Recensioni per
Il secchio e lo scalpello
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/02/22, ore 15:12

Cara Cristina, questa riflessione ci ha posto di fronte al grande dilemma cui si trova di fronte l’essere umano dalla notte dei tempi e che, in questa nostra era consumistica, sembra aver toccato il parossismo: essere o avere.
Avere per essere accettati da questa società, che guarda solo la facciata delle persone, e non prova, poiché forse non ne ha le capacità, o, più probabilmente, il coraggio, di osservare più in profondità, per il terrore di scoprire che dietro quella bella facciata non c’è niente, il nulla più totale di idee e di ideali, il vuoto assoluto.
Ed è forse quando si rischia di toccare il fondo che cerchiamo di recuperare tutto ciò che un tempo non pareva importante, e allora guardiamo in fondo al secchiello e scorgiamo cose che, in questi momenti, ci appaiono nella loro vera identità, che danno consistenza alla nostra vita, ci mostrano la nostra essenza, affinché cominciamo ad avvicinarci a Colui che ci ha creato per essere e per godere di ciò che siamo, lasciando da parte ogni sovrastruttura che opprime e ottunde la mente, per far emergere ciò di cui siamo fatti: di anima.
Sempre le tue riflessioni, declinate in questa particolare occasione, sul personale, forse dovute ad un periodo che tu hai vissuto e che ha portato a galla i tanti limiti posti o superati, le incongruenze di una esistenza priva di quella essenza che la definisce come vita, fanno sorgere altrettante riflessioni in coloro che si pongono alla lettura dei tuoi scritti.
Sempre molto coinvolgente questo tuo provare a scrutare nei recessi della interiorità di ognuno di noi, cominciando in primis da te stessa, dandoci così la possibilità di sviluppare dei pensieri, affinché ci si guardi con occhio obiettivo e totalmente smaliziato.
Grazie per il contributo condiviso nonché condivisibile, a seconda della sensibilità di ognuno.
Un augurio per un sereno fine settimana.

Recensore Master
26/02/22, ore 06:29

Buongiorno,
È vero, non basta mai niente.
Una riflessione profonda, sentita e soprattutto molto attuale, perché ora più che prima non basta mai ciò che siamo...

Recensore Master
25/02/22, ore 23:00

Cara Baudelaire...parole semplici eppure affilate come lame che ci fanno riflettere non solo su noi stessi ma sul mondo, sul modo in cui si pone, anzi sul modo in cui vogliono farcelo accettare:il mondo della velocità, dell'accumulo forzoso che ci spinge ad altro accumulo, fino a pensare che, pur avendo tutto, qualcosa ci manca sempre, così ripartiamo ad accumulare. Ma come diceva Chanel "less is more ", a volte avere a disposizione l'essenziale ci aiuta a capire cosa è veramente importante per noi. Io sono un recensore atipico e piuttosto ignorante e mi faccio trasportare dall'emozione del momento e tu sei sempre più brava a farle scaturire dal profondo del mio cuore.

Recensore Master
25/02/22, ore 15:36

Sono rimasto profondamente affascinato da questo brano.
O meglio, da questa poesia, scritta seguendo regole originalissime.
O meglio, senza regole.

Ogni frase è un verso, che entra nel pensiero, che cavalca all'unisono i battiti del cuore.
Una rinascita indispensabile, come continuamente sottolineano le filosofie orientali e il vangelo cristiano.

All'imperfetto (mai nome fu più adeguato per una forma di coniugazione) c'è l'uomo vecchio, quello col secchio pieno che non è mai pieno. Come il mare.
Al presente c'è l'uomo nuovo, quello che vive nel deserto, come gli asceti.
Ed ecco che si ricomincia ad accarezzare e coccolare le piccole e grandi cose della vita: tutti gesti d'amore.
Bello quell'Essere finale con la maiuscola. Quell'essere siamo noi, fatti a immagine e somiglianza di quel Colui che non vuoi neanche nominare, come non è nominato nella Torah.

Riesci sempre a superare te stessa, la poesia, la vita. A portare con te chi prova a capirti.
Commossi complimenti.