Ciao! Sono riuscita a ritornare a leggere la tua bellissima storia e innanzitutto complimenti per l'aestethic di copertina, che fa entrare subito nell'atmosfera!
In questo capitolo vediamo le cose dal punto di vista di Verner, e devo ammettere che leggere dei suoi sogni e speranze mi ha rattristata. Lui non chiedeva molto, sapeva che l'amore tra lui e Jari non era consentito, ma a lui sarebbe bastato che rimanessero insieme al villaggio, incontrandosi ogni giorno e organizzandosi per passare del tempo nel rifugio nel bosco, e per il resto tutti avrebbero pensato che fossero solo amici. Sperava in questo per il suo futuro, a lui bastava stare con Jari, ma Jari ha cominciato a studiare e vivere in città e, anche se nell'ultima visita ha dimostrato di amarlo ancora, sta tuttavia cambiando. Verner adesso ha paura di perderlo, ha paura che la città glielo porti via. Molto dolce e tenero il ricordo di Verner ammalato e Jari che gli sta vicino, lo rassicura, gli promette che resterà sempre con lui. Questo ricordo e la promessa di Jari sembrano tranquillizzare Verner, ma purtroppo io penso che non sarà così semplice. Quando c'è un cambiamento di vita anche le persone cambiano e, nonostante l'amore di Jari sia vero e sincero, trovarsi a vivere nuove esperienze lo farà diventare per forza di cose una persona diversa e a quel punto non è detto che si ritrovi ancora sulla stessa lunghezza d'onda del suo compagno. Tra l'altro sono ancora entrambi giovani e quindi possono maturare in modo diverso, fare scelte diverse. Spero che finiranno comunque per ritrovarsi, alla fine, ma non sarà così semplice come pensa Verner.
E le esperienze di Verner non potrebbero essere più diverse da quelle di Jari! Ha dovuto accettare un lavoro duro e pericoloso alla ferrovia perché non aveva alternative ma, come dice il suo compagno Karl, quello è un lavoro che distrugge le persone, ci si può ritrovare invalidi e comunque la fatica è tanta e i superiori puniscono ingiustamente. Durante una pausa, poi, Verner si ritrova a parlare con un altro compagno, Jussi, che invece vorrebbe che i lavoratori finlandesi si unissero per protestare contro le invivibili condizioni di lavoro. A Verner non piace parlare di politica e non vuole esporsi, ma quando Jussi dice che uno come Jari è un traditore e che non può capire e aiutare la gente del villaggio prima si arrabbia, poi pensa che non ha tutti i torti, in effetti Jari non ha mai dovuto soffrire la fame né rassegnarsi a un lavoro mortificante e massacrante, la sua vita è diversa. Certo è sbagliato definirlo traditore, Jari ama la sua Patria come chi lavora in ferrovia, cerca solo una via diversa per sé e anche per essere poi utile ai suoi compatrioti. Anche Verner, che pure è rimasto deluso e rattristato per le scelte di Jari, tuttavia lo difende dalle accuse di Jussi e pensa che è meglio stare alla larga da tipi come lui, che portano solo guai, meglio lavorare anche se con fatica e sudore e portare a casa il necessario per sfamare la famiglia.
In seguito, però, Verner conosce Aleks, un giovane russo che lavora anche lui alla ferrovia con altri suoi amici: Verner non vorrebbe parlare con lui, ma Aleks non è come gli altri russi, lui e i suoi compagni sono anarchici e perciò sono scappati dal loro Paese e, insieme a altri compagni che sono comunisti, stanno pianificando di cambiare le cose con una rivoluzione. Verner non vuole sentir parlare di queste cose, non vuole guai e si allontana, eppure Aleks è convinto che ci ripenserà.
Non so ancora cosa deciderà Verner, ma in linea di massima mi trovo d'accordo con lui. È vero che in certi casi è giusto organizzarsi per migliorare le cose, infatti gli scioperi dei lavoratori hanno costretto i datori di lavoro a migliorare le condizioni, anche se ci sono voluti anni e sofferenze. Non credo però alle rivoluzioni violente, e la Storia mi dà ragione. Tante belle parole per coinvolgere le persone del popolo, ma poi il potere va comunque alla borghesia, a chi ha studiato, e il popolo continua a soffrire la fame, a morire di malattia ecc... Basti vedere come sono finite la Rivoluzione Francese e anche la Rivoluzione Bolscevica.
Spero che Verner non si lasci coinvolgere dai fanatici, finirebbe solo per rimetterci.
Un capitolo molto interessante e appassionante, non mi aspettavo che fosse dedicato tutto a Verner e mi piace che tu segua le storie dei due giovani in parallelo, all'inizio credevo che sarebbe stato incentrato quasi completamente su Jari.
Spero di passare presto a leggere il seguito, tantissimi complimenti!
Abby |