarcazione tra le sezioni, e in storie brevi come le drabble non era facile ottenere questo effetto. All’inizio c’è un’introduzione, una presentazione del personaggio, e poi c’è la specifica vicenda, che è stata esaustiva in tutte le drabble. Pur mantenendo un registro medio, abbastanza scorrevole, hai usato un buon repertorio di termini grazie al tuo vocabolario sfaccettato, le frasi si susseguono con quell’effetto intermittenza che ha dato personalità al racconto. La voce narrante che oscilla tra panoramica e “normale” in terza persona è stata una scelta audace, perché si rischia spesso di perdersi nel suo meccanismo… in questo modo i personaggi sono osservati dall’alto, ma riescono anche ad esprimersi, perché ci sono degli scorci sui pensieri, e la sola parola diretta che sentiamo, “Italiano” (più la dichiarazione del vampiro) sembra guardare il lettore negli occhi. Pur essendo ambientata in un riconoscibile passato che – se non davvero lontano – ormai è un po’ estraneo a noi contemporanei, le vicende sono eterne, si può dire, e riescono a creare coinvolgimento. Il tono della narrazione è un mix di quello preciso dell’autore e quello più elementare dei personaggi. Non a caso viene specificato che solo il vampiro – che non è chiaramente un “vero” emigrante, ma un viaggiatore, piuttosto, uno che cavalca le epoche a suo vantaggio - ha infatti un accento che è fatto di “suoni antichissimi”, ma con un finto italo-americano a mascherarlo. L’intera storia è intrisa di un’atmosfera grigia, forse quella dei freddi porti che accoglievano queste navi malmesse che costituivano la speranza di tante anime. Sembra di vedere uno strano limbo, dove nessuno può restare quello che era. Ma non solo nel colore dei capelli, o prendendo false intonazioni, è una perdita di identità profonda.
caratterizzazione di tutti personaggi: 10/10
Il personaggio protagonista è uno, Luigi. Gli altri sono piccole comparse, che vanno benissimo così, cioè gli schiavisti che hanno una specie di ironica (a modo loro!) comunicazione con quest’uomo che africano non è. Luigi è proprio un italiano, non c’è che dire: con i difetti tipici quanto con la capacità di reinventarsi, di arrivare da emigrante – immagino con la valigia di cartone cara ai filmati d’epoca – e che si fa strada in qualche modo. Certo, nella tua storia questo è stato triste, perché in ogni versione ha dovuto perdere la propria identità per acquisirne una più accettabile socialmente. L’ha fatto con un mix di rassegnazione e disinvoltura che lo ha reso molto sfaccettato, non un eroe da romanzo. È una raccolta che fa pensare, che ci ricorda chi siamo stati, tramite questo personaggio che – naturalmente non da vampiro o da spacciatore di acolici, capovolgimenti che funzionano benissimo – ha solo buone intenzioni, che sia aggrappa a quello che può essere familiare; una pizzeria, un negozio di fiori, un duro lavoro. Risalta molto il fatto che l’affermazione sia nelle versioni negative, che vengono “ricompensate”, mentre nelle altre riceve solo maltrattamenti. In qualche modo resta comunque vittima della maschera che gli altri gli fanno indossare.
resa delle cinque tipologie di drabble: 9/10(2+2+1+2+2)
Povero Luigi. Già nella prima bellissima drabble, che era a tema libero, si delinea quale sarà il suo genere di vicenda. Essere uno straniero in terra altrui non è facile, e la persecuzione che subisce è di un razzismo quanto mai stupido, perché gli americani neppure esisterebbero senza emigrazione, visto che hanno sterminato i nativi. La finta provenienza irlandese è anche adatta per l’accento. La trasformazione in donna è riuscita davvero bene, grazie a quei tocchi delicati per cui la figlioletta è portata per mano, e il business è quello di un negozio di fiori. La Francia è naturalmente associata a qualcosa di femminile – e i capelli rossi sono molto sexy e affascinanti, quindi la scelta è comprensibile e molto riuscita. La variazione storica purtroppo risente di un problema (non solo tuo ^^). Hai dimenticato la richiesta del bando di indicare nelle note le date esatte delle drabble, così mi sono trovata in difficoltà con una specifica. Diciamo di essere prima nel 1900, e quindi tra il XVII° secolo e il 1800 in questa. (Vado a spanne, poi ci sono per ogni chiarimento). Luigi appare un italo-africano che sarebbe stato comunque deportato dallo Stato Pontificio, e visto il periodo indicato, venduto agli schiavisti inglesi per essere portato in America. Ho cercato ovunque, ma non ho trovato nessuna notizia di un traffico simile, quindi ho dovuto abbassare un po’ il punteggio. Mi dispiace perché è la più particolare, non avrei mai pensato a qualcuno che in tempi lontani guadagnasse a farsi passare per africano rispetto ad italiano – di qualsiasi regno o stato si parli. Hai mostrato come sia facile per chi ha il potere decidere di usarlo per far del male a chi si trova in stato di inferiorità materiale… Nelle ultime però Luigi si è rifatto! Non dovrei essere contenta perché prima si trasforma in un convincente mafioso alla Scorsese, e in versione mostro approfitta di povere donne, ma il suo essere vampiro lo pone finalmente al di sopra del giudizio altrui. Ora è lui che può vantarsi di essere italiano; si tratta della sua vera origine, ma ormai l’ha superata, essendo qualcos’altro.
titoli: 4.80/5
Ammetto che dare un voto a questi titoli è stato incredibilmente difficile. Sono spartani, ma hanno senso. Rientrano in “the less, the best”, ma sono così semplicissimi; ti sei buttata senza rete di salvataggio, e questo lo devo apprezzare. Quello che ha un significato sfacciato è l’ultimo – che preferisco – che vira bruscamente da un elenco di comuni nazionalità ad un mondo diverso, senza confini come li intendiamo abitualmente. È come l’approdo definitivo di Luigi dopo un serie di tentativi, come se fosse proprio sempre lo stesso uomo che “passa” ad essere donna, alla pelle di diverso colore, alla cattiveria e poi a gettare via la parte umana di sé, quella che risponde alle sofferenze, o deve vivere da criminale. Già in “Italiano”, Luigi si vota al male rientrando alla base, si può dire, e poi, come azzerando i tentativi precedenti, sprofonda nella perdita di umanità. Di sicuro un merito della raccolta di titoli è il loro legame; non proprio concatenato, ma che forma una serie completa.
gradimento generale: 3/3
Questa raccolta è stata una sorpresa, a partire dai titoli che hanno inquadrato con precisione i passaggi da uno stato all’altro del personaggio. Il tema del razzismo è importante e – purtroppo – non c’è un momento in cui non sia attuale, basta cambiare gli attori del dramma e si può vedere un copione tristemente noto ripetersi nel tempo. Anche se l’ultima drabble è giusta come da richiesta, è un horror classico, mi pare di vederci anche una metafora della condizione di paria delle persone senza più identità e riconoscibilità nella società umana. Hai sviluppato un racconto impegnato, senza fronzoli o sbavature di stile.
totale: 41.30/43
 
 

Recensore Master
04/12/21, ore 14:53
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "Evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti" 3/3

Ciao Bessie! Scusami per il ritardo con cui passo a lasciarti quest'ultima recensione, purtroppo ho trascurato il sito per qualche mese.
Anch'io avrei voluto partecipare al contest di Setsy, anche se non sono riuscito a scrivere nulla di convincente, e proprio lì ho avvistato questa tua storia, il cui tema mi ha catturato immediatamente. Inutile dirlo, hai svolto il tema alla perfezione, mi è piaciuta molto ognuna delle diverse sfumature, soprattutto nel tentativo di cogliere i diversi riferimenti a cui ti sei forse ispirata. Le prime due sono state estremamente umane e realistiche, le più riuscite dal punto di vista emotivo, secondo me: sono le uniche che avrebbero funzionato alla perfezione anche se prese singolarmente, perché riescono a dire tutto il necessario, lasciando spazio anche a interpretazioni personali del lettore. Mi hanno ricordato i racconti del mio anziano prof di storia e filosofia che racconta di suo nonno emigrato a "Niviork", vi si respira proprio quell'atmosfera ostile, pericolosa, ma al tempo stesso di enorme cambiamento.
La terza drabble non è riuscita a prendermi del tutto, nonostante il tema fondamentale emerga comunque molto bene: credo che avrebbe avuto bisogno di più spazio per essere sviluppata (anche se come component della raccolta per il contest è sicuramente ottima). Alla prima lettura l'avevo immediatamente associata a un'italiano emigrato in Eritrea o Libia a inizio Novecento, ma i conti ovviamente non quadravano, quindi la nota mi è decisamente servita (anche se mi ha lasciato dubbioso ritrovare un italiano meticcio nel Settecento. Sicuramente saranno esistiti, ma il dubbio mi è rimasto).
La penultima drabble riprende perfettamente l'atmosfera gangster in stile "il Padrino", davvero molto riuscita, anche grazie al contrasto con le prime. L'ultima, invece, mi ha ricordato moltissimo il caso di cronaca del serial killer proprietario di un hotel/trappola mortale per gli ospiti (ho controllato ora il nome su google, H.H. Holmes), non so se è effettivamente stata la tua ispirazione reinterpretata in chiave soprannaturale ma hai reso benissimo l'idea di questo tipo di atmosfera.
Davvero complimenti, ti confermi bravissima e sono certo che nel contest farai strada. A presto!
mystery_koopa

Recensore Master
24/11/21, ore 01:11
Cap. 1:

Ciao Bessie! vengo a esplorare le altre drabble del contest di Setsy a cui partecipiamo entrambe!
belle davvero, una trama che ha le potenzialità per essere una cosa lunghissima che però hai "riassunto" magnificamente in poche righe e che righe!
al di là della struttura che è stato bello ritrovare identica a se stessa eppure csì diversa per ogni pezzo, una riflessione che mi sorge "curiosamente" spontanea è: l'unico che resta "italian" fino alla fine è il cattivello (che ho visto benissimo nei panni di simil mafioso).
il che è da un lato divertente potremmo dire (a me è piaciuta come stile ecco) da un lato.... sconfortante? credo comunque che gli italiani venissero anch in parte rispettati come buoni lavoratori, o almeno così ho semrpe sentito/letto, però è interessante da notare.... mi ha molto colpita poi l'ultima con la versione vampiresca che trova una copertura di facciata così caritatevole e poi.... stronzetto lui, le usa per alimentarsi! e ,i jha colpito anche l'ingegno degli altri nel loro imparare a rendersi iò che poteva essere loro utile per sopravvivere in un nuovo mondo in cui hanno scelto di vivere.
bel lavoro davvero, complimenti e alla prossima!
Nala

Recensore Master
14/11/21, ore 13:40
Cap. 1:

Ciao Gaia! ❤
Avevo notato questa storia l'altro giorno su Facebook e ho visto che partecipa al contest di Sesty (un contest che mi incuriosiva tantissimo, ma ammetto i miei limiti e quindi non mi sono iscritta). Però volevo tantissimo vedere quali sarebbero stati i risvolti: ti dico subito che mi è piaciuto tantissimo il concetto di fondo che hai dato alla storia e il modo in cui tutto si è incastrato alla perfezione. Il tema del razzismo qui è sentitissimo, prima lo presenti con la faccia di un italiano che arriva a tingersi i capelli di biondo sul lavandino continuamente pur di far continuare il suo piccolo lavoro. E poi ha la faccia di una italiana in Francia, che si tinge i capelli e finge di non vedere per poter mandare avanti il piccolo negozio di fiori.
E la terza, la mia preferita, l'ho amata per la frase: "Così ha imparato a mascherare l’accento ma, quella pelle biscottata, non può sbiancarsela." È stata una drabble molto forte, davvero complimenti.
Insomma, io credo che tu abbia fatto un lavoro eccezionale e ti auguro il meglio per il contest! Ti mando anche un abbraccio,
Sia ❤

Recensore Master
14/11/21, ore 12:07
Cap. 1:

Buongiorno e buona domenica, Gaia! ^^
Arrivo anche io a lasciarti una recensione per questa tua quintupla fatica, sorella e compagna del tuo delirio XD
Allora, innanzitutto il tema da te scelto (quello dell'imagrazione italiana in America) è una di quelle tematiche che mi piace moltissimo, perciò la tua storia mi ha sin da subito incuriosita molto.
Mi è piaciuto lo stacco netto che hai voluto dare a ogni drabble, prima l'idea del sogno americano, e poi la sua fratura dovuta a vari motivi tra i quali il forte razzismo dll'epoca (e che ahimè soppravive tutt'oggi). Razzismo che emerge prepotenemente come tema di base nella AU!Storica, e che invece poi si trasforma nell'immagine stereotipata del "mafioso italiano" che gli americani hanno purtroppo ancora di noi nella drabble del Bashing.
Dell'AU Vampire mi ha colpito particolarmente la prima frase, quel sapore d'America che comunque non è il sapore che il nostro protagonista desidera sentire sulla lingua, un collegamento davvero ben riuscito! 
Brava come sempre! 
In bocca al lupo per il Contest!
Un abbraccio,
BellaLuna
  

Recensore Master
12/11/21, ore 16:28
Cap. 1:

Ma ciao Bessie! Ci siamo incrociati credo più volte qui sul Forum, nei vari contest... e ora sono qui a denti inm fuori e gola spiegata per dirti MITICA! Ci hai azzeccato in pieno, e sì che questo contest era difficile, mettere insieme tutte le richieste e cacciar fuori qualcosa di originale e bello non era mica roba da tutti. Tu ce l'hai fatta, quindi tanto di cappello (calato fino a terra)! La cosa più bella, più azzeccata, insomma il pregio unico di questa mini raccolta è che si va in crescendo: si parte da una normale storia di immigrazione e la si ruota come un caleidoscopio, osservando lati nuovi, nuove sfumature, colori e punti luce che si accendono ora qua e ora là. Bello, bello, mi è piaciuto! Nelle ultime, quella "cattiva" e quella vampiresca (ma anche in quella "african", molto straniante) si slitta verso il surreale, l'assurdo, il tutto è possibile. A me piace quando una lettura mi trasporta verso il surreale. Non c'è che dire, questo contest sta sfornando capolavori a rotta di collo. Qui mi sa che tra le sottili nebbie dell'irreale si prodila un podio...