Recensioni per
L'inganno dei colori
di Carme93

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/01/22, ore 15:01

IV
QUARTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40,4/50
L’inganno dei colori, di Carme93

Grammatica e Stile: 7,15/10 (media tra 6,3/10 di g. e 8/10 di s.)
La grammatica è tutto sommato corretta, ma presenta diverse imprecisioni.
“e non si lanciasse” – “e non si fosse lanciato” -1,00
“Peccato, che” – “Peccato che” rimuovere la virgola -0,20
“simboleggia” – “simboleggiava” il commento è esterno al dialogo, ma la storia è comunque narrata al passato -1,00
“ma.solo” – “ma solo” -0,20
“agguerrito. Incontrò” – doppia spaziatura -0.10
“Ascolta, il tuo gemello” – “Ascolta il tuo gemello” -0,20
“acquetarlo” – “acquietarlo” non è un errore, soltanto una forma arcaica e obsoleta
“circondati da” – “erano circondati da”, in modo da rendere chiaro il soggetto sottinteso -0,50
“prigionieri vivi -“ – “prigionieri vivi –“ col trattino lungo -0,20
“da sé” – “da loro” -0,20
“Sconvolto. Perché” – doppia spaziatura -0,10
Non ci sono altri errori. Il punteggio parziale è 6,3/10.

Così come la grammatica, trovo che anche lo stile avrebbe avuto bisogno di essere un po’ revisionato, in particolar modo per quanto riguarda la struttura e la connessione delle frasi. Hai fatto uso di periodi solitamente brevi, tranne che nei passaggi più descrittivi (in cui tuttavia hai spesso perso via la punteggiatura e la sintassi, come segnalato nel parametro precedente). Inoltre, ho notato un’altra cosa che hai la tendenza a fare spesso, ovvero a inserire, dopo la fine del periodo, una frase brevissima, quasi fosse una sententia latina, con l’intenzione di collegarlo al successivo. Tuttavia, questo si traduce spesso e volentieri in un passaggio forzato, che riassume in poco spazio molte informazioni e risulta poco fluido. Ti faccio un paio di esempi tratti dal testo: “A peggiorare la situazione si aggiunse anche la pioggia che, nei giorni seguenti, si abbatté su di loro.” Oppure “tra l’altro l’indaco simboleggia la spiritualità e il risveglio interiore.”
A parte questi passaggi, però, il testo resta indubbiamente scorrevole, piacevole da leggere e senza dubbio ben scritto. I momenti migliori, secondo me, sono gli incontri ravvicinati tra due personaggi, in cui riesci a far risaltare sia i momenti di silenzio e introspezione, sia i dialoghi, che ho trovato davvero vivi e perfettamente coerenti con il contesto fantastico e con la caratterizzazione.
Passando infine al lessico, hai fatto uno di un registro medio ma senza alcuna pretesa di strafare, adatto al contesto medievaleggiante e molto equilibrato. Gli arcaismi, sebbene rari, non mi hanno fatto mai storcere il naso, tranne nel caso della forma sopra riportata che, seppur corretta, mi è saltata subito all’occhio come diversa dalle parole circostanti. Non mi ha completamente convinto, invece, l’utilizzo del “lei” come forma di cortesia: credo che sarebbe stato più adatto il “voi”, considerando l’ambientazione.
Sommando pregi e difetti, assegno un punteggio medio di 8/10.

Trama e Originalità: 8,5/10
Non è facile creare un mondo che funga d’ambientazione per una storia dark fantasy completamente da zero, soprattutto dal punto di vista dell’originalità, ma a parte pochi elementi ricorrenti spesso all’interno del genere trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro. In particolare, ho apprezzato due caratteristiche del tuo worldbuiling. La prima è fondamentale, ed è l’assenza dello “spiegone”: gli elementi di quest’Irlanda magica emergono un po’ per volta, con estrema naturalezza, riuscendo a fondere praticamente sempre la spiegazione più “teorica” con gli altri elementi del racconto. Così facendo, anche gli elementi che possono apparire un po’ più scontati (come la presenza di un’Accademia di formazione per gli aspiranti cavalieri, o la necessità di trovare un manufatto magico) trovano il loro senso perfettamente, non risultando mai semplici “riempitivi”. Il secondo elemento ad essermi piaciuto molto è il rapporto tra ogni cavaliere e il proprio drago, e più in generale l’identità stessa delle creature soprannaturali: hai infatti unito elementi provenienti da tradizioni diverse, come la saggezza dei dragoni cinesi e il rapporto di fedeltà con il cavaliere tipico del folklore europeo, trovando una quadra davvero originale e affascinante.
Così come lo stile, la trama perde un po’ di concretezza nei suoi aspetti più tecnici: non ci sono buchi o incongruenze, ma molti passaggi avrebbero necessitato di un approfondimento. Mi riferisco per esempio ai flashback in cui racconti della decadenza delle città amministrate dagli Anziani dal punto di vista del protagonista, oppure all’inizio della descrizione dell’assalto alla fortezza del cavaliere nero, che non fornisce un sufficiente collegamento con la parte precedente, rendendo abbastanza difficile la focalizzazione per il lettore del cambio di situazione. La battaglia stessa, inoltre, non è descritta con un ritmo incalzante, non riesce a distinguersi minimamente dalla normale narrazione delle vicende, restano pertanto molto anonima (al contrario di quanto sei invece riuscita a fare con il flashback in cui narri dell’incontro tra i due gemelli e il cavaliere nero, riuscitissimo!)
In conclusione, vorrei spendere due parole anche per il finale: anche qui ho apprezzato l’assenza di una grandissima spiegazione, lasciando che il lettore ricostruisca i pezzi del contesto generale (le informazioni per avere una visuale completa, infatti, sono state ottimamente distribuite lungo l’intero racconto. Ho trovato riuscita anche l’ironia finale.
A parte alcuni punti da risistemare, hai quindi fatto un buon lavoro anche in questo parametro.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Secondo me, la caratterizzazione dei personaggi è stata il vero punto forte di questa storia. Anche da questo di vista mi sarebbe piaciuto avere un po’ più di approfondimento su alcuni punti: tuttavia, le informazioni date in questo caso mi sono sembrate complete, e la voglia di saperne di più nasce solo per la connessione che sei riuscita a far creare tra lettore e personaggi, il protagonista in particolare. Non nego che su di lui avrei potuto tranquillamente leggere un intero romanzo. Diarmaid rappresenta ottimamente il modello di antieroe che caratterizza il genere dark fantasy (un po’ alla Jon Snow, per fare un esempio molto molto banale): di lui emergono subito alcune caratteristiche, quali il coraggio, la disciplina e la fedeltà, ma dopo poco scopriamo anche una vena estremamente idealistica, che lo conduce inevitabilmente a soffrire, e a tormentarsi interiormente. In fondo, anche lui ha sempre saputo che c’era qualcosa di profondamente sbagliato nel comportamento degli Anziani, anche quando era convinto che il cavaliere nero fosse un’effettiva minaccia. Sebbene non originalissima, poi, anche la figura del fratello gemello mi ha convinto: sebbene Llyr compaia solo in due sequenze separate di molti anni l’una dall’altra, è possibile comunque notare la sua coerenza, evoluzione e maturazione, proprio per il confronto con Diarmaid. E l’ho trovato davvero molto interessante.
Anche i personaggi dei due apprendisti cavalieri (e soprattutto, il rapporto che il protagonista ha con loro) mi hanno decisamente convinto: Feidhlim non è una figura originalissima, devo ammetterlo, ma come personaggio di supporto ha svolto alla perfezione il suo ruolo, permettendo di mostrare fin da subito il lato più umano del protagonista. Mathuin, invece, mi è piaciuto tantissimo, sia per come agisce nella scena, sia per le sue origini: un altro personaggio su cui avrei proprio voluto sapere qualcosa in più.
Infine, anche i personaggi marginali mi hanno convinto: gli Anziani, il vecchio maestro, il saggio drago Blu e il nuovo, corrotto e incapace, cavaliere rosso.
Davvero complimenti, hai meritato il punteggio pieno!

Bonus: 7/10
Genere – Dark Fantasy: L’utilizzo del genere è stato perfetto: il tuo worldbuilding, essendo ispirato a un luogo realmente esistente, non ha richiesto troppa caratterizzazione, giusto una minima panoramica della sua Storia recente e delle sue istituzioni. Hai così avuto modo di sviluppare fino in fondo l’elemento dark, facendo in modo che gli elementi più oscuri e corrotti risaltassero alla perfezione, colpendo al lettore fin dalle prime righe e facendolo poi scendere ancor più in profondità. 2/2
Prompt – Oro: L’oro è stato utilizzato molto intelligentemente, con due significati. Il primo è ovviamente quello materiale, che il cavaliere blu è costretto ad andare a recuperare dagli Anziani. Il secondo, invece, è relativo alla leggenda del Drago d’Oro, che solo sul finale scopriamo essere una completa invenzione degli Anziani, creata al solo scopo di mantenere nel terrore i cavalieri e la popolazione dando loro una vaga speranza di possibile salvezza. 2/2
Colore – Blu: Il blu, insieme all’oro, è stato davvero protagonista: non solo è il colore del cavaliere, e di conseguenza del suo drago, ma anche degli occhi di Diarmaid e del suo gemello, un elemento ricorrente a più riprese, che spinge il lettore a domandarsi cosa sia accaduto a Llyr. 1/1
Luogo – Irlanda: Anche l’utilizzo del luogo mi ha convinto: le descrizioni del meteo e degli ambienti, quali gli antichi castelli e la foresta, ricordano molto i paesaggi irlandesi. Inoltre, protagonisti e luoghi hanno nomi con significati celtici/gaelici: ciò denota un ottimo lavoro di ricerca, molto interessante anche per chi legge. 2/2
Canzone – #: Non avendo utilizzato l’elemento dell’Inferno, non posso assegnarti i relativi punti bonus. 0/3

Titolo: 4/5
Il titolo che hai scelto non mi è dispiaciuto, ma l’ho trovato poco inerente alla storia, almeno come tono. Non trovo infatti che sia stato in grado di esprimere le sfumature dark che la caratterizzano, risultando pertanto un po’ troppo semplice e “colorato”, appunto, portando il lettore fuori strada. Infatti, all’interno della storia stessa, fai riferimento a come persino i colori dei draghi siano diventati più sbiaditi col passare del tempo.
Tuttavia, devo ammettere che l’attinenza tra il titolo e il testo sul piano del significato è ottima: nel finale scopriamo infatti che la leggenda del drago d’oro, così come l’intera minaccia del cavaliere nero, non era altro che un inganno, ma al tempo stesso ci resta il dubbio sull’effettiva esistenza del drago bianco di cui aveva letto Feidhlim nella biblioteca, dando così significato alla parte relativa ai colori.
In conclusione hai scelto un buon titolo, che avrebbe avuto soltanto bisogno di un tocco di oscurità in più per rappresentare al meglio il racconto.

Gradimento Personale: 3,75/5
Ho apprezzato molto l’idea alla base del racconto, nonostante in alcuni punti (come detto sopra) la sua realizzazione non sia stata ottimale. Hai utilizzato molto bene i fondamenti del dark fantasy, in particolare per quanto riguarda la caratterizzazione molto idealistica e antieroica del protagonista, così come il tema dell’impresa irrealizzabile, conditi tuttavia con le caratteristiche particolari e originali di cui ho parlato anche sopra. Lo sviluppo della trama, tuttavia, non mi ha soddisfatto del tutto, così come l’aspetto stilistico, che avrebbe sicuramente beneficiato di un paio di ulteriori riletture (anche se ricordo che l’hai pubblicata a pochi minuti dalla mezzanotte dell’ultimo giorno, per cui non ne hai avuto materialmente il tempo). Ci sono quindi sì punti da migliorare, ma non posso negare che i tuoi personaggi, anche questa volta, sono riusciti a imprimersi dentro di me, nonostante il poco spazio loro concesso: pertanto, non posso che assegnarti un buon punteggio anche in questo parametro.