Recensioni per
La Via Smarrita
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 72 recensioni.
Positive : 72
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/07/23, ore 17:41
Cap. 14:

Ogni tanto mi viene nostalgia di questa storia, dei suoi personaggi e delle sue atmosfere, e anche se so che gli aggiornamenti arriveranno, e che efp mi avviserà quando lo faranno, ma che ci vuole tempo e pazienza, torno a vedere se ci sono nuovi capitoli che mi sono sfuggiti, o a rileggere quelli vecchi.
Ne approfitto per recensire capitoli che mi ero lasciata perchè sono stati pubblicati quando ero in sessione d’esame o distratta da chissà che altro.
Mi chiedo come ho fatto a lasciarmi indietro proprio questo capitolo perchè è forse uno dei più belli, maturi e incisivi.
È il capitolo di svolta per Marina, Roisin e il loro rapporto, e non c’è nulla di più bello, doloroso e soddisfacente da leggere al tempo stesso, di un rapporto madre-figlia difficile, ma con la possibilità di un lieto fine; un rapporto pieno di errori, ma anche di desiderio di chiarire e RIMEDIARE (e già questo è molto, perchè spesso nei rapporti tra genitori e figli l’orgoglio rischia di essere troppo per questo). Un rapporto con una figlia che prima si fida ciecamente della madre, poi comincia a diffidare di lei, si sente tradita e infine la perdona. Riconosce i suoi errori, li biasima, ma capisce perchè li ha fatti, e accetta le scuse quando arrivano insieme alle ammissioni di colpa. Una figlia che crede di essere completamente diversa dalla madre, e in negativo, poi si rende conto di essere sempre più simile a lei proprio quando la sua stima per sua madre diminuisce, e infine impara ad accettare e riconoscere i lati negativi di sua madre senza che essi inficino il suo affetto per lei, ma allo stesso tempo fa voto a se stessa di cercare di cambiare quegli stessi lati in se’ stessa.
Davvero, non so dirti quanto tutto questo, che traspare da ogni interazione tra Marina e Roisin nel capitolo, sia stato tanto importante per me da leggere.
Penso che per Marina sia stato doloroso sentirsi rivolgere determinate accuse da Roisin, ma penso anche che alla fine, sul lungo periodo, le abbia fatto bene, e anche lei lo sappia.
Una delle sue bambine è un’adulta ora. Marina non deve più portare tutto il peso del mondo sulle spalle- sua figlia può condividerne un po’ con lei. Forse Marina non è pronta a cederlo, questo fardello che è la prova del passare degli anni e della sua non invincibilità, ma Roisin è pronta a prenderselo- per il bene di Marina, ma anche e soprattutto di Cate, e di tutta Malacena, del Chiaro e dell’Altrove. E per il bene stesso di Rosi, che non può per sempre negare la sua natura e la sua vocazione, giustificando se stessa con la sua scusa che sua madre è ancora abbastanza giovane e invincibile da tenersi il suo posto da Sorvegliante ancora per molti anni.
Perchè Roisin ora sa che sua madre non è più invincibile, anche se crede di esserlo o forse si è abituata a considerarsi tale in mancanze di alternative, e che per vincere questa battaglia c’è bisogno anche di lei.
Mi piace come si arrabbi con sua madre per averla tenuto all’oscuro dei pericoli che correvano in paese e SOTTO IL LORO STESSO TETTO, ma allo stesso tempo riconosca le sue colpe, il fatto che sia stata lei stessa la prima a tirarsi fuori dal suo ruolo di Sorvegliante, e ammetta di aver sbagliato anche lei in quell’occasione.
Mi piace come Roisin prima si indigni e si infuri al pensiero che sua madre stia tenendo nascosto un Lupo Mannaro, poi capisca le sue ragioni e condividi la sua indignazione al pensiero di condannar a morte un ragazzino, non importa quanto odioso, per via di una sua natura che non può controllare.
Ho apprezzato il confronto tra i tre Bambini della Domenica e i Sorveglianti: come i giovani e i gli adulti di mezza età compongano due schieramento uno opposto all’altro, ma mentre Ettore, Tobia e Rosi sono compatti, uniti e leali tra loro, mentre i Sorveglianti, che teoricamente dovrebbero mantenere l’Ordine e la Pace tra il Chiaro e l’Altrove, siano divisi da diffidenze, segreti, antipatie. Vederli interagire è stato come osservare una partita a carte tra giocatori che stanno tutti facendo il doppo o il triplo o il quadruplo gioco, e ognuno sospetta di tutti ma nessuno può accusare apertamente nessuno per paura di ritorsioni, perchè nessuno ha davvero la coscienza pulita, o sta giocando secondo le regole.
Nulla più di ciò dimostra quanto sia marcio lo “status quo”: perchè ti obbliga a scegliere tra la sua giustizia e quella del tuo cuore, e in ogni caso ti trasforma in un assassino o in un bugiardo. Tra chi lo mantiene, tra la gente seduta a quel tavolo, c’è gente deve scegliere se imbrogliare il sistema o andare contro la propria morale innata, quella che ti spinge a guardare con ribrezzo chi uccide un bambino; gente disposta a mentire per proteggere la propria famiglia, ma sarebbe disposto a mandare al macello quella di qualcun altro, come il sindaco Ghini; gente che al contrario fa carte false per amore di giustizia ed empatia e valori superiori, ma così facendo mette in pericolo la propria famiglia, e per il sacrosanto obiettivo di salvare la vita di un ragazzo sacrifica la sanità mentale e il benessere di un altro che conosce da anni, come Marina; gente talmente fedele al sistema da uccidere chiunque non ne sia parte o sia un pericolo per esso, come i vanator. E infine gente, come Don Doriano, di cui non sappiamo ancora le motivazioni ma intuiamo la colpevolezza, che mette in atto piano loschi e opera volontariamente contro il bene comune sapendo di farlo, ma si pone come difensore di esso, padre benevolo che finge di fare da paciere mentre in realtà getta veleno nei sentieri e lancia brandelli di sospetti ad ogni fazione.
Mi piace come Roisin intuisca che tutto questo sua sbagliato, e PERCIÒ decida di indossare, ufficialmente o meno, i suoi panni da Sorvegliante. Per fare meglio di quelli che l’hanno preceduta.
Ho apprezzato il fatto che il confronto tra Marina e Roisin e il passaggio di testimone dalla madre alla primogenita avvenga nello stesso capitolo del confronto, nel passato onirico, tra Bice e Lietta, e della decisione della sorella maggiore di rimanere nel bosco e cacciare il Serpente, costi quel che costi. Perchè è il suo compito, il suo destino, il suo dovere, la sua vocazione. O forse semplicemente perchè qualcuno lo deve fare, o non c’è nessun altro disposto e preparato a farlo a parte lei.
A volte seguire il tuo destino per migliorare il mondo e seguire un mostro gigante per salvare chi ami non sono poi due cose così diverse.
Le querce, personaggi silenti ma imponenti di questo capitolo e forse di tutto il romanzo, non possono fare altro che osservare in eterno gli errori e il coraggio delle donne della famiglia Silvani, distanti tra loro dai secoli e dalle generazioni ma così uguali nel loro essere sempre e comunque figlie del bosco, nel bene e nel male, protettrici, vittime o spose sacrificali, di questo Altrove bellissimo e terribile. E il bosco lo sa, e per ringraziarle non può far altro che raccogliere l’eco delle loro frasi, e lasciare che risuoni tra gli alberi in eterno, che magari una particolare perla di saggezza, di amore o di disperazione potrà servire a qualche discendente bisognosa d’aiuto o di consiglia, tra dieci, cento, mille o duemila, quando l’Altrove uscirà di nuovo dai suoi confini minacciando il Chiaro o gli abitanti del Chiaro tenteranno di sopprimere l’Altrove, e le ragazze e donne Silvani si troveranno di nuovo, volenti o nolenti, a dover far da spola tra i due mondi, difendendo entrambi.
“Siamo entrambe figlie delle querce” pensa Marina a proposito di se stessa e di Roisin, ed è vero. “Non possiamo essere nient’altro. E va bene così” e questa frase è un pugno nello stomaco, perchè è vera, le Silvani saranno sempre sospese tra l’Altrove e la normalità, e sarà sempre un fardello difficile, ma tentare di negarlo non farà altro che far star loro male. Almeno però adesso madre e figlia non sono più divise da segreti o incomprensioni e, almeno per ora, nessuna delle due deve portarsi questo fardello da sola. Possono dividerselo, almeno per un po’, almeno un po’, così che sia meno pesante.
Ma soprattutto in questo capitolo mi hanno colpito e commosso due frasi, e non credo ci sia bisogno di spiegare perchè: quel “sono la mia Confraternita” di Roisin riferito a Ettore e Tobia (cuori e feels sparsi) e quel “siete due donne forti, molto più di me” che Marina pensa a proposito delle sue figlie, di entrambe le figlie. Sono frasi breve e forse scontate ma che se si considera tutto ciò che ci sta dietro, e quello che ci è voluto per arrivarci, scontate non lo sono affatto. Mi hanno ricordato perchè amo le tue storie, quindi grazie, grazie e ancora grazie.
Non importa quanto tempo passerà, continuerò ad aspettare il ritorno dei personaggi e il continuo di questa storia.
(Recensione modificata il 25/07/2023 - 05:44 pm)

Recensore Junior
07/06/22, ore 01:31
Cap. 14:

Rieccomi a recensire questa storia così particolare. Innanzitutto devo dire che adoro Rosi, personaggio stratificato come una cipolla: ad ogni strato/sogno assomiglia sempre più a Bice e Bice a lei. Non avrei affidato l'amore del Nero a nessun'altra.
E adoro anche Alina, giovane pedina incastrata tra il chiaro e l'oscuro apparentemente senza possibilità di scelta, così umana nei suoi sentimenti verso il padre ed i pochi amici. Temo molto per lei, spero non venga mandata sola contro quel serpentone.
Non sto qui a fare un elenco di tutto i personaggi, mi piacciono tutti compresi i viscidi della storia.... e quel povero lupetto mannaro (per cui sono molto preoccupata, come Marina)
Ti ringrazio per il privilegio di poter leggere le tue bellissime storie
Joey

Recensore Master
08/05/22, ore 13:07
Cap. 14:

Finalmente dopo MESI sono riuscita a recuperare tutto E MO SON RIMASTA A BOCCA ASCIUTTA PERCHÈ HO BISOGNO DI SAPERE DI PIÙ.
Rosi e Bia, finalmente, grz.
Ettore picciotto troppo prezioso.
Alina... babe. Oh baby no.

Ma soprattutto CATERINA.

Non ho parole, non vedo l'ora di leggere il resto aaaaaaa

Recensore Master
07/05/22, ore 13:38
Cap. 14:

Ma ciao, mia autrice del cuore!
Mi sono messa in pari con la lettura e sono estasiata!
Adoro i tuoi aggiornamenti, adoro questa storia e adoro come fai scorrere ogni evento con una naturalezza incredibile. Non c'è niente di forzato, tutto scorre senza balzi, è "verosimile" tutto quello che succede a livello relazionale. Sei troppo forte!
Ammetto che la scena che finalmente mi ha toccato il cuore è stato il bacio tra Rosi e Bia <3 ma ho appena deciso che il mio personaggio preferito è Ettore.
Non sono di molte parole, ho perso davvero la mano a scrivere recensioni, a volte dimentico per mesi che esiste efp, ma sono felice di trovare i tuoi capitoli quando me ne ricordo!
Alla prossima, mia cara!

Recensore Veterano
29/04/22, ore 18:26
Cap. 14:

Si entra nel vivo e si scoprono le carte.
Don Doriano sempre più simile a Benedetto, Marina che finalmente smette di essere criptica e Rosi che prende coscienza.
Magari arrivano ad un punto se smettono di nascondersi le cose.

Invece la scena di Beatrice mette i brividi. è sempre la parte che mi coinvolge di più di tutti i capitoli. Chissà se Lietta sceglierà la parte giusta e come reagirà Benedetto.

Va bè, comincio a contare, anche se non so ancora per quanti capitoli :)

PS. Voglio un Ettore nella mia vita, quell'uomo è perfetto.