Valutazione per il contest "Il filo rosso del destino" – Settimo posto ~ Vincitrice del premio "Meant to be"
Grammatica: 9,1/10
- “Quindi, qual era il segreto nascondeva?” -> ti sei dimenticata un che: “qual era il segreto che nascondeva?”
- “Kagome sorrise un po’ accondiscendente, dovendole ripetere di nuovo tutto d’accapo.” -> daccapo. -0,3
- “Quando Inuyasha smise di gemere ed era stato adeguatamente fasciato, Kagome si guardò intorno” -> per concordanza con gli altri verbi, dovrebbe essere: “Quando Inuyasha smise di gemere e fu stato adeguatamente fasciato”. -0,5
- “restare allerti era fondamentale per non essere attaccato e scoperto” -> restare allerta. -0,1
- “alla tristezza era subentrata alla rabbia” -> uno dei due alla doveva essere sostituito da la: “la tristezza era subentrata alla rabbia”/“alla tristezza era subentrata la rabbia”.
Stile: 5/5
Lo stile mi è piaciuto molto, è scorrevole e accattivante, e trovo che tu abbia bilanciato molto bene le descrizioni di luoghi e azioni con le introspezioni dei personaggi, equilibrio secondo me non semplice da trovare.
Titolo: 2/2
Il titolo è molto semplice, ma trovo che sia adatto a questa storia. Non conoscevo l’espressione “avere l’argento vivo addosso”, è stata una scoperta interessante e decisamente descrive bene Inuyasha, visto che è sempre impaziente e non riesce a stare un attimo fermo. Io comunque gli ho dato anche un’accezione un po’ più legata a ciò che racconti nella storia: Inuyasha è grigio, metà umano e metà demone, e per questo odiato da tutti, senza un posto in cui stare e senza una vita vera. È con Kagome che riesce a tornare vivo, viene accettato e amato per ciò che è, perciò è come se l’argento (Inuyasha) avesse finalmente iniziato a vivere.
Trama: 10/10
Hai sviluppato la trama molto bene, partendo da un’introspezione su Inuyasha e il suo passato, e quel senso di alienazione dal mondo che lo ha spinto a cercare la Sfera dei Quattro Spiriti, evento che ha dato il via a tutta la storia. Mi è piaciuto leggere della permanenza di Inuyasha al villaggio, di come lentamente tutti lì abbiano cominciato ad accettarlo, facendogli “credere di essere finito in una gabbia di matti”, e di come lui stesso, alla fin fine, non fosse così dispiaciuto di quella situazione. La scena con Inuyasha umano e Kagome che se ne prende cura mi ha ricordato molto l’episodio dei ragni, in cui Inuyasha le dice che ha un buon profumo. Qui si lascia sfuggire qualcosa di più importante, che alla mattina non è felice di approfondire finché lei non lo costringe a farlo e ad accettare che non è più solo. Ho apprezzato molto che la storia si sia sviluppata nel corso del tempo, mostrando che, sebbene il destino ci avesse messo lo zampino, Kagome e Inuyasha si sono innamorati per ciò che erano e non perché “costretti” dall’alto. Ed è proprio per questo sviluppo graduale del loro rapporto che ti ho assegnato il premio speciale.
IC/Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Inuyasha è quello che era all’inizio della serie, un mezzodemone insicuro, schivo, burbero e sgarbato che desidera solo diventare un demone completo così da non venire più maltrattato da nessuno. La prima impressione che ha Kagome di lui, trovo che lo descriva appieno: “La sua aura non era oscura né Kagome percepì intenti maligni, eppure, a prima vista dava l’impressione di un cane rabbioso pronto ad attaccare al primo soffio di vento.” Anche il fatto che mangi il cibo che Kagome gli prepara, riportandole poi il piatto vuoto negando di averlo fatto l’ho trovato molto da lui.
Kagome, in questa storia, non viene dal futuro ma è nata direttamente nell’epoca Sengoku. Ciononostante, ho apprezzato che abbia mantenuto il suo carattere peperino e la sua ingenuità nel credere che non tutti i demoni siano malvagi. I tentativi di fare amicizia con Inuyasha, così come la testardaggine e il fatto che non si arrenda mai sono ben rappresentati in questa storia, quindi ottimo lavoro anche con lei.
Sviluppo del prompt: 5/5. Non puoi ferire la tua soulmate.
Hai sviluppato il prompt molto bene, utilizzandolo fin dal primo incontro tra Inuyasha e Kagome (che, senza l’aiuto del destino, sarebbe potuto finire piuttosto male). Mi è piaciuto moltissimo poi che la storia delle anime gemelle sia considerata una leggenda nel villaggio, raccontata dal nonno di Kagome, che dimostra ancora una volta di non essere solo un vecchietto con molta fantasia, anzi.
Gradimento personale: 2/2
Bonus: 0/1
Totale: 43,1/45 |