Recensioni per
I Nostri Mille Volti
di aurora giacomini

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/03/22, ore 21:42
Cap. 1:

Forte questo racconto, pensavo che fosse un tua romanzo con più capitoli e invece un finale così inaspettato non me lo sarei mai aspettato!
Diciamo che restano aperte tutte le strade possibili, questi personaggi sono ben costruiti ma non sappiamo effettivamente chi sono, che vita fanno, dove si trovano, ce lavoro hanno... non sappiamo neppure se Nicole abbia ucciso suo marito. Devono esserci rimaste male anche le due sorelle per il finale! Insomma, adesso devono pure pulire tutto il sangue per terra! Davvero un bel brano, complimenti! Altra domanda, ma la sorella sa che lei è lesbica? Perché le dice ad un certo punto che si è fritta il cervello. Lo sceriffo poi se l'è bevuta per bene la storiella. Per caso avrà un seguìto questo racconto?

Recensore Master
14/02/22, ore 17:38
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Una raccolta di tre racconti in cui – attraverso l'esplorazione dei medesimi personaggi che, di volta in volta, assumono brillantemente connotazioni e caratteristiche differenti, pur mantenendo alcuni dei peculiari aspetti degli originali – vengono affrontati alcuni dei tratti distintivi dell’esistenza umana: vita, morte, amore e sesso.

L’accettazione o il rifiuto di questi aspetti dell’esistere umano – e la loro esasperazione, fino a capovolgere un concetto positivo in negativo – è qui rappresentata con rara capacità da parte dell’autrice, che riesce a esplorarne le differenti sfaccettature con molta intelligenza. Il tutto, senza mai scadere in nessun tipo di volgarità gratuita e utilizzando una capacità di espressione molto fluida, che coinvolge il lettore e lo invoglia a non staccare mai gli occhi dalla lettura, facendolo immedesimare con la situazione e ben sprofondare nell’ottica del racconto.

Da segnalare, inoltre, l’abilità di mutare registro a seconda del tipo di racconto, da una prima storia dai tratti polizieschi a un’emozionante fiaba la seconda, per concludere infine con un racconto in sei capitoli dai risvolti horror e gotici, senza mai dimenticare tuttavia il doppio filo conduttore rappresentato dai personaggi principali e dalle tematiche di base.

Si tratta, insomma, di tre racconti che, oltre che a coinvolgere emotivamente il lettore, lo invitano di continuo a soffermarsi sui diversi aspetti trattati, inducendolo a una sana riflessione su determinati aspetti dell’esistere che, ancora oggi, riescono a turbare le discussioni, al punto che sono spesso considerati alla stregua di veri tabù.

Recensore Master
14/02/22, ore 15:14
Cap. 8:

Ciao <3

Allora, non mi resta che farti i complimenti per questa storia. Ho letto tutti i capitoli che restavano e ti lascio una nota qui. Perché sì, è vero, la possiamo in qualche modo considerare una storiella dell'orrore come un'altra, come hai scritto all'inizio, e però dietro ogni parola si nascondono grandi verità che davvero fanno riflettere.

Una di queste verità è che nessuno è davvero buono fino in fondo. Forse ci piacerebbe credere che ci siano persone veramente pure, ma qualche ombra la si trova sempre. È normale, in fondo. È la vita, non il mondo delle fiabe.

Certo è che le tre protagoniste avevano addosso ben altro che ombre. Erano più che altro il male impersonato, compresa Nicole, che – senza nulla togliere al suo essere diventata una vittima innocente – in nome del denaro ha sputato sopra la divisa che indossava e su tutti i giuramenti che di certo aveva prestato.

Però Nicole è senza dubbio il personaggio più tragico: ha pagato ogni sua colpa nel momento in cui è morta, e poi è diventata un burattino nelle mani di quelle due cose. Non era stata innocente, prima, ma di certo lo è diventata dal momento in cui è stata fatta "rinascere", con tanto di momento dell'imprinting per farle sviluppare l'attaccamento verso Waverly.

Qui, così a caso te lo dico, per un momento mi hai fatto tornare ai tempi della prima liceo, quando queste cose le studiavo in scienze sociali :D


Credo che la tua abilità sia stata soprattutto quella di instillare un sospetto senza però svelare niente fino in fondo. I vari elementi – cicatrici, l'obitorio, la totale assenza di memoria in Nicole – concorrevano di certo a far capire che aria tirava, però restava anche il sospetto che potesse essere tutto frutto di immaginazione.

Comunque l'ho detto e lo ribadisco, le due sorelle o presunte tali erano davvero due cadaveri, fisse nel loro mondo e quasi inconsapevoli di tutto il resto – almeno Waverly; Wynonna lo sapeva più che bene cosa c'era fuori, soprattutto in fatto di soldi.

Tra le due, per me, la peggiore resta Waverly. Wynonna incarna la figura dello scienziato pazzo (anche se con l'aggiunta inedita dell'avidità) e come tale si comportava. Ma Waverly ha dimostrato di non possedere un'anima: diceva di amare Nicole, ma alla fine le interessava soltanto di poter stare vicino al suo corpo, fa niente se svuotato. Di amare davvero Nicole, la vera Nicola, non gliene fregava di meno: un sogno tramutato in un'ossessione innaturale. Lei voleva il sesso, perché evidentemente Wynonna da sola non gliene dava abbastanza – e tra le righe è parso di capire che, da questo punto di vista, non si fossero mai tirate indietro. Nulla in contrario finché lo facevano tra di loro... ma, quando hanno ingannato Nicole per farlo, è cambiato tutto.

Mi è piaciuta la vendetta finale di Nicole. Ci calza a pennello. Soprattutto mi è piaciuto che quella s... di Waverly se ne sia rimasta per tutto il tempo in stato di incoscienza. Mi hai fatto davvero detestare un personaggio che, di solito, mi piace a pelle: brava, complimenti anche per questo, sei stata veramente capace di gestire i vari personaggi in un modo totalmente inedito.

Bene. Ora Wynonna se ne sta conficcata fino al busto nella ghiacciaia del Cocito, Waverly gorgoglia senza sosta dal fondo fangoso dello Stige e Nicole se ne va avanti e indietro a spingere massi e litigare con gli spendaccioni. Che ci restino pure. Grazie Durante per averci donato la migliore storia dell'orrore di ogni tempo xD

Ma soprattutto grazie a te per aver condiviso anche qui questo racconto. È stato per me un vero piacere leggerlo, come sempre mi piace leggere tutto quello che scrivi. Amo il tuo modo di scrivere. Mi bastano due righe per dire: è lei. Ti riconosco sempre insomma :)
Per favore, non smettere mai di farlo. Te l'ho già detto, ma te lo ribadisco perché va sempre bene farlo, tu hai un dono raro e prezioso ed è giusto che continui a coltivarlo e a tenerlo vivo.

E non è solo il tuo dono per la scrittura a essere prezioso, lo sai.

Ti abbraccio <3 <3
A presto!

Recensore Master
13/02/22, ore 20:32
Cap. 4:

Ciao <3


Quello che mi ha profondamente colpito di questo capitolo (poi magari ho interpretato male io), oltre al crescendo in orrore, è il fatto che Waverly sì desiderasse Nicole, ma il suo fosse solo un desiderio appunto: mi pare di capire che il loro non sia un amore spezzato dalla morte - in questo caso avrei potuto capire ma non condividere i desideri della ragazza - bensì una semplice ossessione di Waverly per Nicole.

E la cosa diventa ancora più chiara quando Wynonna “dona” Nicole alla sorella. Non credo che, nella parte tagliata, Waverly si opponesse in qualche modo, altrimenti immagino che lo avresti in qualche modo lasciato o segnalato. Può essere considerato amore questo dono? Per carità... un “dono” avrebbe potuto essere una prostituta pagata da Wynonna, se vogliamo rimanere nell’ambito della questione - non vado a prostitute, eh! Stavo solo facendo una riflessione nel merito! Nel senso che, alla fine, una prostituta sarebbe consenziente (vediamola così, poi in realtà non lo sono quasi mai... mi sto un po’ incastrando in questo discorso, per piacere passamelo così) ma così, a mio avviso, è come un abuso verso chi non può fare altro che obbedire.

Dico “come” perché non riesco a capire cosa sia Nicole, se un corpo morto rianimato oppure se davvero dentro abbia un’anima innocente di cui quelle due stanno approfittando.

Comunque questa Waverly mi fa un po’ schifo e sua sorella non è da meno. Hanno la loro schiava, adesso, e se ne approfittano. Una ha il suo “amore”, l’altra ha compiuto il suo esperimento. Di quello che potrebbe pensare Nicole non gliene frega nulla. Una si è presa il suo “dono” senza battere ciglio e l’altra ha il piacere di vedere all’opera il suo giocattolo.

Be’, ecco, hai dato vita a quello che per me è il vero orrore. Come sempre ti faccio tanti complimenti per come riesci a districarti tra tante differenti situazioni.

Ti abbraccio:)

Recensore Master
11/02/22, ore 18:22
Cap. 3:

Ciao <3


Mi avevi già parlato di questa storia che per te è stato un esperimento e ora che hai deciso di condividerla anche qui sono molto curioso di scoprire che cosa hai creato.

Ho letto per bene i tuoi avvertimenti, quindi so cosa mi aspetta, ma non per questo non voglio leggerla, anzi. Per quanto riguarda il sesso come tabù persino superiore alla morte, ne abbiamo già parlato qualche volta, sai che mi trovi in pieno accordo con te, ho constatato spesso un simile atteggiamento nelle persone: o non se ne parla, oppure lo si fa solo ridendo e scherzando, se non con disgusto. Anche il solo nominarlo per molti è impossibile.
Ogni volta che vorrai, sai che con me puoi sempre parlare di ogni cosa :)

Venendo nello specifico del primo capitolo, ho subito notato un parallelo diametralmente opposto al racconto precedente di questa raccolta (poi mi dirai tu se sia voluto o meno): mentre in "Love Means More than Life" abbiamo visto l'amore diventare eterno, accettando la morte come parte integrante di esso – una morte che, se accettata, rende l'amore immortale – qui mi sembra che ci troviamo di fronte all'esatto opposto. L'incapacità di accettare che la morte possa portare via l'amore, il restare legati in modo ossessivo a un corpo, come se si potesse amare soltanto un corpo.

Ma mi chiedo se un corpo rinato possa essere capace d'amare. Qui è per via dei miei pensieri sull'anima, che conosci già... un corpo riportato in vita, ha ancora "quell'anima"? Chiaro, mi sto basando sul niente, perché non so nulla di questo racconto, non so cosa succederà nei prossimi capitoli, dove andrai a parare... perciò per il momento mi perdo nelle mie ipotesi.

Poi diciamo che mi incuriosisce tutta la vicenda. Tra Wynonna e Waverly, hanno entrambe l'aspetto di un cadavere, e la casa solitaria con l'obitorio/laboratorio fa il resto. Tutto sembra contribuire a far capire una cosa precisa: non c'è nulla di giusto, in questa storia. È tutto profondamente sbagliato. Questa, almeno, è la prima impressione che se ne ricava. Poi vedrò se ho ragione o torto!

Voglio dirti che, qualsiasi cosa tu scriva, per me è sempre un grandissimo piacere leggerla. Non solo mi permetti di sognare con la tua scrittura che per me ha sempre qualcosa di magico, ma anche mi fai sempre riflettere tanto.

Ti abbraccio!
A presto!

Recensore Master
10/02/22, ore 14:30
Cap. 2:

Ciao <3


Io credo che la stanza sia piena di polvere... è per questo che mi pungono in questo modo gli occhi, vero? Vero?

Sul serio, questa volta hai attentato al mio cuore. So che sai essere delicata e romantica, lo so benissimo, ma così... eh, così mi hai davvero messo in crisi. Il mio cuoricino è facile a sciogliersi, a quanto pare. L'amore che vince su tutto: c'è qualcosa di più bello di questo? Non può esserci cattiveria, non può esserci morte, non può esserci tempo, non può esserci nulla a mettersi di mezzo, se l'amore è vero ed è puro. In qualche modo ce la fa sempre e vince. Vince perché è così che deve essere, perché nessuno può osare opporsi al legame che unisce due anime che si amano. Spesso la cattivera e la crudeltà ci provano, ma non possono farcela.

In fondo è anche bello pensare che non tutto finisca qui, che le anime possano andare oltre corpi e tempo per continuare a cercarsi, fino a ritrovarsi sempre, in una danza senza epoca. È anche un bellissimo messaggio di speranza e mi piace credere che sia davvero così, che i limiti fisici non influenzino in nessun modo sull'eternità delle anime.

Mi fa commuovere pensare che chi non ha potuto avere la felicità, o l'ha perduta, abbia poi potuto ritrovarla con l'altra metà della sua anima in altri tempi e in altri luoghi... non è questo amarsi? un'anima che si riunisce, qualcosa così insomma. Non ci si perde mai, ci si ritrova sempre: fino alla fine del mondo, insomma. E anche oltre, magari. Mi piace crederlo, voglio crederci.

Però davvero, questa stanza è piena di polvere e mi sa che ci sono pure delle spore di qualcosa, se no non mi spiego questa allergia che mi ha preso gli occhi e me li rende tanto umidi...

Anche questo racconto mi è piaciuto tantissimo: lo specifico, metti mai che non si sia capito. Sempre riesci a sorprendermi, tu. E poi hai avuto una delicatezza nell'uso dei termini, nella scelta delle parole, che è stato come vivere davvero tutte quelle emozioni.
Ma che te lo dico a fare? Tu mi emozioni sempre. Posso sempre aspettarmi qualsiasi cosa, da parte dei tuoi racconti, ogni volta è tutta una scoperta: questa volta è stata la più profonda dolcezza. Sei la mia scrittrice preferita, voglio che tu lo sappia. Ti adoro. E ti adoro anche per tutto il resto, lo sai. Perché sei tu.... va be', scusami, sto ricominciando col diabete, poi ci tocca fare le iniezioni di insulina...

Grazie per tutto questo.
Ti meriti sempre più complimenti!

Ti abbraccio <3 <3

P.S. Mi tocca arieggiare la stanza perché la polvere contina a venirmi negli occhi!

Recensore Master
09/02/22, ore 21:05
Cap. 1:

Ciao <3


Mi fa sempre piacere trovare qualche tuo nuovo racconto da leggere e godermi! E poi riesci sempre a sorprendermi per come, ogni volta, riesci a dare un'interpretazione differente delle tre protagoniste senza però intaccare il loro carattere originale.

A sorprendermi... e a spiazzarmi! Stavolta ci sei riuscita alla grande!

Insomma, fin dall'inizio ci troviamo a empatizzare con Nicole. Tifiamo per lei, desideriamo che si salvi, ci lasciamo cullare dalla sensazione che le sue pene stiano finalmente per finire. Lei è la creatura da proteggere, quella che non si potrebbe mai lasciare da sola. E, di conseguenza, diventiamo affini a Waverly e tendiamo a vedere in Wynonna una nemica, con quel suo carateraccio e i suoi modi decisamente spicci.

Tutto il racconto è costruito attorno a questo: Nicole ha sofferto, ha sofferto davvero tantissimo, qualcuno le ha fatto del male e ora quel qualcuno o sta cercando di incastrarla, oppure è riuscito a corrompere la polizia per farsela riconsegnare. Questo è quello che, riga dopo riga, penetra nella mente. E noi non vogliamo che accada. Non vogliamo che Nicole soffra ancora. Noi, in fondo, vediamo tutto con gli occhi di Waverly, o almeno stando al suo fianco e condividendo i suoi sentimenti.

E devo ammettere che mi sono talmente sentito in totale empatia con Nicole che, anche alla fine, quando compie il suo ultimo atto, sono rimasto col dubbio che abbia mentito. Come se quella fosse un'ultima disperata fuga, la sola via che le restasse per sottrarsi a qualcosa di peggio, e abbia rivolto quelle parole a Waverly – probabilmente la sola che le avesse mai dimostrato vero amore – soltanto per farle meglio accettare il suo gesto, per non lasciarle la disperazione di saperla morta da innocente.

Immagino che la realtà sia più semplice: Nicole avrà davvero commesso quei crimini, alla fine. Chissà. Però hai costruito tanto bene l'intera storia, che pare quasi impossibile che fosse davvero malvagia.

Mi è piaciuto molto anche ritrovare un tema di cui hai già trattato, quello dello strangolamento, che qui hai esplorato in una maniera molto differente dalla precedente, sebbene anche in questo caso in un contesto di morte. Sei sempre molto brava anche in questo, a mischiare le passioni e le sofferenze, a dare voce e anima ai diversi aspetti dell'esistenza. Ti districhi benissimo tra il piacere e il dolore, e balzi dall'uno all'altro in modo così repetino da lasciare disorientati. L'ho notato qui ma anche in altre storie, e ti riesci sempre molto bene.

Come già ti ho detto, il testo scorre davvero bene, in modo molto fluido, lo si legge davvero volentieri, e si sente quasi una sorta di dispiacere ad arrivare alla fine, perché si andrebbe avanti senza stancarsi mai. Almeno, a me, è questo l'effetto che fanno i tuoi racconti.

Sono ripetitivo, ma hai un vero talento, hai un dono raro e prezioso, sia nel creare le situazioni più impensabili e inattese sia nel scriverle, nel dare loro vita e nel regalarle a chi poi le legge. Non smettere mai di farlo, davvero.

Complimenti, te ne meriti tanti!
Ti abbraccio!