Recensioni per
Di brace e di vento
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/07/22, ore 11:40
Cap. 2:

Buongiorno, carissima,
per prima cosa spero di cuore che tu stia bene e che in generale sia un bel periodo ♥
riprendo super volentieri questa raccoltina di cui avevo letto il primo capitolo e passo a commentare il secondo, dedicato questa volta ad Azi: sono davvero incapace di scegliere chi dei due io ami di più. Per alcuni aspetti mi sento più vicina al demone (avventatezza, passionalità, l'essere molto diretti) mentre per altri all'angelo (timore, indecisione, paura di ferire gli altri.)
Trovo dolcissimo e struggente questo loro modo di cercarsi a vicenda nelle opere del creato che, vuoi per i colori o vuoi per altre caratteristiche, ricordano a entrambi loro l'altra persona ♥
Azi in questo testo è Azi al duecento per cento: sembra convinto che il suo destino sia quello di contemplare Crowley da lontano, per paura non si sa bene di cosa. Forse di causargli indirettamente del male, in quanto convinto che un rapporto fra due creature agli opposti come loro non sia e non sarà mai possibile (siamo ben felici di sapere che si sbaglia ehehe.)
Come dicevo, è un testo assai struggente, che parla di un amore forte e concreto, ma vissuto a distanza e che per questo quasi ricorda uno non ricambiato.
La conclusione è meravigliosa: ogni cosa ha un suo tempo e ha anche una sua fine, ma il fatto che Crowley nonostante tutto, non se ne sia mai andato, forse vuole dire che questo qualcosa fra loro sia davvero destinato a durare.
Grazie della bella lettura.
Grazie di tutto.

un bacione grande,

Benni

Recensore Master
18/05/22, ore 11:29
Cap. 1:

Buondì, cara, eccomi qui ♥

ho scelto di nuovo Good Omens perché questo fandom per me è e sarà sempre casa, un porto sicuro dove ritornare quando ho bisogno di serenità (e in questo momento ne ho bisogno tanta.)
Questo testo è di immensa dolcezza, ma allo stesso tempo è triste, struggente, mi ha fatto salire un desiderio forte di abbracciare Crowley perché capisco quello che sta passando, quello che sta provando. L'amore può essere la più tremenda delle maledizioni, quando non riesce a concretizzarsi. Mi ha colpita moltissimo la descrizione della scena: Crowley si trova a camminare sullo stesso sentiero di Aziraphale, è illuminato dalla sua luce angelica che gli ha dettato una strada: eppure tutto questo è al tempo stesso una tortura. Perché l'angelo è fuori portata, irraggiungibile, non si accorge dei tormenti che il cuore del demone sta passando per, seppur indirettamente, causa sua. E Crowley continua imperterrito a seguirlo, pur consapevole di quanto dolore questa scelta gli causerà, perché in realtà non ha scelta: stupendo il collegamento con il libero arbitrio degli umani, che invece è negato alle creature sovrannaturali. E in effetti è davvero ironico che proprio il tentatore per eccellenza senta di non avere alcuna libertà çç.
Il titolo del capitolo è perfetto: la brace è proprio quella che si sente il nostro demone sotto i piedi, alla quale dovrebbe essere abituato, e che invece è in grado di creargli una sofferenza profonda çç.

Bellissima, mi hai commosa.
ti mando un abbraccio grande e ti ringrazio di aver condiviso.

Benni

Recensore Master
27/03/22, ore 11:06
Cap. 1:

Ciao mia cara. Perdonami se quando ho letto questa poesia, appena l'hai pubblicata, non ho lasciato una recensione. Ero ancora in un periodo no, con Efp. Leggevo poco, senza mai recensire nulla.
Comunque sono contentissima di essere di nuovo qui, a rileggermi questa meraviglia.
Lo so che te l'avrò ripetuto miliardi di volte, ma tu davvero hai un talento immenso. Sei un'artista a tutto tondo e ho grande ammirazione per tutto ciò che crei, con la tua grande sensibilità e l'abilità di trasformare ogni emozione in un capolavoro.
In questa poesia vediamo Crowley percorrere il sentiero battuto da Aziraphale, ustionandosi le piante dei piedi e tuttavia senza mai abbandonarlo, temendo di vederlo svanire.
È bellissimo vedere come il fuoco, il calore bruciante, sia l'elemento predominante del componimento. I demoni conoscono le fiamme infernali, ma quelle del paradiso per loro sono intollerabili. Eppure, nonostante questo, Cro è disposto a bruciare, pur di stare vicino all'amato.
Bellissimo come i sensi sono continuamente sollecitati in tutto il testo. I colori caldi, i profumi e i sapori dolci e speziati, e quel senso di calore che non diminuisce mai, che pervade ogni parola.
Crowley si strugge in un modo così meravigliosamente poetico che fa commuovere.
Parla del libero arbitrio e dice di non averne, con lui, che è come se fosse indissolubilmente legato al suo angelo. E lì ho ripensato a tutte le tue bellissime e sensualissime fanart, che rendono benissimo l'idea.
Non so bene cosa dire, perché davvero qui su efp non ho mai letto poesie così belle. Hai dato la luce a qualcosa di assolutamente perfetto, delicato, passionale, bruciante e disperato.
È un grido d'amore e mi ha lasciato il cuore gonfio d'emozione.
Bravissima, non cambierei nemmeno una virgola, davvero.
Non ho ancora letto le ultime due poesie della raccolta, ma non vedo l'ora di farlo, non appena riesco a ritagliarmi un angolino di pace. Comunque mi ritroverai presto dalle tue parti.
Complimentissimi, è sempre un piacere passare da te.
Bacioni
MissAdler

Recensore Master
11/03/22, ore 18:29
Cap. 3:

Cara Gladia,
torna il tema dell’abisso in cui Azipharale precipita – un abisso che è specchio di quello della perdizione e della ribellione di Crowley e di come tutto, anche il bene e il male, possano essere relativi - ma che qui è visto anche come un abisso dei sentimenti, una caduta in un sentimento ingestibile e incontrollabile, che sfianca ancorché l’angelo è solo, privo delle ali, vincolato tramite delle catene che feriscono il corpo – e il legame, naturalmente, è Crowley: più lui si allontana, più Azipharale soffre perché i vincoli si stringono e feriscono e soffocano – che splendida immagine, che hai creato. Sembra di vederlo soffrire davvero e non posso fare a meno di pensare ad alcune delle tue bellissime opere disegnate. Il problema dei legami che vincolano Azipharale sta nel fatto che non vuole strapparli, non vuole né può slacciarli. Così l’angelo rimane vittima di una tortura eterna, che non è mai letale, ma che lo lascia sospeso in un’agonia straziante, irrisolvibile, come quelle domande a cui lui vorrebbe dare una risposta, quei perché che non hanno risposta se non nell’assenza. Non so che altro dire se non che scrivi delle poesie meravigliose e intense. Ti faccio i miei più sentiti complimenti, davvero.
Un abbraccio,
Shilyss
P.S.
Poi vabbé, la colonna sonora di questa recensione è la ost de “Il Corvo”, quindi adesso sto con i lacrimoni!

Recensore Master
11/03/22, ore 18:05
Cap. 2:

Cara Gladia,

Avevo già letto questa bellissima poesia – non saprei descriverla davvero in altro modo – e trovo sia bellissima. Il punto di vista è quello di Azipharale, che osserva e ammira l’altra sua metà, Crowley. E il modo in cui presenti il demone, giocando con i suoi colori – il giallo degli occhi, la chioma rossa, la similitudine tra il fuoco e l’aria che creano incendi – è splendido. L’origine angelica del demone è esaltata dai “cieli stellati riflessi nel suo viso”, la componente più oscura nello sguardo nascosto, che viene però bilanciato dalla bellissima immagine del demone che giunge col cuore tra le mani, che nella nostra letteratura ha un preciso significato. Ne emerge una figura demoniaca ammantata di indubbio fascino, ma anche di struggente, umana tragedia.

Le riflessioni di Azipharale, voce narrante della poesia, sono ricche di rimandi alla questione della passione per come la intendevano i latini. Era Seneca, nel De ira, a dire che l’uomo dovrebbe evitare di lasciarsi trascinare dalle incontrollate passioni in favore di una via mediana, di una continenza delle passioni in favore della ragione. È quello che cerca di fare per una vita intera Azipharale. Lui cerca la quiete, ma Crowley è il fuoco e lui ne è attratto. Tuttavia, proprio come Icaro che vuole avvicinarsi al sole e si brucia, cadendo irrimediabilmente nel mare, Azipharale sa che la vicinanza, il contatto con la sua anima gemella (perché questo sono) è letale e terribile. E se il dolore per Crowley è infitto nella caduta e nel fuoco infernali, per il riflessivo angelo sono i ricordi e la nostalgia a fare male. Un’altra similitudine bellissima, quella dei libri, chiude la poesia, ma poiché parliamo di creature ultraterrene e al di fuori del tempo per come lo intendiamo noi, c’è ancora un luogo dove possono incontrarsi e quel sei ancora qui è struggente – e che sia nella memoria o davanti a lui, nel cuore o di fronte non ha importanza. Complimenti di cuore, mia cara, hai scritto una perla.
Shilyss

Recensore Master
11/03/22, ore 12:15
Cap. 3:

Tesoro, questa è una della cose più belle e tristi che abbia letto su Good Omens in assoluto...
Quanto dolore, però. povero, piccolo Crowley.
Lui del demone ha davvero poco, quanto poco - di sicuro qui - Aziraphale ha poco dell'angelo
I loro legami sono eterni, e desiderati in bene e in male, ma adesso c'è solo il secondo
Ogni parola è pesante, gravida di significato
Quella corda che ferisce, taglia le carni, è anche l'appiglio per non crollare nell'abisso, un po' come aggrapparsi a delle lame, in pratica,ed infatti sono presenti nella poesia
Io credo che Crowley non si libererà da quella corda, non da solo, ma che dovrà essere il suo angelo a reciderla per salvarlo nel suo abbraccio, solo questo darebbe valore a tanta sofferenza
Il tema delle ali recise - qui bruciate - mi è molto caro. E' tanto presente nelle poesie giapponesi (non haiku, moderne) e lo adoro davvero
questa storia devasta il cuore, piccolina...
c'è solo un finale accettabile; cioè uno bello, bellissimo; anche se questo presente è davvero nero, quello che è Ineffabile non può essere diviso
un bacio dalla tua streghina,
Setsy

Recensore Master
08/03/22, ore 22:23
Cap. 1:

Non credo mi sia mai capitato di leggere poesie su Efp e devo dire che questa mi è piaciuta molto. Molto bella ed evocativa, con l'immagine di queste braci che bruciano Crowley, già di per sé legato alle fiamme dell'Inferno, ma che a provocarle sia la purezza angelica di Azraphel, insopportabile per un demone, che però lo attira come una calamita. Bello vedere come amore e dolore sembrano facce della stessa medaglia, come due opposti che si attraggono. E Crowley che nonostante la sofferenza e l'incertezza dell'essere ricambiato, continua ad amare Azraphel perché non può farne a meno.
Complimenti davvero!
Alla prossima!
Barby

Recensore Master
16/12/21, ore 18:27
Cap. 1:

Cara Gladia,

quante suggestioni hanno queste tue righe! In questi due giorni ho cercato di raccogliere un po’ delle principali evocazioni che mi fanno salire alla mente, ma più rileggo più me ne vengono in mente. E questo è bellissimo. Per prima cosa, direi che hai sempre a fuoco chi sta parlando, cos’è che sta parlando. Un demone. Un demone innamorato, che conosce le fiamme dell’inferno e il loro potere distruttivo, ma conosce altresì la passione dell’amore, altrettanto bruciante e corrosiva. C’è quella disperazione catulliana alla Odi et Amo, in queste righe, quando Crowley ammette di essere prigioniero di un sentimento che non può combattere e invidia gli esseri umani, che hanno perlomeno avuto il dono del libero arbitrio. Questa riflessione del demone fa capire bene la sua impossibilità a liberarsi dalle catene del sentimento verso l’Angelo.

Azipharale compare nell’assenza, nella scia che il demone è costretto e, allo stesso tempo, anela seguire. È una figura pura, benedetta, evanescente e dotata di una forza incredibile, che ricorda quella che posseggono in effetti i terribili angeli biblici, ben lontani da certa iconografia smielata cui siamo abituati da un po’. La continua ricerca di Crowley è qualcosa che spiazza il lettore e coinvolge il lettore, perché in quell’inseguimento, nella presa di coscienza di quanto il sentimento possa corrodere, è impossibile non rintracciare qualcosa di umano, troppo umano. Noi, umani, capiamo l’amore che questa creatura ultraterrena e fuori dal tempo nutre. Capiamo il suo dolore, il suo aggrapparsi a un odore e un’immagine spesso (troppo spesso) irraggiungibile, perché noi stessi lo abbiamo provato. Conosciamo l’evanescenza della persona amata, la sua alterità rispetto a noi, il desiderio di averla al nostro fianco e quel sentimento incontrollabile e ingestibile che fa scaturire parole d’amore e di accusa e quel forse finale, che lascia intendere come ci sia una possibilità, la speranza che anche Azipharale possa ricambiare.

Stupenda, mia cara, stupenda davvero. I miei più sentiti complimenti <3
Shilyss, felicissima di essere tornata qui :)

Recensore Master
10/12/21, ore 22:53
Cap. 2:

Questa, se possibile, mi è piaciuta ancora di più della prima, per una questione di difficoltà nella scrittura
Trovo che calarsi in Aziraphale sià più complesso, almeno nelle drammatiche, non nelle commedie all'inglese
Lui vive fortemente il senso di colpa - forse amore che non sa ancora chimare così - e ci racconti che quasi si allontani apposta per alleggerire il suo "amico" dalla sofferenza di seguirlo, ma in realtà peggiora solo la situazione...
E' verissimo, lui è il più ragionevole - l'elemento Aria - che fa però avvampare ancora di più il Fuoco, non lo spegne di certo!
Sono opposti, ma solo perchè così il loro incastro è semplicemente Perfezione. Anche Azi piange (questo non me lo aspettavo, è stato emozionante da leggere) e i motivi li colleziona come libri, che parallelismo meraviglioso... è da lui, troppo da lui. Il suo dolore non lo lacera a metà, però è persistente, visto che anche lui non lo lascia andare.
Vicino casa mia c'è un parchetto dove si trova uno stupendo ginko, e le foglie giallo oro cadono tardi, visto il clima romano. quindi se domani ci passo, potrei vedere gli occhi di Cro, e pensare a questa storia
sei sempre bravissima, Dove
bacissimi,
Setsy

Recensore Master
10/12/21, ore 22:32
Cap. 1:

buonanotte, Dove
le ore tarde sono ideali per leggere qualcosa di così struggente e doloroso, anzi per commentarlo, perchè avevo letto subito!
Povero piccolo Crowley... lui che con le fiamme, braci e quant'altro sia rovente dovrebbe sentirsi a proprio agio, ha scelto di caminare sull'unico sentiero che lo può ferire, e in tutti i modi
Per prima cosa, nel cuore: purtrppo il suo angelo procede ingenuamente crudele nella sua via, e non capisce che Cro per seguirlo si addolora, nonchè fisicamente si brucia i piedi per raggiungerlo
eppure lasciare che si allontani, e perderlo, è la cosa più intollerabile di tutte: che bella la corda di capelli luminosi che però taglia le carni del demone innamorato
#mainagioia, ora più che mai :(((
un bacio bruciacchiato, e alla prossima, tesoro
Setsy *-*

Recensore Junior
09/12/21, ore 10:43
Cap. 1:

Sono davvero molto belle, hanno una delicatezza che tocca il cuore, ti faccio i complimenti sono davvero scritte bene e in una maniera così bella che sembra quasi di sentirne la melodia. In questa mi ha colpito in particola modo l'ultima parte, da dove dice che gli umani hanno scelta, sei riuscita a far passare il messaggio. Ancora complimenti.
Un saluto.
Ineffable.