Valutazione per il contest "Platonic relationship contest" indetto sul forum "Writing games – Ferisce più la penna"
Grammatica e stile: 2.3/5 + 4/5
Lei non è stata mai brava a nascondere i propri sentimenti, anche quelli più frivoli o pericolosi, sono sempre stati un libro aperto per ogni interlocutore -> niente virgola perché da “anche quelli più…” si apre una nuova frase con un nuovo verbo -0.5
Pub -> pub –0.1 x2 volte
Andiamocene via, ascolta Augusta -> vocativo: ascolta, Augusta. -0.2
Aberforth, che la sta ancora fissando vuole dar ragione a l’insopportabile so tutto io di Minerva -> virgola prima di “vuole” creando la relativa, all’insopportabile tutto attaccato, e so-tutto-io va scritto graficamente in questo modo. -0.5 -0.1 -0.1
Si vabbè -> sì, vabbè -0.2 -0.1
Si, Frank. Un tipo tosto sai? -> sì -0.1 + un tipo tosto, sai? -0.2
e lui, che vorrebbe solo perdersi in qualcosa di così intenso quasi si abbandona. -> ci vuole una virgola prima di “quasi si abbandona” creando la relativa -0.5
ma il cervello non ti funziona bene ho come l’impressione -> virgola prima di “ho come l’impressione” -0.1
Per quanto riguarda lo stile, avendo letto diversi tuoi scritti, noto un grande miglioramento: la tua impronta si sente e si riconosce. Il registro, sempre piuttosto alto nella narrazione, si sposa in qualche modo bene con l’asprezza dei dialoghi, che risultano spontanei. A parte gli appunti sulla punteggiatura che ti ho segnato grammaticalmente, ho poco altro da segnalarti:
un sorriso increspato avvolge il volto ovale. -> avvolge mi stona, in che modo un sorriso “avvolge”?
con sul viso -> due preposizioni insieme stonano abbastanza, avrei scritto diversamente l’espressione.
IC e caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Entrambi i protagonisti sono piuttosto marginali (Augusta soprattutto) eppure li hai resi molto bene nella loro essenza, soprattutto attraverso i dialoghi e il modo di parlare. Augusta è fiera, sfrontata, forte e tutto questo è evidente in molti momenti, ad esempio quando parla del marito senza versare una lacrima. Abeforth, invece, è burbero, scorbutico, ma anche codardo, e tutto questo è allo stesso tempo molto chiaro. Ho sentito le loro voci leggendo, quindi cos’altro posso dire? Splendido lavoro di caratterizzazione! Menzione speciale anche per Minerva, anche lei descritta coerentemente con il personaggio del canon.
Trama: 8.5/10
La trama è rappresentata da tre momenti diversi nel tempo tutti ambientati nella Testa di porco, che un po’ descrivono il rapporto speciale e particolare tra Abeforth e Augusta. È una tecnica che mi è soggettivamente piaciuta e che risulta efficace per narrare l’evoluzione che il tempo impone ai personaggi. Attraverso i tre momenti si possono anche tirare le somme di ciò che è successo nel frattempo, per cui non risultano dei buchi. Tuttavia, proprio per questa impostazione di racchiudere un rapporto in momenti rubati, ho sentito la mancanza di una scena iniziale, quando quel rapporto di attrazione era agli inizi e non solo quando era tutto già perduto.
Gestione del rapporto amoroso: 8.5/10
Abeforth e Augusta sono entrambi attratti l’uno dall’altra e questo interesse è palese tra gli sguardi, i non detti e i pensieri dei personaggi di cui ci rendi partecipi. Credo tu abbia reso molto bene la sottile attrazione che li lega nel tempo, senza mai affievolirsi del tutto, insieme al rimpianto di quello che sarebbe potuto accadere ma non è stato. Eppure, è proprio su questo che ho un appunto: perché non è stato? Punti molto sulla codardia di Abeforth, sul fatto che non ha detto sì, che non è stato capace di scegliere, di osare, e allora lo ha fatto lei con qualcun altro… eppure ciò che poteva rendere evidente l’ostacolo (qui di tipo esistenziale) tu in qualche modo lo tagli fuori. Penso che una scena prima del matrimonio, la scena del no, sarebbe stata utile ed efficace per mostrare l’impedimento in tutta la sua perfezione, anche se così è comunque sufficientemente comprensibile.
L’ultimo appunto riguarda, infine, la parte iniziale. Fin dove si sono spinti Abeforth e Augusta? Tu sei abilmente molto sibillina ed è per questo che non ti tolgo punti, ma leggendo bene sembra che tu alludi a qualcosa di più oltre che “platonico”.
Titolo: 1.2/ 2
Il titolo è semplice, diretto e chiaro, evocando da subito l’immagine precisa della bevanda. Tuttavia, non lo trovo azzeccato a rappresentare la storia, in quanto compare solamente nell’ultima scena, nell’ultima frase. Rimanda all’atmosfera del pub, ma nello specifico è un “come sempre” che però noi lettori non vediamo.
Totale: 34.5/42 |