Lo sai che ho un debole per i versi a rima baciata!
La metrica zoppicante conferisce alla poesia un certo aspetto naive, assolutamente gradevole.
Belli gli ossimori: "a distanza" eppure nella minuscola stanza, "lontani e vicini".
Il contenuto, stavolta, mi arriva alla mente anziché al cuore: è fonte di meditazione. Qui si parla probabilmente di un rapporto di coppia, ma si può estendere all'amicizia, o a "qualsiasi relazione".
Sono sempre stato un fautore della massima trasparenza, dello svelarsi di fronte all'altro, della fiducia cieca. Più si riesce ad avvicinarsi all'altro, conoscendolo nel profondo, guardandolo attraverso i suoi stessi occhi, e maggiore sarà l'affetto nei suoi confronti. Un affetto che si rifletterà su noi stessi come un contagio.
Eppure tu chiami in causa il dilemma del porcospino, ideato da Schopenhauer, un uomo cupo e pessimista, il teoreta del distanziamento sociale.
"Con essa [distanza] il bisogno del calore reciproco è soddisfatto in modo incompleto, in compenso però non si soffre delle spine altrui."
Drammatico il corollario: "Colui, però, che possiede molto calore interno preferisce rinunciare alla società, per non dare né ricevere sensazioni sgradevoli".
Io penso che, come sempre, non si deve generalizzare. Probabilmente solo con certe persone è applicabile il dilemma del porcospino.
Ma ci sto pensando ancora.
Grazie di aver condiviso, e un abbraccio non distanziato. |