Recensioni per
Esercizi vari di scrittura
di ONLYKORINE

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/01/22, ore 17:12

Ciao! Ero veramente curioso di leggere il nuovo aggiornamento di questi esercizi e posso dirti subito che non ha deluso le aspettative!
E' una prova bella tosta e intrigante quella che hai affrontato in questo capitolo, sono davvero colpito della naturalezza con cui hai raccontato queste quattro realtà completamente diverse l'una dall'altra e il modo in cui le hai unite nonostante sembrasse che non potesse esserci niente ad accomunarle.
Visto il modo in cui è strutturato il testo, voglio provare ad affrontare individualmente le quattro realtà raccontate!

*

Nutrimento dell'anima
Ammetto di essermi accorto in ritardo del titolo. Avrei compreso molto prima quello che stava succedendo, ma in fondo il modo in cui hai rivelato l'oggetto di quello scambio così losco è stato veramente di effetto. E' un mini racconto che fa pensare a quanto, anche in tempi pieni di dolore e paura, gli esseri umani non riescano a fare a meno di essere umani e ricercare quindi quei piccoli piaceri come un libro di poesie, anche se ciò potrebbe costare tanto...
In un primo momento ho creduto che l'uomo con "voglio di più" intendesse qualcos'altro e ho temuto che la storia arrivasse ad avere toni molto più dark, ma le contrattazioni si sono rivelate più tranquille di quanto mi aspettassi e alla fine tutti hanno avuto quello che volevano, o quasi vista la preoccupazione di Maria per la fame che dovranno sopportare nei prossimi giorni, e conoscendo il contesto del racconto non può che trattarsi di una preoccupazione legittima!

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Il mondo non gira intorno a te
Salto in avanti nel tempo, in una società ben più agiata di quella precedente. Qui abbiamo due figlie di papà che non pensano ad altro che accaparrarsi i vestiti più alla moda e spettegolare sugli altri. I dialoghi sono molto dinamici, estremamente vivi specialmente quando inizia la sfilata e Marie si impunta sul fare un dispetto a Mrs. Brook.
Interessante l'aggiunta del personaggio di Philippe, marginale ma comunque presente per parte del racconto; credo che proprio la scelta di dargli un nome invece che renderlo un personaggio senza volto all'interno della storia lo abbia reso tanto particolare.
Di questo pezzo però, aggiungo che le ultime battute mi hanno lasciato un po' perplesso. Non ho capito bene lo scambio finale, chi sia stato a portare il biglietto a Marie tra Philippe e Mrs. Brook e cosa ci fosse scritto, ma immagino che questo smarrimento fosse anche un po' voluto per mettere il lettore nei panni di Marie, che si è vista arrivare una bella lezioncina per una volta!

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Zuppa di cipolle
Questa mi è piaciuta particolarmente. Anche qui le due amiche hanno due punti di vista diversi, una continua per la propria strada e presta poca attenzione ai discorsi dell'altra fino a che non ci viene spiegato cosa sta cercando di dirle. E' il sogno delle Americhe, la ricerca della fortuna che ha spinto tantissimi a partire e lasciare casa e famiglia, un evento migratorio e sociale che ha colpito così tante persone da avere effetti anche oggi - anche personalmente - su di noi! In un primo momento Mary è restia sul seguire l'idea dell'amica, ma poi Annie dice una cosa che mi sembra tanto una di quelle frasi iconiche che vengono ricordate negli anni tanto da diventare più famose delle stesse opere in cui sono state pronunciate.
"Mary, io voglio decidere di cosa sarà la mia zuppa!"
Sarà stato il modo in cui hai preparato il terreno per questa frase, oppure la pura potenza delle parole usate da Annie, ma mi ha colpito veramente nel profondo! E così come ha colpito me, ha colpito anche Mary, che decide di provare, di lanciarsi nell'impresa. Certo, ci sono tantissime incognite, la fortuna bisogna cercarsela e il nuovo mondo potrebbe non essere come se lo aspettano le ragazze, ma se dovesse andare bene?
In più c'è il continuo spostare l'attenzione sulla cipolla comprata dalle ragazze che accentua il valore della scelta, del diventare padroni del proprio destino. Un ottimo lavoro tra dialoghi, ambientazioni e simbologia.
Questa è stata decisamente la mia parte preferita del capitolo, complimenti!

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La felicità non è in vendita da Zara
E torniamo in un contesto a noi familiare per concludere questa storia, sono sicuro che la scelta dell'ordine in cui hai messo questi quattro racconti non è stata casuale!
Qui il contesto è talmente riconoscibile da non aver bisogno di una presentazione, Anna e Maria sono due adolescenti qualunque del nostro tempo che vanno a fare shopping, ma entrambe sono molto diverse e lo si vede dal loro uso delle parole e dalle azioni che parlano più di ogni altra cosa. I loro caratteri sono ciò che più colpisce l'attenzione del lettore, facendo anche chiedere come facciano a frequentarsi.
Alla fine anche qui si tratta di "cercare la felicità". Una felicità molto più frivola di quella di Annie e Mary (tra l'altro solo ora mi rendo conto che i nomi delle otto protagoniste sono gli stessi tradotti in lingue diverse. Ottimo dettaglio!) che vogliono cambiare totalmente vita, ma pur sempre una felicità figlia del contesto in cui vivono le due ragazze: a Maria basta poco, Anna invece non solo cerca di ricoprirsi di beni, ma è anche alla ricerca del brivido, qualcosa che non può ottenere semplicemente indossando un nuovo vestito o facendo "morire di invidia" le compagne di scuola e denota forse un suo desiderio di qualcosa di più, non materiale, che sostituisce quella pace interiore che una persona come la sua amica raggiunge con un semplice taccuino su cui disegnare...
*Toglie gli occhiali da psicologo* Forse sto leggendo troppo tra le righe. Fatto sta che mi piace molto il tuo modo di caratterizzare i personaggi e il modo di aggiungere sostanza al racconto anche con piccoli dettagli, senza il bisogno di dire troppo.

Chiudendo questa recensione, voglio aggiungere una mia considerazione su tutte e quattro le storie perché trovo che fosse un dettaglio generale dell'intera opera: il realismo. In ogni momento mentre leggevo questa storia, ho sentito di appartenere al mondo in cui vivevano le protagoniste, ho immaginato le strade di Napoli e la chiesa dove è avvenuto lo scambio tra le ragazze e quell'uomo dall'aria tanto losca, il mercato di Londra e le patate nella rete, la sfilata di moda a New York piena di gente altezzosa e il camerino dove Anna ha provato il vestito per la festa, con la cassa dove il commesso avrà passato tutti (meno uno) gli oggetti comprati dalle ragazze. Insomma, tutto quanto mi è sembrato genuino, reale, perfettamente plasmato all'interno del mondo che avevi intenzione di mostrare!

E' stato davvero un piacere leggere questa storia, sono veramente contento che tu abbia deciso di creare questa raccolta per i tuoi esercizi di scrittura (e che l'insegnante che ti ha dato questo esercizio ti abbia concesso di condividere questa piccola perla qui su EFP.) Complimenti davvero, si vede la tua passione in quello che fai!
Altair13Sirio

Recensore Master
09/01/22, ore 06:51

Buongiorno,
Cambiano i momenti storici ma le necessità umane sono sempre più o meno le stesse... c'è chi è materialista e chi meno, chi è più inflessibile e chi meno... ognuno di noi è differente, ognuno deve scoprire da sé dove risiede la sua felicità.