Ciao carissima |
Mia carissima Fenice, dolci brividi ha suscitato sulla mia pelle questo tuo componimento. E, come di consueto, sono partita con le riflessioni alla ricerca di me stessa. |
Le presenze incorporee a volte rubano la voce al vento, lal luce alla luna, l'ombra alla grotta e si palesano lo spazio di qualche minuto alle persone che sanno ascoltare, che sanno vedere, che hanno bisogno di quei minuti sospesi nel tempo per sentire una carezza che pensavano perduta. Molto suggestivo il tuo pezzo, complimenti. |
Cara Fenice, è difficile, a volte, abituarsi all'assenza fisica e, forse, non è mai vera assenza. Come disse per primo Lavoisier: "nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma" |
L'anima. |
Forse la tua poesia più introspettiva per ora. Ha quasi del mistico, azzarderei a dire. Sempre parole molto ben curate, in una poesia malinconica ma che trasmette anche tanto calore mentre la si legge. |
Carissima Fenice, |
Ciao Fenice. Un altro piacevole viaggio nel tuo mondo interiore. Hai ben reso l'impalpabile con espressioni che hanno colpito la mia anima come "quell'intricata foresta che é la nostra personalità." Ho percepito il tuo sentire ed é bello che tutto questo sia avvenuto nell'ascoltare una canzone. Grazie per le emozioni e le riflessioni che provocano ogni volta i tuoi scritti. Un caro saluto. |
Fenice, poetessa felice! |
Buongiorno, |
Cara Elena, mi considero una persona divisa a metà su questo argomento: da una parte il mio raziocinio mi porta a spiegare certe sensazioni come un effetto del groviglio neuronale che abbiamo nella testa, dall'altra non riesco ad accettare che tutta l'energia e l'amore delle persone muoia con loro, e mi viene da considerare che forse chi non c'è più in realtà ci sia ancora, ma sia "altro". Questo concetto di impalpabile ma reale è reso magnificamente dalle tue parole. |
Cara Fenice, |
Ciao Elena. |
Le ho sentite anche io, poche notti fa. Spaventata, terrorizzata e al contempo affascinata. |