Recensioni per
Lavanda e more di gelso
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/06/23, ore 01:53

Ciao, Koa!
Avevo in lista questa fic da tempo immemore, e ne ho approfittato stasera, finalmente <3 adoro tutto ciò che riguarda Tom Riddle e i Gaunt ed ero molto curiosa di leggere la tua interpretazione.
Innanzitutto, ti faccio molti complimenti per come hai dato una tua personalizzazione non solo a Merope, ma anche all'intera storia, tramite uno stile che si cuce perfettamente addosso a lei.
Non è uno stile artificioso, scorre via come un flusso di pensieri, è come se rispecchiasse perfettamente la sua personalità, le sue incertezze, il suo bisogno di avere qualcuno accanto, o la sua natura selvatica, fatta per i campi, la natura e i rovi.
Merope è un personaggio incerto, anche perchè se fosse stata più forte e determinata non sarebbe morta di dolore dopo il parto, sarebbe stata forte principalmente per suo figlio. Pertanto ho apprezzato molto il vederla così debole e incerta anche prima della nascita di Tom, come se la libertà la dovesse conquistare a strati, con un proprio tempo e non con una fretta spasmodica o con l'urgenza di possedere ogni cosa.
E' una ragazza che ha sempre subito angherie e prepotenze ma che, dopo una ritrovata libertà in cui apprezza il rimanere da sola, col passare del tempo finisce col sentire il peso della solitudine. Non regge la solitudine, non è fatta per la solitudine, e ciò giustifica ancora una volta la sua morte dopo l'abbandono di Riddle (ma sto divagando, perdonami, succede sempre quando una fic mi piace e mi fa esplorare la personalità di un personaggio).
Mi ha colpito particolarmente il dettaglio che i giorni li conti sulle dita delle mani e dei piedi, come se fosse l'operazione semplice che fa una bambina, o una persona fortemente ingenua e semplice. Rispecchia benissimo la sua personalità e semplicità. Perchè Merope è palesemente selvatica, non è vanitosa nè ambiziosa. Agisce piano, non vuole conquistare il mondo, ma conquistare sè stessa, coi propri tempi. Si sa arrangiare, persino il dettaglio che si mette la lavanda tra i capelli è un concetto che fa ribadire la propria selvatica libertà, che si conquista a poco a poco.
E quando attua il suo piano con Tom, freme non tanto per ardore e amore, quanto per l'entusiasmo con cui corre verso la propria nuova libertà, perchè si sente finalmente padrona di qualcosa e ci si lancia con fiducia.
Insomma, è lo spaccato di una ragazza semplice, che tenta di credere in sè stessa e merita della felicità per sè.
Ho apprezzato tantissimo questa fic, questa dimensione di Merope e lo stile adoperato. Lo scorrere del tempo e le consapevolezze che acquisisce a poco a poco.
Complimenti, è stata una lettura molto interessante e piacevole <3

Recensore Master
11/01/23, ore 20:35

Ciao Koa,
Finalmente sto passando anche io a (ri)leggere le storie partecipanti agli Oscars. Sicuramente la scelta del tuo personaggio è molto interessante di per sé: Merone è estremamente complessa, dunque non è facile ripercorrere la sua vita offrendone un punto di vista convincente. Devo dire che secondo me tu ci sei riuscita, e il punto di forza di tutta la caratterizzazione del personaggio credo proprio sia la narrazione. Pur essendo una storia in terza persona, infatti, si sente molto il modo di esprimersi che potrebbe avere avuto Merope, hai usato il suo tono di voce ma in maniera tale quasi che fosse una concessione del narratore, ovvero che il filo e l'eleganza complessive non venissero spezzate. L'introspezione di Merope riesce così a emergere chiaramente, anche se non dice in tutta la storia neanche una parola!
L'interpretazione del dare il filtro d'amore a Tom come "riappropriarsi della propria vita", come riscatto rispetto alla vita che aveva conosciuto finora, mi è piaciuta molto, così come il precisare che Tom è sì sempre educato, ma non con lei. È interessante specialmente perché lei non se ne accorge quasi, non le importa, segno che forse non sa neanche la differenza.
Mi scuso se la recensione è davvero breve per le cose che ci sarebbero da dire, ma ci tenevo a farti i complimenti per aver reso bene un personaggio davvero poco facile - i personaggi, tra l'altro, che indubbiamente preferisco.
In bocca al lupo per gli Oscars e a presto! :)
(Recensione modificata il 11/01/2023 - 08:35 pm)

Recensore Master
05/12/22, ore 14:32

Ciao, Koa! ^^
Arrivo finalmente anch'io a leggere la tua storia candidata agli Oscar!
Wow, come hai ben detto tu stessa nelle note, quello di Merope non è certo un personaggio facile, e per riuscire a raccontarcela ti sei dovuta calare nella mente e nell'introspezione di una ragazza spezzata, sola, instabile, confinita all'interno del suo mondo, così limitato, così diverso rispetto a quello di tutti gli altri. Merope vive dentro la concezione e quei pochi saperi che ha di quel suo traballante universo, fatto di una casa diroccata, di un padre violente, di un fratello abusivo. Tutto il suo mondo va dalla bosco in cui a piedi nudi va a raccogliere more, alla bella casa dei Riddle, che nella sua fantasia - insieme al suo padrone - contiene ogni suo desiderio, ogni cosa bella, ogni sicurezza che possa semplicemente toglierle la fame.
La Merope che ci hai presentatp oscilla tra la follia, l'ignoranza dovuta allo stile di vita a cui è stata costretta, e la disillusione. Lei si crea fantasie nella sua mente pur di sopravvivere, il bene e il male per lei hanno come unico metro di parogone le persone che conosce e nessuna di loro, per sua sfrotuna, ha mai davvero incarnato un valore positivo.
Lo stile che hai scelto di utilizzare mi ha ricordato molto quello di una favola oscura, il racconto dell'orrore di questa ragazzina sola, persa nei boschi, che aspetta il suo momento per balzare sulla sua preda, eppure lo fa con estrema innocenza quasi, perchè nella sua mente il filo logico di questi pensieri non fa una grinza.
Ripeto, wow, quello su cui ti sei buttata non era un esperimento facile, e tu lo hai portato a compimento in modo davvero magistrale! Ti faccio tantissimi complimenti! Ho ancora i brividi dopo averla letta!
In bocca al lupo per gli Oscar e alla prossima,
BellaLuna
 

Recensore Master
23/11/22, ore 00:50

Ciao, cara!
Stasera avevo un po' di tempo e sono finalmente passata a leggere qualcosa di tuo. Ammetto che sono stata molto indecisa, perché ci sono diverse storie sul tuo profilo che mi tentano: tutte le Shadowhunters e le Drarry. Ero quasi sicura che avrei scelto una di quelle, ma poi ho adocchiato questa e, insomma, io non so resistere se c'è di mezzo Tom Riddle o i suoi genitori, così eccomi qua!
Devo dire che la storia mi è piaciuta davvero molto, e credo anche che tu abbia dato alla vicenda un taglio molto personale e molto particolare. Solitamente Merope è descritta come più consapevole, da sempre innamorata di Tom e disposta a tutto pur di averlo. Per certi versi persino astuta, se non direttamente manipolatrice.
Tu invece hai posto l'accento non sull'"amore" (virgolettato per un motivo, ci tornerò fra poco) di Merope, ma sul suo bisogno di avere qualcuno che si prenda cura di lei e che badi a lei. La tua Merope non è davvero innamorata, l'hai descritta come troppo ingenua e ignorante e quasi ancora bambina perché sappia davvero che cosa sia l'amore, o anche solo la passione (di fatti non c'è alcuna traccia di questo, o di desiderio, o di niente che richiami la sfera sessuale, nei suoi pensieri), e questo aspetto ti giuro che mi ha strabiliata e mi è piaciuto davvero tantissimo. Non avevo mai pensato che potesse essere andata così (io me la sono sempre immaginata estremamente infatuata, preda di un amore a prima vista viscerale e distruttivo), ma dopo aver letto la tua storia devo dire che trovo il tutto alquanto credibile. Perché Merope effettivamente doveva essere come l'hai descritta: senza cultura, sa soltanto quello che il padre le ha insegnato (che non sarà stato poi molto, considerando che la disprezzava), vittima del fratello, ingenua e incapace di prendersi cura di se stessa o di alcunché. E il modo in cui hai descritto come fosse infatuata di Tom perché era "bellissimo", "ben pettinato", perché viveva "nella grande casa", perché rappresenta una vita sicura e una protezione dai mali del mondo... be', trovo che sia davvero realistico. Come ho trovato realistico che Merope abbia una visione così limitata di Tom: per lei conta solo il suo bell'aspetto, non fa caso al fatto che disprezzi il fratello o che abbia già una fidanzata che chiama Cecilia, tesoro o che prenda lei stessa a male parole, solo perché è povera e mal vestita. Né mette mai in dubbio che sarebbe un buon marito, anzi, lei ha "sempre voluto sposarlo", come se fosse una sorta di principe delle favole creato apposta per salvarla dalla sua miserabile esistenza.
Alla luce di queste considerazioni, il suo gesto di dare il filtro a Tom non è l'atto disperato di una donna innamorata a cui non importa se ciò che sta facendo è giusto o sbagliato, ma il gesto persino un po' leggero di qualcuno che non ha davvero un'idea chiara delle conseguenze e del peso delle proprie azioni.
Devo farti anche i complimenti per lo stile, perché tutto quello che ho appena descritto l'hai messo in scena attraverso uno stile estremamente rappresentativo dei personaggi. Hai scritto come fossi Merope, con concetti esageratamente semplici in alcuni punti proprio per sottolineare il suo modo di pensare, e a me è piaciuta un casino questa scelta. E' proprio palese nell'uso del lessico e nella sintassi, persino nell'utilizzo della punteggiatura, che volevi rispecchiare la sua introspezione, e secondo me ti è riuscito in pieno.
Aggiungo inoltre che mi è piaciuto un sacco anche il titolo, lo trovo molto romantico e molto evocativo al tempo stesso.
Che dire, sono felicissima di averti scoperta come autrice e tornerò presto a leggere qualcos'altro, presumibilmente una Drarry, visto che mi incuriosiscono molto.
A presto!

Un bacio,
Mary
(Recensione modificata il 23/11/2022 - 12:51 am)

Recensore Master
11/11/22, ore 11:52

Ciao, Koa!
Merope Gaunt è un personaggio decisamente interessante – ciò che fa è deprecabile, terribile, ma lei non se ne rende minimamente conto. O almeno così ho sempre pensato, visto il modo in cui è cresciuta (e come finisce).
Ma venendo alla storia: ti sei calata nei panni di questa ragazza cresciuta isolata dal mondo, con la compagnia (quasi) esclusiva di un padre e un fratello abusivi. Mi ha colpita l'attenzione ai dettagli con cui l'hai fatto, in particolare la scena che più mi ha colpita è Merope che lascia la casa gradualmente, passo dopo passo, osando a stendo varcare la soglia all'inizio. Trovo che abbia molto senso come reazione.
Molto interessante anche il piano con cui riesce a somministrare la pozione a Tom: non leggo quella parte nei libri da anni, quindi potrei sbagliare, ma non mi sembra venga detto come Merope riesca a stregare Tom la prima volta. Il piano che hai immaginato l'ho trovato molto ingegnoso, ma al contempo semplice, alla portata di una come Merope.
EDIT perché avevo copiato una svista da segnalarti ma mi ero dimenticata, magari può esserti utile per correggere dopo la scadenza degli Oscar. Merope, il cui animo raggrinzito dalla cattiveria di un padre e un fratello che la svilivano di continuo, era tornata alla vita.
Qui manca un ausiliare nella relativa (era raggrinzito, credo), o in alternativa se togli la relativa puoi farecuna frase nominale (Merope, l'animo raggrinzito...). Vedi tu! È un'unica svista in un testo abbastanza lungo, non è un problema per la lettura, però volevo segnalartela.

Un saluto e in bocca al lupo per gli Oscar!
Mari
(Recensione modificata il 11/11/2022 - 12:05 pm)

Recensore Master
23/10/22, ore 16:06

Ciao!
Sono molto contenta che tu abbia deciso di candidare questa storia agli Oscar, perché questo mi ha dato l'occasione di rileggerla con un po' di calma e di passare a lascairti qualche parola.
L'avevo infatti letta e apprezzata molto quando l'avevi appena pubblicata, ma poi non avevo mai trovato il tempo di fermarmi con calma a lasciarti una recensione, quindi recupero ora!
Ho apprezzato davvero tanto il modo in cui hai approfondito un personaggio che ha davvero moltissimo potenziale e che in tutta la saga soffre un po' l'essere raccontata (e quindi interpretata, e perché no, fraintesa) da altri: Merope è prima "raccontata" dalla sua stessa famiglia, che la vede come inetta e incapace, poi da Silente e Harry che ovviamente si interessano a lei in quanto madre di Voldemort, come parte di una narrazione più grande e fnalizzata a mettere al centro suo figlio, e infine è raccontata dal disprezzo di Voldemort stesso, senza avere mai l'occasione di prendere in mano la propria storia.
È quindi molto interessante vederla al centro della sua narrazione, ed è bello vedere come si configuri come un personaggio estremamente particolare, sempre un po' ai margini della lucidità e della sanità mentale, ma che quando è sola riesce a raccontare una storia coerente con i fatti che conosciamo, ma pur sempre illuminata da una luce diversa.
Ho apprezzato soprattutto il suo rapporto complesso con la magia: non è forse una strega talentuosa in senso stretto, ma per essere qualcuno che non ha ricevuto alcun tipo di istruzione (non solo scolastica, ma anche solo degli insegnamenti sani e costruttivi da parte della famiglia) e che per anni è stata tormentata, spaventata e inibita è bellissimo vederla finalmente muoversi in maniera istintiva e trovare una sorta di equilibrio con la propria magia, che si esprime solo quando lei ha finalmente l'occasione di imparare a conoscersi e sperimentare, sebbene non lo faccia nel modo più consueto e forse più fruttuoso.
Insomma, è molto bella l'atmosfera un po' straniante e distaccata dalla realtà che permea tutta la storia, un'atmosfera che credo si intoni perfettamente con la realtà di questo personaggio.
Ti faccio davvero i miei complimenti!
A presto!

Recensore Master
12/06/22, ore 19:32

Ciao Koa,
avevo appuntato questa storia tra quelle da leggere perché mi aveva incuriosito molto la scelta del personaggio. Leggere di Merope, dal punto di vista di Merope, è piuttosto raro e devo dire che tu hai fatto un ottimo lavoro. Mi è piaciuta non solo la caratterizzazione, ma il modo in cui la stessa si sia riflettuta nello stile che ricalca i pensieri semplici di una ragazza sfortunata. Tormentata da padre e fratello, con delle tare ereditarie e tuttavia dotata di grande magia al punto in cui non le serve la bacchetta! Sai, in questo periodo sto scrivendo una storia proprio su due maghi che si trovano senza bacchetta e devono arrangiarsi con la poca magia che riescono a evocare, ho adorato trovare una situazione inversa, con Merope che riempie i rovi di more e fa fiorire la lavanda anche fuori stagione. Ho adorato anche la chiusura, quel senso di potere e l'ambizione di prendere in mano la propria vita, tutti elementi che poi caratterizzeranno il figlio in forma molto più marcata. Complimenti!
Alla prossima,
Sev

Recensore Master
18/02/22, ore 14:08

Ciao, Koa ^^
finalmente riesco a passare di qui. Mi spiace farlo solo ora, ma tra scambi, drabblitch, recensioni spontanee e tutte le storie degli Oscar che voglio recuperare ultimamente la mia lista di arretrati si estende per qualche kilometro xD (lo so, lo so, non mi obbliga nessuno, difatti mi prendo i miei tempi, ma mi fa sempre piacere lasciare un parere agli altri.)
Anyway! Questa analisi del personaggio di Merope mi è piaciuta veramente molto **! Condivido la tua simpatia per i personaggi secondari, quelli un po' bistrattati e sui quali ci sarebbe tantissimo da dire per il semplice fatto che di canonico si sa poco di loro, e quindi è facile lavorare di fantasia ♥
Due cose emergono secondo me chiaramente da queste tue righe circa il personaggio di Merope: la prima è la profonda gioia dello scoprirsi finalmente libera. Ci presenti Merope come una strega eccezionalmente dotata, che non ha bisogno di una bacchetta per fare alcune magie, ma che è stata bistrattata e tenuta prigioniera per tutta la vita dall'odio e dall'ignoranza di padre e fratello, profondamente maschilisti e retrogradi, fra tutte le altre cose. Ora che non ci sono più, Merope può finalmente lasciar fluire la magia e scoprire quanto sia bello non avere nessuno che ci opprime o da' ordini. La seconda cosa però è il fatto che la solitudine può rivelarsi un bel guaio se non sappiamo prenderci cura di noi stessi: a Merope nessuno lo ha mai insegnato e per questo motivo la ragazza si trova in grande difficoltà. Ma ecco che a questo punto emerge un altro aspetto del suo carattere: lo spirito di adattamento. Merope dimostra innanzitutto una grande furbizia (sa rubare le scorte, sa preparare i filtri d'amore e scegliere opportunamente il momento giusto in cui usarli) e poi di avere una sorta di lato parassitario come lo avevano padre e fratello. Difatti non ce la mostri innamorata di Tom e pronta a tutto pur di stare con lui, ma il suo scopo piuttosto sembra essere quello di trovare qualcuno (se bello, inoltre tanto meglio) che si possa prendere nuovamente cura di lei, per tutta la vita.

Insomma, una versione inedita che ho davvero apprezzato tanto!
ti faccio i miei complimenti!
un abbraccio e buon week end ♥

Benni

Recensore Veterano
09/02/22, ore 23:01

Heyla ^^
Approfitto dell'occasione per passare per la prima volta a leggere qualcosa di tuo!
E la tua storia mi è piaciuta davvero tantissimo, sopratutto perché adoro ciò che hai scelto di raccontare e come lo hai raccontato: la storia di una giovane donna presa a calci dalla vita che finalmente se la riprende in mano, che anzi ne prende proprio le redini sul finale! È una tematica che mi appassiona da sempre, sono stata contentissima di trovarla!
Ho amato questa tua Merope, sono riuscita ad empatizzare moltissimo con lei, mi ha trasmesso molte emozioni: la pena per come viene sottomessa e disprezzata dal padre e dal fratello, tanto che la tengono all'oscuro di tutti i loro "affari" e lei non sa nemmeno perché vengono portati via (!); tantissima tenerezza quando assapora la gioia dell'essere finalmente libera, padrona di sé stessa; la stima per come decide che adesso è lei quella che decide cosa fare di sé stessa. E qui un pochino inquietante lo è, d'altro canto mi dico che non potrebbe essere altrimenti considerando il suo vissuto, ci sta che sia "strana".
Insomma, trovo tu sia riuscita a regalare a questo personaggio molte sfumature, compresa quella piccola vena di presunzione che appartiene ai Gaunt, l'idea (del tutto infondata, visto che di fatto non ha un vero e proprio paragone) di essere un ottima strega.
Ho anche apprezzato molto che tu sia riuscita a sviluppare la storia il giusto, adesso spero si capisca quello che voglio dire: non mi sembra che tu ti sia dilungata eccessivamente, né mi sembra di averne avuto poco e che dovevi approfondire più alcune cose. Lo spazio che hai usato è perfetto per far arrivare quel che doveva arrivare e penso sia una cosa affatto scontata. Mi sono sentita soddisfatta, ecco.
Un pochino sarei curiosa di sapere cosa di lasciava perplessa perché non sono riuscita ad individuare un qualcosa.
Ti ringrazio per la bella lettura, ancora complimenti e spero di aver presto occasione di tornare dalle tue parti <3

Cedro

Recensore Master
05/02/22, ore 09:28

Ciao Koa 💋
Ci credo che sei soddisfatta di questa storia perché è veramente bella. E te la se cavata benissimo con questi personaggi a cui ti sei approcciata per la prima (personaggi di cui okay, conosciamo la storia ma alla fine non sono approfonditi più di tanti nel canon). Povera Merope, alla fine fa anche pena, perché è cresciuta con un padre e un fratello che la maltrattavan in tutti i modi, facendola sentire inutile e disprezzata, anche se sotto sotto oi lei è consapevole che può essere migliore di Orfin, che al contrario suo vuole farsi vedere bravo e potente a tutti costi. Mi è piaciuto molto come hai approfondito Merope, il senso di sollievo che prova quando capisce che suo padre è Orfin non torneranno più. È vero, è rimasta sola, ma alla fine la solitudine non le dispiace mica è poi può essere libera di fare ciò che vuole senza più nessuno che la umilia. Questo almeno fino a quando non inizia a soffrore la fame, poiché si trova sola da tanto tempo e non sa come provvedere a sé stessa ed è lì che le sue attenzioni si posano su Tom Riddle (devo dire che Merope è sempre stata circondata da figuri maschili che erano il Top 🤣). A lei poco importa che lui la disprezzi, che sia già impegnato e che sostanzialmente poco c'entrino l'uno con l'altro. Direi che in Merope c'è una sorta di follia lucida (e qua è il caso si dire tale madre tale figlio). Perché quello che lei fa con il filtro d'amore è allucinante, ma c'è tutt un ragionamento dietro: lei vuole riprendere in man la propria vita ed è disposta a tutto pur di farlo, pure agire in modo così scorretto e a subirne le conseguenze (cosa che poi farà e avrà pure una fine tragica poraccia.)
E quindi alla fine un po' sento di comprenderla, dopo una vita disperata a senso suo voleva un po' di felicità, anche se poco, anche se falsa.
Quindi niente, mi è piaciuto davvero tantissimo e secondo me in generale non avresti problemi a scrivere di altri personaggi.
Alla prossima 😘

Nao

Recensore Veterano
04/02/22, ore 14:46

Ciao Koa! :)
Passo volentieri a lasciarti una recensione a questa bella storia. Come ti ho anticipato mi era piaciuta molto, ma ora perfino di più!
Ho apprezzato il fatto che hai accostato la figura cupa e grigia di Merope a un'ambientazione più viva e colorata, floreale, ed è bellissimo il punto in cui Merope, finalmente libera, esce di casa a scoprire il mondo circostante. Basta pochissimo per divertirla, e dopotutto quando passi la tua vita con un padre padrone e un fratello violento tutto, perfino il vento tra i capelli, diventa magico. Tra l'altro, Merope diventa brava a fare le magie proprio quando i suoi famigliari finiscono ad Azkaban. Questo non è un caso naturalmente, lei non è più oppressa dal loro giudizio, si sente più tranquilla e la sua magia è libera di scorrere con disinvoltura. Mi sembra giustissimo.
Con l'arrivo di ottobre, l'allegria estiva cede il passo ai primi problemi. Giustamente Merope non sa davvero badare a se stessa, ha diciotto anni e probabilmente non è mai stata a casa da sola per più di un giorno, visto che nel libro si lascia intendere che i Gaunt sono degli orsi che vivono isolati dal mondo in mezzo al bosco. Quindi come procacciarsi da mangiare? Bella l'idea di rubare dalla scorte della famiglia Riddle, è sicuramente un rimedio ingegnoso ma provvisorio, ed è poi in quel momento che Merope inizia a soffrire la solitudine. Si rende conto che ha bisogno di qualcuno e il bel Tom Riddle, ora che è sola e finalmente libera di esprimersi, non le sembra più così irraggiungibile. Dopotutto lei è una strega e inizia ad avere sicurezza di sé e dei suoi poteri solo in quel momento, da sola. Purtroppo questo funziona anche nella vita reale, quanto possono condizionare negativamente le critiche e le cattiverie dei famigliari più stretti! Cambiano completamente il carattere di una persona. E infatti alla fine viene fuori la vera Merope, la strega, la madre di Voldemort, che si avvicina alla sua "preda" con passo cadenzato e un filtro d'amore che lei stessa ha preparato. In questo ho sempre visto in lei il germe dell'oscurità che ha contraddistinto così tanto il figlio.
Davvero bella la storia e scritta benissimo, fai bene a considerarti soddisfatta!
Alla prossima,
Ecate

Recensore Master
03/02/22, ore 22:18

Questa storia mi ha messo i brividi. Non so se l'ho interpretata correttamente, ma io vi ho letto solo una parola: follia. Quella pazzia strisciante e sottile che nasce da anni di violenze e che ti porta a dissociarti per poter continuare a vivere. 
Merope è uno dei personaggi più tragici della storia Potteriana e la sua storia, raccontata non molto empaticamente da Silente, mi ha sempre provocato una stretta al cuore. 
Che cosa poteva nascere dal suo ventre se non un essere condannato all'infelicità? Nato nella violenza, nell'inganno e nella tragedia della disillusione.
Ecco perchè la tua Merope mi ha fatto così male.
La storia è scritta molto bene, e la leggerezza delle azioni di Merope descritta con parole che sanno di fiore, estate e colori è ancora più straziante.
Complimenti.
GiunglaNord.