SONO TORNATA AAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH RANDOM
Mi dispiace tantissimo per l'attesa infinita, ancora non riesco a credere che siano passati così TANTI mesi dall'ultima volta che sono stata attiva sul sito o ho recensito qualcuno, aiuto ;;;;
Comunque questo non ha niente a che fare con te o con le tue fanfiction!! Sono sempre splendide e mi dispiace davvero molto per l'assenza ;; Ma adesso bando alle ciance e passiamo alla storia, che è da un secolo e mezzo che voglio recensirla xD
Allora.
Partiamo dal titolo, sai che mi piace analizzarli dato che i tuoi sono sempre suggestivi >:) "L'incoronazione del favorito di Farore", ammetto che mi ha incuriosita un sacco. Molto interessante, e anche abbastanza misterioso, devo ammettere che mi ha fatta pensare. Fin dal principio ci introduci alla scena con una connotazione di "regalità" e "misticismo", e questo aspetto religioso di cui la fic è pregna viene trascinato fino alla fine, fino all'ultimo punto. Eppure, sin dalle prime righe, in maniera paradossale ci viene sbattuto in faccia il fatto che no, in tutta questa solennità non c'è niente di sacro. Nemmeno una briciola. Che no, non si tratta di vere incoronazioni, o vassallaggi, o qualsiasi altro rituale l'atmosfera possa richiamare. Qua ci viene solo descritto un contatto. Un semplice contatto, mani sul volto, giochi di sguardi, che però loro trasformano in un momento sacro, perché nonostante non lo sia per niente (ad occhio esterno, poiché nessuno capirebbe un tubo se li vedesse lì così), forse per loro un po' lo è. Un attimo così ricolmo di affetto e di cose non dette, che però loro riescono a trasmettersi solo toccandosi e guardandosi, quasi come se comunicassero telepaticamente. E quindi l'incoronazione del favorito (non solo della dea ma anche di Skull Kid), con l'eroe piegato in ginocchio (probabilmente in mezzo agli infiniti meandri dei Lost Woods, ma questo non è importante), non è che un pegno d'amore, non di un re verso il suo vassallo, ma di una marionetta verso tutto ciò che ha avuto e che ha, e che un giorno perderà. Il modo in cui hai descritto tutto questo è superbo. Chapeau veramente alla tua capacità di prendere il lettore per la collottola ed immergerlo nell'atmosfera che tu hai deciso e di fargliela vivere intensamente qualunque sia la scena descritta. Hai un talento nell'usare immagini parole e metafore che PERDINCIBACCOLINA te lo ruberei!!
A questo proposito mi piacerebbe citare alcuni punti che ho particolarmente adorato:
"Mio, sussurrano le dita, perché sono dita di bambino e non conoscono altro modo per amare che non sia il possesso: Mio."
"l'Oracolo delle Tombe affida all'eroe il pegno millenario del suo amore in un momento soltanto che si protende all'infinito, un secondo solo di contatto senza voce alcuna distaccato dal resto del tempo, un attimo minuscolo che appassirà, appassisce, è già appassito."
"La marionetta beve dai suoi occhi, e rimangono in quell'attimo come statue."
Queste parti sono NHHHHHHHHHH, le incornicerei! Soprattutto nella seconda che ho citato, "un attimo minuscolo che appassirà, appassisce, è già appassito", mi è piaciuto da morire come hai scandito la fugacità di quel momento, sottolineando il poco tempo rimasto ai due dato il destino a loro riservato, e la scelta del verbo "appassire" è estremamente azzeccata e tinge il tutto di poetico. Il "beve dai suoi occhi" finale, poi, è WOW ;;;;;; è come se Skull Kid cercasse di "assorbire" in senso metaforico tutta l'essenza di Link, per conservarla per sempre dentro di sè come un prezioso tesoro, soprattutto per quando in futuro, purtroppo, quegli occhi blu non li potrà più ammirare perché saranno spenti.
L'ho adorata, come al solito, e come sempre ti rinnovo i miei complimenti e mi inchino alla tua prosa che non so più nemmeno come commentare visto che è PERFETTA.
Vorrei regalarti una cheesecake, ma a questo punto dovresti tirarmela dietro dopo tutto il tempo che ci ho messo per scrivere sta schifezzuola xD
Quindi tieni un pezzo di pandoro e BUON NATALE AHHHHHHH, spero tu possa passare una bellissima giornata <3
Un grande abbraccio,
LostRequiem |