Recensioni per
Di tenebra e d'amore
di eddiefrancesco

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/01/22, ore 01:08
Cap. 3:

Ciao mia cara, bentrovata.
La storia si fa sempre più intrigante, devo ammetterlo. Anche se siamo solo all'inizio, avverto già la mia curiosità crescere a dismisura e domandarsi quali segreti interessino la vita di tutti i protagonisti. Ed ora, ai coniugi Moran e a Odyle, si aggiunge Tristan: 38 anni, nobile, appassionato di tecnologie ed estremamente attraente. Una figura che si rivelerà sicuramente interessante, già dal suo esordio si presenta come pieno di misteri: sembra quasi una persona che porta il mondo sulle spalle, che ha delle questioni da risolvere molto importanti, e che negli ultimi anni la sua esistenza si è come trascinata, quasi come se siano stati più i problemi che i momenti di leggerezza. Ed è un uomo che, nei suoi incontri d'affari, preferisce descrizione, tanto da incontrarsi con un impiegato di banca in uno dei più esclusivi club della città, cui l'accesso è consentito solo a nobili, pur di avere discrezione mentre si fa consegnare un misterioso oggetto (che, almeno in questo capitolo, non viene svelato). E prima di questo incontro così segreto ha al lungo indugiato a casa del suo amico, dove ha intrattenuto una conversazione, evidentemente molto importante e non rinviabile, su di una lettera ricevuta quella mattina.
Insomma, intorno all'intera figura di Lord Tristan circola un alone di mistero e segretezza, più che intorno a tutti gli altri. Lui sembra il personaggio con più segreti di tutti quanti.
Le due giovani bambine Moran sono due selvagge. Mi sembrano due bambine un po' abbandonate a sé stesse, sicuramente poco seguite e molto indomite (sarà, forse, per questo che non hanno una bambinaia che le segua). Quanto siano praticamente mal seguite lo si evince da quello che è accaduto nel salotto. Due bambine, appartenenti ad una nobile famiglia, che si spintonano, urlano, rotolano per terra e si azzuffano sul pavimento è un qualcosa che non si vede tutti i giorni, specie in case di un certo lignaggio. Mi sono sembrate un po' la copia in miniatura di Genoveffa ed Anastasia, le due sorellastra di Cenerentola.
Il rimprovero del padre, più, dà la misura del tutto: le bambine devono stare in silenzio e buone quando sono con i genitori, perché loro non vogliono essere disturbati. È un po' come dire quando noi non siamo presenti, fate un po' quel che vi pare. Credo che Odyle non avrà vita facile con queste due bambine.
Attendo il seguito con la mia solita impazienza. A presto mia cara
(Recensione modificata il 03/01/2022 - 01:09 am)

Recensore Master
02/01/22, ore 16:34
Cap. 2:

Ciao carissima, che piacere ritrovarti. Confesso che tu e le tue storie mi siete mancante tantissimo, si sentiva la mancanza di racconti così belli, di un'altra epoca, e di poterne discutere con te.
Anche questa volta ti ritrovo nella categoria "Giallo"; chi mi conosce come lettrice sa che ho una predilezione per le storie romantiche, ma quando al romantico di aggiunge al giallo io impazzisco, sono le storie che amo di più. E anche questa volta hai fatto centro, perché mi stai proponendo un racconto che, sebbene sia solo all'inizio, mi intriga moltissimo.
Odyle è una giovanissima donna che lascia la Francia per andare in Inghilterra (tutti paesi super simpatici e con un clima raggiante devo dire 😂). Da quel che ho capito, è che sia stata costretta a lasciare il suo paese natio, e che il ruolo di istitutrice sia una vera e proprio maschera, lei l'ha definita una sorta di "parte" che le occorre per poter campare. È una sorta di giallo nel giallo, perché non solo lei nasconde dei segreti, ma anche la famiglia in cui è approdata.
I coniugi Moran, a prima vista, sono sembrati entrambi un po' inquietanti e sicuramente misteriosi. Lady Moran sembra lo spettro di una donna, pallida da far spavento, così minuta ed assente: il corpo è in quella stanza, ma la mente e l'anima sembrano vagare altrove.
Lord Moran, invece, è in apparenza un uomo duro, rigido, inflessibile, severo più per dovere che per altro; lui ammette a sé stesso che vorrebbe un aiuto dalla moglie, una sorta di approvazione da parte di lei che sta facendo bene, perché lui - pur dovendo fare determinate cose per obbligo - si sente un po' inadeguato, come se non sempre sapesse cosa fare.
Il rapporto tra i coniugi Moran è freddo, sembrano quasi due estranei, e lui è quasi infastidito dalla presenza della moglie, dal fatto che lei intervenga nella conversazione (benché ne abbia diritto), sembra non sopportarla ulteriormente. Non so se fosse sempre stato così, o se qualcosa sia accaduto, che abbia reso i rapporti tra i due così freddi e distaccati. Mi sono sembrate due persone che nascondono un segreto, qualcosa che li ha resi tristi, che ha reso lei una donna spenta e senza luce, una assente e lui infastidito più che dalla moglie in sé, dallo spettro che la moglie è diventata.
Si respirava un'aria tesa e cupa in quella casa, tutto avvolto dal silenzio, fino a che non è arrivata Odyle a riempire quel vuoto, con il suo straparlare e il suo essere imperfetta, dal capello che sfugge alla accanciatura fino al suo parlare di corse nei parchi e al cucchiaiono da thé le le finisce in terra. Le due bambine Moran sono arrivate in modo piuttosto rumoroso, almeno loro sembrano avere vita in quella casa, così buia e triste.
A presto mia cara, sono curiosa di approfondire il racconto.

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