Heilà!
Perdona l'immane ritardo con la recensione, ma l'università si sta proprio divertendo a sommergermi di roba da fare. Quando si dice un semestre leggero...
A questo proposito, ho un esame sul colonialismo che so che non c'entra niente con questa storia, ma sono talmente fusa che quando ho letto il "divide et impera" di Hawks ho subito pensato alla manfrina che ci ripete sempre il nostro professore quando spiega il colonialismo in qualche Stato. E niente, mi ha fatto ridere come una cretina.
Comunque, deliri miei a parte, mi piace come Hawks sotto sotto critichi gran parte degli eroi che costituiscono la società - in un modo non tanto diverso dallo Stermina-Eroi, direi io... - e ce l'abbia anche con se stesso per non essere stato davvero sincero con nessuno nella sua vita.
Quando si confronta con Dabi, ho adorato che anche il membro meno espressivo dell'Unione in realtà mostrasse una sorta di "attaccamento" verso Shigaraki. Devo dire che questa è una caratteristica che mi è sempre piaciuta riguardo questo gruppo: Shigaraki è il leader, ma gli altri non sono scagnozzi generici di cui si può liberare come e quando gli pare senza nessun rimorso. A modo loro, ognuno dei membri, Shigaraki incluso, ci tiene. Tipo un found family trope, ma dal lato degli antagonisti.
L'ultima frase mi ha steso. Perché pensando al capitolo 290 e a quelli che seguono, queste parole colpiscono dritte al cuore come un pugno, sono fortissime, e secondo me racchiudono molto di quello che era Dabi e quello in cui poi si è trasformato.
Ti faccio come sempre i miei complimenti!
Bacioni <3 cabin13 |