Buongiorno, sono Child of the Moon. Ho notato subito la tua storia, quindi l'ho letta tutta d'un fiato.
E' stato un po' difficile arrivare alla fine inerme, una lettura travolgente, ricca di immagini e sensazioni, ma pesante, oscura. Sto scrivendo con un fortissimo batticuore in petto e una sensazione di disagio disarmanti.
Con me si tocca sempre una nota dolente quando si parla di relazioni tossiche, avevo intuito fosse il tema centrale della storia dall'introduzione ed ero piuttosto restia ad aprirla e leggerla, perché avevo paura di ritrovarmi di fronte al fenomeno internettiano che tende ad idealizzare questo tipo di relazioni malsane, snaturandole e facendo trasparire ciò che non è.
Ma sono felice di ricredermi. Ho percepito tutto il dolore, la sofferenza, ma anche l'alienazione di questa vittima, che nonostante voglia scappare, sia conscia del fatto che tutto quello che deve subire è sbagliato, non riesce comunque a fuggire, quasi dissociandosi da sé stessa in quegli attimi in cui prova a scomparire, farsi piccola piccola, per riuscire a sopravvivere.
La lettura è stata un crescendo di distorte e potenti emozioni, che culmina in una violenza, descritta con un ritmo destabilizzante.
Ogni frase della tua storia è una punta acuminata nel petto.
Riesci totalmente a far immedesimare il lettore nella vittima, che risulta incredibilmente viva, umana. Forse per questo, e spero di sbagliarmi, ho come percepito una vena autobiografica in questa shot.
La mia espressione preferita in assoluto è stata: "Un’incomprensione comprensibile". Al di là del meraviglioso ossimoro che prende i due poli dello stesso aggettivo, queste parole rappresentano appieno cosa voglia dire ritrovarsi in una situazione simile.
Lei sembra divertirsi, ridere, gioire tra la folla, ma non si sta divertendo davvero.
Vorrebbe allontanarsi dalla persona che le ha fatto del male, ma non riesce a non seguirlo.
Vorebbe scappare da lei, fuggire da tutta la frustrazione e la cattiveria che le stanno riversando addosso, ma rimane lì.
Il terribile dualismo che le persone vittime di relazioni tossiche si vedono costrette a vivere ogni giorno.
Nel finale ho sperato tantissimo che le frasi: "Finalmente riuscì a compiere un passo e poi molti altri ancora. Accelerando fuggì fermandosi solo fino a quando la musica alle sue spalle fu solo un flebile suono." significassero oltre che il suo abbandono del luogo in cui si trovava, anche la sua ulteriore presa di coscienza. Lasciare il proprio carnefice è già un grande atto di coraggio, ma spero che presto lei riesca a spiccare il volo davvero.
Ti ringrazio molto per questa storia, è stata una grandissima lettura, che ora finirà tra le mie preferite, per essere ricordata per sempre.
Se scriverai ancora, sarò lieta di leggerti e di recensirti.
A presto,
Child of the Moon
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