Ciaoooooooo Nao!!! <3 eccomi qui!
Ma quanto è bella questa storia?! Sono solo due capitoli? Nuuuuu io ne voglio di più.
Ammetto che mi hai fatto venire una curiosità immensa sul mondo delle gheishe (mi guarderò finalmente il film in uno di questi giorni).
Ci accompagni in questa storia, descrivendo perfettamente, anche con termini specifici, tutto ciò che riguarda tempo e luogo, visto dalla prospettiva di questo “tempio” (okiya) di gheishe.
Orihime è la fanciulla timida e insicura, dovuto non per incapacità ma semplicemente da inesperienza, lei non sa nulla del mondo e nonostante sia stata preparata un’intera vita a quello che è il suo “compito” (intrattenere uomini, in ogni genere di aspetto), resta comunque una ragazza acerba. Diversamente da Rangiku che è sua “sorella maggiore”, la donna che già sa cosa fare e come comportarsi, la numero uno. Quella che non passa inosservata, in una parola: la perfezione.
Si capisce, che nonostante siano state allenata a trattare uomini come potenziali clienti, restano comunque delle fanciulle con sentimenti e al cuore non si comanda. Come si è scoperto più di una ha perso la testa per un uomo. Il fatto è che Rangiku è consapevole che il suo amore rimarrà per sempre un’illusione, qualcosa di bello lasciato così com’è. Nella realtà è che lei è l’amante di un uomo sposato e l’illusione è l’unica cosa a cui si può aggrappare, l’illusione che quell’amore sia effettivamente ricambiato. Rangiku non lo sa se è così o no, ma preferisce crogiolarsi nell’ignoranza piuttosto che sapere se è vero o no.
Io l’ho percepita così. Gin paga oro per averla tutta per sé, non si sa se nel suo gesto c’è solo un capriccio atto a dimostrare supremazia, o è il gesto di un uomo innamorato.
E anche per Orihime arriva un cavaliere misterioso, questo straniero dal fascino occidentale che sembra averle smosso qualche sentimento. Non c’è nulla di chiarito, l’unica cosa certa è che Ulquiorra ha rivolto tutta la sua attenzione si Orihime.
Un altro aspetto interessante che hai inserito, è l’aspetto storico sulla figura della gheisha, non sapevo che cambiavano il loro nome o che dovessero imparare tante cose. Nonostante il “cinguettio” amichevole tra loro, nonostante siano quasi una grande famiglia (rivalità a parte), sono comunque delle schiave. Vivono, nell’oro, nel lusso, nella bellezza e nello sfarzo, ma nulla cambia ciò che sono, delle vere e proprie schiave con una bellissima maschera.
Complimenti, bellissima storia, mi hai catturata più che mai!! Approfondirò molto volentieri sull’argomento 😉
Un abbraccio e ci vediamo alla prossima!!
Ciaoooooooo!! |