Recensioni per
Voci e Volti dal Passato
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/07/23, ore 18:19

Ciao ancora
I volti e le voci del passato che ritornano come rimembranze del tempo che fu..Visi noti a volte dimenticati, ritratti lontani indelebili che popolano la mente e la memoria
Complimenti
V

Recensore Junior
04/06/22, ore 17:25

Mia carissima Fenice, il primo elemento che mi ha colpito aprendo la pagina su questa tua opera è la citazione di Alda Marini, una poetessa che amo e una donna che stimo, ovunque si trovi in questo momento “lassù”. Sono solita prestare grande attenzione alle citazioni che scegli per introdurre i tuoi versi – nessuna di esse è lasciata al caso e ciascuna ha un suo preciso significato – ma questa, in particolare, l’ho sentita sulla mia pelle. Per ora di rughe ho soltanto un accenno qui e là, ma so che non tarderanno ad arrivare e onestamente non le temo, a differenza di molte donne. Ho sempre pensato che una ruga, un pò come recitano i versi della Merini, rappresenti una medaglia di guerra, una cicatrice dell’anima, una storia personale che narra di coraggio e amore, lacrime e dolore. Bisogna andarne fieri. Un po’ come diceva Madre Teresa di Calcutta: “Le cicatrici sono il segno che è stata dura. Il sorriso è il segno che ce l’hai fatta”.
Ancora una volta ti sei accostata al mio cuore in punta di piedi, per poi entrarvi con delicata e raffinata abilità. Le tue poesie sono acqua fresca e pura che zampilla dinanzi a me e mi sorride invitante, in un deserto di valori morenti e anime spente. La tua incomparabile creatività e la tua sensibilità fuori dal comune rappresentano una salvezza e un conforto, in mezzo alla desolazione deprimente e soffocante che caratterizza il tempo in cui viviamo.
Il tuo è un ricordo dolce e struggente di un tempo ormai lontano. Mi è sembrato di scorgerlo, quello sguardo “vestito d’azzurro”, e mi è anche parso di udire la soavità di quella voce “che accarezza l’anima”. Credo che la foto sia stata in realtà scattata dalla tua mente, mentre nel cuore ne custodisci ogni dettaglio, permettendo così alle sensazioni di mantenersi inalterate nel tempo. E’ stato toccante, avvertire la tenerezza frammista a rimpianto che si cela dietro quelle dita che avrebbero voluto sfiorare le rughe di un volto fatto di amore e dolcezza senza limiti. Almeno, leggendo l’ho immaginato così.
Siamo fatti di nostalgie che dolcemente ci tormentano, di ricordi che spesso ci vengono a cercare donandoci sorrisi di cui il quotidiano è avaro… E poi siamo fatti di rimpianti, a volte anche di rimorsi. Dicono che il tempo sia un guaritore, ma per quanto mi riguarda è soprattutto un tiranno: ti imprigiona con le sue catene e tu non puoi fare nulla per liberarti. Eppure, uno sguardo speranzoso rivolto all’orizzonte ci è concesso, forti del calore e della luce di coloro che abbiamo amato e che, a dispetto del tempo, continueremo ad amare. Forse è questa l’arma contro il tempo: l’amore.
Ti abbraccio, mia squisita autrice, augurandoti un tranquillo e piacevole fine settimana!

Recensore Master
08/04/22, ore 11:33

Ciao Fenice. Interessante che l'ispirazione sia nata leggendo un libro. Ho viaggiato con te su questobinario dove si uniscono passato presente e futuro attraverso quel volto. Volto dal quale traspare un frammento del tuo mondo interiore con il Tempo signore assoluto del tutto. C'é un dolce ricordo e spero nel futuro una speranza di emozioni che sai ben trasmettere portando il lettore con sensibilità e delicatezza nel tuo sentire. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 08/04/2022 - 11:34 am)

Recensore Junior
06/04/22, ore 20:10

Cara Elena le tue poesie sono un balsamo dolce e amaro al tempo stesso, pur sempre restando indispensabili.
È proprio vero, il tempo ha il potere su ogni ricordo, su ogni emozione o sensazione e noi possiamo solo che adeguarci ad esso e ai cambiamenti che porta con sé.
Ed è effettivamente, come citava Shakespeare:" Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me".
Un abbraccio
Bea

Recensore Master
05/04/22, ore 07:54

Quanta verità, in quella sequela di eventi pilotati dal caso o dal destino: "fortuito" ieri, "una nuova casualità" oggi!
Quanta dolcezza in quello "sguardo vestito d'azzurro" e in quella "voce che accarezza l'anima"!
Quanta delicatezza in quella punta delle dita che cercano di sfiorare le "storie vissute" (scrive la Merini) esternate dalle rughe!
Quanta… quanta dolorosa malinconia in quell'impotenza di fronte al tempo, in quel passato che scivola via… Viene fatto di pensare ad antichi oggetti che si sbriciolano, o a castelli che si diroccano!

Bellissima poesia, cara Fenice, scritta con una preziosa sensibilità dimessa, tutta femminile.
Ci ho letto purtroppo un malcelato pessimismo. Mi ha riempito di paura. Paura di camminare su quella fune che separa il passato dal futuro. È una fune che diventa sempre più alta, man mano che il cammino va avanti. Subentra la paura che le vertigini risucchino nel baratro.
Siamo funamboli improvvisati nel circo della vita.

Ma perché, poi, permettere al passato di affacciarsi nel presente? Perché lasciare che le cose trascorse svuotino il nostro presente e ipotechino il nostro futuro? Chi può prevedere cosa ci riserverà la vita? Cerchiamo di liberarci - lo dico per cacciare la mia paura - dalle nostre manie di lungimiranza!
"In un lontano ieri", esordisci.
Lontano sia anche il domani.
Vicino l'abbraccio!

Recensore Master
05/04/22, ore 05:33

Buongiorno
È così che ci porti in un mondo di sentimenti profondi, dove solo un'anima estremamente sensibile può vivere queste sensazioni... Ogni persona nel bene o nel male ci lascia qualcosa... Ed è il ricordo che resta immutato nelle nostre menti, al di là del tempo...

Recensore Master
04/04/22, ore 13:19

Già... un accumulo di ricordi, accatastati uno sopra l'altro.
Il presente, ed un futuro che non c'è.
Ed è questo il dolore più grande.

Spazi ancora una volta nell'insondabile, senza sapere quanto sei vicina al cuore con questa poesia.