Ciao <3
Mi fa sempre piacere trovare qualche tuo nuovo racconto da leggere e godermi! E poi riesci sempre a sorprendermi per come, ogni volta, riesci a dare un'interpretazione differente delle tre protagoniste senza però intaccare il loro carattere originale.
A sorprendermi... e a spiazzarmi! Stavolta ci sei riuscita alla grande!
Insomma, fin dall'inizio ci troviamo a empatizzare con Nicole. Tifiamo per lei, desideriamo che si salvi, ci lasciamo cullare dalla sensazione che le sue pene stiano finalmente per finire. Lei è la creatura da proteggere, quella che non si potrebbe mai lasciare da sola. E, di conseguenza, diventiamo affini a Waverly e tendiamo a vedere in Wynonna una nemica, con quel suo carateraccio e i suoi modi decisamente spicci.
Tutto il racconto è costruito attorno a questo: Nicole ha sofferto, ha sofferto davvero tantissimo, qualcuno le ha fatto del male e ora quel qualcuno o sta cercando di incastrarla, oppure è riuscito a corrompere la polizia per farsela riconsegnare. Questo è quello che, riga dopo riga, penetra nella mente. E noi non vogliamo che accada. Non vogliamo che Nicole soffra ancora. Noi, in fondo, vediamo tutto con gli occhi di Waverly, o almeno stando al suo fianco e condividendo i suoi sentimenti.
E devo ammettere che mi sono talmente sentito in totale empatia con Nicole che, anche alla fine, quando compie il suo ultimo atto, sono rimasto col dubbio che abbia mentito. Come se quella fosse un'ultima disperata fuga, la sola via che le restasse per sottrarsi a qualcosa di peggio, e abbia rivolto quelle parole a Waverly – probabilmente la sola che le avesse mai dimostrato vero amore – soltanto per farle meglio accettare il suo gesto, per non lasciarle la disperazione di saperla morta da innocente.
Immagino che la realtà sia più semplice: Nicole avrà davvero commesso quei crimini, alla fine. Chissà. Però hai costruito tanto bene l'intera storia, che pare quasi impossibile che fosse davvero malvagia.
Mi è piaciuto molto anche ritrovare un tema di cui hai già trattato, quello dello strangolamento, che qui hai esplorato in una maniera molto differente dalla precedente, sebbene anche in questo caso in un contesto di morte. Sei sempre molto brava anche in questo, a mischiare le passioni e le sofferenze, a dare voce e anima ai diversi aspetti dell'esistenza. Ti districhi benissimo tra il piacere e il dolore, e balzi dall'uno all'altro in modo così repetino da lasciare disorientati. L'ho notato qui ma anche in altre storie, e ti riesci sempre molto bene.
Come già ti ho detto, il testo scorre davvero bene, in modo molto fluido, lo si legge davvero volentieri, e si sente quasi una sorta di dispiacere ad arrivare alla fine, perché si andrebbe avanti senza stancarsi mai. Almeno, a me, è questo l'effetto che fanno i tuoi racconti.
Sono ripetitivo, ma hai un vero talento, hai un dono raro e prezioso, sia nel creare le situazioni più impensabili e inattese sia nel scriverle, nel dare loro vita e nel regalarle a chi poi le legge. Non smettere mai di farlo, davvero.
Complimenti, te ne meriti tanti!
Ti abbraccio! |