Recensioni per
La madre dei gatti
di melianar

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/02/22, ore 13:38

Mel, che bella sorpresa trovare una tua nuova storia in questa sezione! Non ci torno molto spesso, ultimamente, perché poi non ho il tempo di soffermarmi a leggere con attenzione (e allora che senso ha?), ma quando ho visto il tuo nome non ho potuto fare a meno di aprire la storia, e l’incipit mi ha catturata.
“Per prima arrivò la gatta bianca / venne da me mentre piangevo” ho letto, ad alta voce, e a questo punto cosa potevo fare se non arrivare alla fine?

Mi ha molto colpito questa donna alla quale tutti, compresa sé stessa, attribuiscono un valore solo in base alla sua capacità di generare un erede, che fallisce nel suo scopo e piomba in una tormentata depressione, circondata dall’assillante presenza di gatti che continuano ad arrivare, sempre più numerosi, e a starle addosso anche se scacciati.
La sua tragica determinazione, la sua frustrazione e la sua rabbia, sono bene espresse dalla scelta dei vocaboli, dalle frasi asciutte, dalle ripetizioni volute che non ti permettono di divagare mentre leggi, ma ti tengono inchiodato ai versi della sua triste preghiera.
Berúthiel, una donna sola, folle, isolata da tutti, a cui non rimane altra compagnia che quella dei gatti che odia. Così la vede (nella migliore delle ipotesi), chi la guarda da fuori.
Ma il modo che ha lei di vedere sé stessa è ben diverso. Il mondo che si crea per sfuggire da una realtà di solitudine e dolore, è un mondo in cui lei ha il potere di esercitare la vendetta su coloro che non l’hanno accolta né capita, proprio tramite le creature che le sono state accanto e che ora considera figli.
Premesso che tutto questo è solo una mia interpretazione, mi sembra emblematico, in questo senso, il passaggio dove dici che i gatti intonavano un canto che lei non comprendeva. L’ho letto come una premonizione di quando Berúthiel trasformerà – nella sua testa – qualcosa di spiacevole come l’assillante miagolio dei gatti, in qualcosa che le dà potere e che la conforta, cioè la capacità di capire il loro linguaggio.
(O, se vogliamo credere ai gondoriani, non “nella sua testa”).

Che dire di più? Tu porti alle più alte vette l’arte della flashfic, Mel, e sfido chiunque a contraddirmi. Ogni parola è indispensabile, ogni frase lascia il segno. L’hai sempre fatto, e questa storia è una riconferma della tua bravura.
Grazie per aver condiviso e in bocca al lupo per i tuoi progetti di scrittura!
Un abbraccio,
Los