Recensioni per
iQué viva Tortuga!
di Bethesda

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/05/22, ore 17:02
Cap. 4:

Ciao
Mi aggiungo in corsa a prendere parte a questa long, ma sono stata rapita dalla storia e non potevo non farmi sentire.
Partiamo dall'inizio, quindi da questo Barbanera inedito (anche se non più di tanto) che si gode la vita a Tortuga (bello il fatto che sia stato lui a farla diventare un riferimento per tutti i pirati), quasi totalmente dimentico di un certo gentiluomo. Quasi, perché ovviamente non si è affatto dimenticato di lui. A proposito, ho apprezzato molto l’inserimento di questo nuovo personaggio, il Muto, che ha l’ingrato compito di far sapere che Stede sta arrivando.
Perfettamente IC il fatto che voglia uccidere il gentiluomo, mi è piaciuto tantissimo come hai descritto i suoi pensieri riguardo a quello che è stato (è ancora?) un punto importante nella vita di Ed.
Mi ha fatto sorridere poi rivedere la ciurma di Stede, rimasta fedele al suo capitano anche se non mancano di ignorarlo anche questa volta. Che bello ritrovare Lucius (che nemmeno per me è morto) e mi è piaciuto tantissimo vederlo rapportarsi con Stede.
Bellissimo poi l’incontro con Izzy che, ovviamente, ce l’ha ancora a morte con il gentiluomo. Bello come hai descritto il loro scambio perché me lo sono proprio immaginata.
E poi ho amato il focus su Stede nel finale, mi è venuta voglia di abbracciarlo. Perché è vero che ha sbagliato tutto, ma è disposto a farsi perdonare in qualsiasi modo, anche con la propria morte.
E veniamo all’incontro tra Ed e Stede, perfetto. Entrambi IC fino all’ultimo dettaglio. Come Barbanera sia provato psicologicamente da quegli anni passati provando a dimenticare, opposto ad uno Stede quasi calmo davanti all’uomo che ha deluso.
In questo ultimo capitolo ho amato troppo il focus su Buttons, a mio parere uno dei personaggi meno considerati ma a suo modo interessante. Perché lui non parla, non interagisce più di tanto, ma senza di lui la nave non va da nessuna parte.
Bello ritrovare la ciurma in un momento relativamente tranquillo.
E ancora più bello è stato ritrovare Jim, che non si fa prendere dai ricordi passati e, al contrario, esegue i comandi del suo nuovo capitano.
Detto questo mi scuso per la recensione lunghissima, prometto che dal prossimo capitolo non sarà più così.
Ti rinnovo ancora i complimenti per questa idea e ci sentiamo il prossimo capitolo.
Giulia

Recensore Master
03/05/22, ore 12:00
Cap. 1:

Ciao ^^, piacere di conoscerti!
Mi ha attirata moltissimo l'introduzione della tua storia: sto facendo tipo indigestione di storie post prima stagione su AO3 ed è stato un piacere trovarne una scritta tanto bene in italiano dehehe ♥
Questo Ed col cuore spezzato è esattamente come me lo aspetterei in un'ipotetica seconda stagione e spero avremo davvero occasione di vederlo (anche se avendo in mente Waititi e in generale la sillyness della serie spero che l'angst sia un po' più mitigato çç)
Ho già letto, anzi divorato, questi primi tre capitoli e appena ho modo di elaborare un commento un po' più sensato arriverò anche dai successivi ♥
Sono davvero curiosa e felice di aver trovato questa storia ^^
a presto,

Leila

Recensore Veterano
01/05/22, ore 11:36
Cap. 3:

Eccoci a questo primo tentativo di incontro finito male ma meglio di come si era messa a un certo punto! Che montagne russe di emozioni!
Partiamo da Izzy ed Ed che si confrontano non troppo pacificamente nella cabina del capitano. Izzy è l'unico che ha davvero chiara la situazione nel suo quadro più generale: Stede, nonostante siano passati tre anni, rappresenta ancora un pericolo notevole perché Barbanera non è affatto immune al suo fascino e Izzy lo sa benissimo. Non immagina le conseguenza in modo preciso, ovviamente, né i motivi, ma il suo obiettivo primario è quello di tenerli lontani il più possibile per evitare qualsiasi tipo di interferenza. Comprensibile - dal suo punto di vista - e degno del personaggio. Barbanera è tornato ad essere il pirata che lui adora e di cui approva le azioni, ma Izzy non può trascurare il fatto che a rendere possibile questo cambiamento sia stato il comportamento di Stede, perciò non può in alcun modo rischiare che lo stesso uomo possa agire riavvolgendo il tempo a quando i due si sono incontrati per la prima volta. Non lo avevo assolutamente immaginato nel capitolo precedente, ma alla luce di queste riflessioni trovo del tutto coerente che a imprigionare Stede sia stato proprio Izzy e non Barbanera, che scopre del suo effettivo arrivo a Tortuga solo in questo scambio.
Dal canto suo, Barbanera è in fase di negazione di qualsiasi cosa. Dal capitolo precedente sappiamo che anche lui teme, in un certo senso, l'incontro con Stede, perché, sebbene esista un piano di vendetta nella sua testa, c'è anche della curiosità così come c'è della paura: non ha idea di come reagirà vedendolo, non sa come si comporterà e se sarà in grado di mettere effettivamente a segno il suo proposito di ucciderlo e non ha il minimo indizio di come possa sentirsi e comportarsi Stede nei suoi confronti. Tutto questo si rende inaccessibile a Izzy in questo momento, almeno da un punto di vista strettamente manifesto. Perché Izzy un minimo sospetto ce l'ha, o non avrebbe nascosto al suo capo l'arrivo della nave né la cattura del Gentiluomo. Ma questo non è importante: Ed indossa la maschera Barbanera nel parlare con lui e spera di non lasciar trapelare niente della sua incertezza mettendo tutto sul piano della gerarchia: come ha osato Izzy nascondere informazioni a lui, che è il suo capo? Come si è permesso di agire senza dirgli niente per poi ricordarsi di essere un sottoposto solo quando ha avuto bisogno di un ordine da impartire? Un'ottima strategia, che però un po' crolla nel momento in cui insiste per sapere dove Stede sia tenuto prigioniero. Izzy lo sa, ovviamente, lo sente che ha già perso il suo capo e che sarà solo questione di tempo prima che accada l'inevitabile, ma non può fare altro che ubbidire, preparandosi al peggio, perché più che offrirgli i suoi servigi in modo così esplicito e supplichevole non può fare.
E arriviamo così al primo incontro dopo tre anni. Date le premesse, non avevo davvero la minima idea di cosa avrei trovato. Hai preparato una situazione psico-emotiva per entrambi i personaggi che avrebbe reso valide tante opzioni, anche molto cruente. Ho letto con trepidazione per arrivare finalmente a vedere l'interazione e ho potuto avveritre sulla mia pelle il timore che prova Ed nell'avvicinarsi alla cella della persona che ha amato - e che ama ancora, non prendiamoci in giro. Hai un modo particolarmente efficace di costruire la tensione e di gestire le emozioni di chi legge in crescendo, andando di pari passo a quello che provano i personaggi all'interno della narrazione.
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia descritto l'effetto che Stede ha su Ed come un incantesimo. E' sicuramente un leitmotiv della letteratura, certo, ma credo che in queste circostanze, con questa coppia, sia particolarmente appropriato. Anche Izzy potrebbe arrivare a definirlo così, o magari con una connotazione più marcatamente negativa, come un maleficio. Il cambiamento che Ed ha vissuto nel corso della conoscenza con Stede, che lo ha portato ad essere sé stesso per la prima volta dopo tanti anni, ha davvero un che di magico ai suoi occhi e rivedere proprio quella persona che lo ha mosso a mostrarsi per quello che è, per una persona che ha delle emozioni e il diritto di provarle, lo riporta a quella dimensione magica che per un attimo lo blocca e gli impedisce di reagire. Quando poi effettivamente lo fa, quando si riprende dal sortilegio, la reazione è violenta e improvvisa, tutta istinti e passioni, addirittura precede il pensiero, ed Ed torna in un lampo Barbanera, perché crede di aver perso quel diritto di provare qualcosa di forte e dolce nei confronti dell'altro uomo. Dovrebbe essere solo furibondo, invece per un momento ha considerato la possibilità che Stede possa aver pensato di aver fatto qualcosa di sbagliato. Sono cose piccole, dettagli insignificanti, che però Ed ha la lucidità di registrare poco prima di tornare ad essere il pirata spietato di cui ha la fama.
Ma Ed ha sottovalutato il problema e sopravvalutato sé stesso. Avrebbe decisamente dovuto lasciare il lavoro sporco a Izzy perché lui non è in grado di compierlo nemmeno per scherzo. Per quanto possa di nuovo erigere quel muro difensivo che è Barbanera, o addirittura il Kraken, visto che punta la pistola direttamente in faccia a Stede in un chiaro gesto omicida, Ed c'è sempre e guardare Stede negli occhi ha risvegliato il suo lato dormiente, quello che intenerito dal ricordo si sfiora le labbra con le dita, quello che nei momenti più bui si rifugia in un passaggio segreto della nave e annusa le saponette di Stede. E quando quest'ultimo gli dice che aveva desiderato di rivederlo e basta è un colpo al cuore per lui. E' il punto di svolta, quello in cui chi legge tira un sospiro di sollievo perché ha già capito che Ed non farà assolutamente niente, ma lui ancora non se ne rende conto. Ancora pensa di poterlo uccidere dopo una confessione come quella, ma ovviamente cede perché cos'altro può fare se non dichiararsi sconfitto e battere la ritirata?
Mamma mia, un capitolo con i fiocchi! Due scene complesse dal punto di vista emotivo che si sono fatte leggere con facilità e scorrevolezza, con un ritmo impeccabile e una gestione dei personaggi altrettanto precisa. Non vedo l'ora di scoprire come andrà avanti questa reunion che non è cominciata nel migliore dei modi, però almeno non sono volati proiettili e di questo siamo tutt* content*!
Per ora, dunque, ti saluto e ti mando un forte abbraccio.

Menade Danzante

Recensore Veterano
27/04/22, ore 12:52
Cap. 2:

Va bene l'analisi, ma un momento vagamente triviale me lo concedo: Stede con la barba è una benedizione universalmente riconosciuta. Sia lodata l'immagine mentale che adesso ho di questo Bonnet. Grazie.
Torno seria! Il capitolo mi è piaciuto tantissimo. Mi piace, soprattutto, che tu ti stia prendendo i giusti tempi per raccontare tutto: avresti potuto trattare il rinnovato incontro tra Ed e Stede già da questo momento, ma giocare con il tempo ti fa raggiungere due obiettivi ugualmente importanti: da un lato ci fa sapere senza fretta come i tre anni di lontananza abbiano cambiato Stede e il suo modo di pensare; dall'altro aumenta l'aspettativa e instilla sempre più curiosità in chi legge, anche grazie agli evidenti contrasti tra gli atteggiamenti dell'uno e dell'altro visibili grazie al confronto tra questo capitolo e il precedente. Cominciano, ad esempio, a crearsi quei momenti di ironia interna che fanno sorridere le persone che hanno fruito dei pensieri di Ed e che hanno quindi una conoscenza superiore a quella di Stede e del resto della sua ciurma. Sin dall'inizio si parte così: Stede pensa di essere arrivato in un porto sicuro con la folla quasi festante, ma Ed progetta vendetta, anche se con tutte le sue riserve, e l'intera Tortuga è stata avvisata del loro arrivo ma di certo non per portare loro onori e grazie. Questo contribuisce a mentere viva l'atmosfera della serie, facendoci oscillare sempre tra la comicità della situazione presente e l'ansia per quello che avverrà.
Lucius è vivo, e questo mi fa molto piacere - non credo che ci sia davvero persona viva che al momento pensi che lui sia morto, ma è sempre bene ribadirlo e gioirne -, ma mi sono fatta una risata colossale nel saperlo con una cicatrice sul volto che gli ha procurato, tra tutti, proprio Stede. Oltre al danno, anche la beffa! Però adoro che vada in giro a dire di essere stato brutalmente aggredito da Barbanera in persona. Gonfiare il proprio curriculum in un contesto piratesco ha un certo fascino!
Mi piace che il guardaroba di Stede sia sì più scarno del precedente, ma comunque raffinato. Di fatto, l'ultima scena che lo vede protagonista nella serie ce lo mostra comunque molto composto, anche se non più sfarzoso, e il titolo di Pirata Gentiluomo va mantenuto anche nell'abbigliamento, non solo nei modi. Trovo questo compromesso molto azzeccato. La Revenge II invece denota tutta la mancanza di fantasia dell'intera ciurma. Mi sembra molto giusto anche questo!
Tre vascelli in due mesi è un traguardone! Non so nemmeno se sono ironica nel dirlo, guarda! Considerando che la sua prima impresa è stata una barchetta di  due pescatori, in effetti questo è un miglioramento non indifferente. Poi con dell'ottimo pesce. Sicuramente apprezzo tantissimo il modo naturale con cui ci fornisci queste informazioni: l'eventuale lettura divertita viene a posteriori, conoscendo il personaggio di riferimento e le sue gesta nello show, ma tu segui il filo dei pensieri di Stede come se fosse effettivamente lui a parlare. Lo stile fresco e immediato dà un effetto di commedia, ma si sente che Stede ci crede tantissimo: si avverte come per lui in effetti il porto sia estremamente ammirato nei suoi confronti, e anche Lucius viene fuori bene, tanto che la sua sorpresa appare diversa da quella di Stede, anche se non si esprime a parole. La cattura - che Stede per un momento troppo lungo pensa essere da parte degli Inglesi!!! - chiude benissimo questa introduzione al pirata più incompetente del porto.
Un'altra cosa che mi fa piacere puntualizzare qui è il sollievo che Stede prova quando il prigioniero ubriaco smette di cantare perché forse è svenuto. Mi è piaciuta perché ti ha dato l'occasione di farci vedere un lato del personaggio che passa in sordina e che spesso viene proprio oscurato in favore di una presunta aura di tenerezza che invece Stede non ha, o comunque non così accentuata. "Forse era svenuto, si disse, ma era bello non dover sentire più le stesse quattro strofe cantate all’infinito" è una frase che, nella sua brevità, racchiude tutto: purché lui provi sollievo, gli altri possono anche stare male. Invece di preoccuparsi, di farsi venire un minimo moto di empatia verso un altro che è probabilmente nella sua condizione, ma anche più disperato, quello che Stede riesce a pensare è "Grazie a dio ha smesso di parlare". Sembra una cosa piccola, ma secondo me è caratterizzante nella sua sinteticità e non posso che apprezzare.
L'incontro con Izzy per me è bellissimo. Ho notato che in questa storia non avverto cambi di tono rispetto all'inglese. I personaggi sono riconoscibili e parlano con la loro voce nonostante non ne abbiamo mai sentito una trasposizione in italiano. Spesso mi risulta faticoso il passaggio da una lingua all'altra per questo motivo, perché non sempre con gli adattamenti, anche e soprattutto quelli ufficiali, ritrovo le caratteristiche dell'originale e mi sembra di vedere come dei personaggi sdoppiati che si muovono nello stesso universo e con le stesse battute, ma con un'altra tonalità, con un colore diverso. Qui invece vedo, leggo e sento Izzy e Stede in tutto il loro splendore. L'uno che minaccia, deride, inveisce e l'altro che sdrammatizza, tenta lo scherzo e pensa di agire come se i tre anni che li hanno separati non siano che uno strano ricordo incerto. Perfetti. La rabbia di Izzy di fronte al nome proprio di Barbanera è azzeccata ed è il momento in cui l'incontro si fa ansioso, ma non troppo perché "Mi odia, vero?" mi ha fatto morire, però ha comunque lasciato presagire un potenziale scontro a venire tra Ed e Stede a cui sono sempre più curiosa di assistere.
Scopriamo finalmente che ha fatto Stede in questi tre anni. Il tutto è coerente con quanto conosciamo del personaggio. Ce lo vedo a continuare la ricerca nonostante tutto quello che è successo e per cui dovrebbe essere furioso, ma in qualche modo credo che le proprie colpe evidenti e la vergogna superino, nella sua mente, qualsiasi atto criminale Ed possa aver compiuto nei confronti dei suoi. Si sente responsabile dei sentimenti negativi di Barbanera, della sua ridiscesa nell'oscurità  e tutto ciò che desidera è chiedere scusa. Lo trovo molto adatto alla situazione: una volta ritrovati tutti i suoi uomini vivi, anche se con l'incertezza di Jim e Frenchie, Stede sicuramente sarà in grado di comprendere meglio la questione e, perché no?, anche perdonare. Se per Ed il dolore non ha lasciato spazio alla malinconia, Stede ha fatto questo passo e, in un certo senso, in questo momento della storia è proprio lui il più emotivamente maturo da poter affrontare il discorso con fare civile perché ha elaborato le proprie colpe e sa di aver sbagliato. Ed forse veste i panni di Barbanera in maniera ancora troppo soffocante. Staremo a vedere!
Io ti ringrazio per questo secondo capitolo, ancora per Stede con la barba e ti saluto! Alla prossima!
Un abbraccio,

Menade Danzante

Nuovo recensore
27/04/22, ore 11:23
Cap. 2:

Molto interessante, mi piace l'idea e come l'hai sviluppata, promette bene e invoglia a cercare di scoprire il seguito. Molto carini anche certi elementi che rendono alcune scene coerenti col tipo di narrativa della serie stessa (la scena del muto che mima nel primo capitolo). Sono davvero curiosa di scoprire come proseguirà!

Recensore Veterano
26/04/22, ore 15:26
Cap. 1:

Ciao!

L'introduzione mi ha subito attirata e sono entrata a dare un'occhiata a questo primo capitolo. Mi è piaciuto davvero molto! Sono contenta che si facciano speculazioni sulla reunion tra Ed e Stede e questa premessa mi ha sicuramente incuriosita.
Ho apprezzato il modo in cui la storia inizia senza lasciar presagire il tema, ma con una scena divertente che sembra completamente slegata dal prossimo incontro tra i due protagonisti dello show che si ritrovano a Tortuga. Il personaggio del Muto è stato caratterizzato bene e con grandissimo spirito, cosa che ha reso ancora più evidente il distacco tra questa situazione iniziale e il momento in cui noi ed Ed scopriamo che a giungere sull'isola sarà proprio Stede. Il fatto che l'intera locanda partecipi a questa specie di gioco del mimo mi ha fatto ridere e mi ha ricordato le atmosfere della serie TV, quindi non posso che farti i miei complimenti per aver restituito lo stesso tipo di comicità e di narrazione che abbiamo imparato a conoscere in dieci puntate. Anche Izzy ha contribuito molto a rendere il tutto più familiare e involontariamente comico: la tua scrittura è stata molto visiva, Izzy ha preso vita nei gesti e nelle poche parole che finora ha pronunciato e ha dato davvero quel tocco di colore che ha reso lo scenario credibile e riconoscibile. Spero con tutto il cuore di rivederlo in azione nella prossima parte - e/o in quelle a venire, eventualmente!
Veniamo ad Ed. Mi ha fatto piacere vederlo così contrastante all'interno del capitolo: dapprima beve sereno della birra calda al tavolo di una locanda, poi diventa sospettoso per il comportamento curioso del suo sottoposto per rivelare infine il dramma emotivo e psicologico che ancora dopo tre anni resta irrisolto. E' lui che spezza l'atmosfera giocosa della prima parte per ricollocarci in un orizzonte di drammaticità, di rabbia e di agitazione che trovo perfettamente in linea con gli ultimi atti del suo personaggio nella serie. E' ancora livido per quello che è successo, per il modo in cui è stato trattato ingiustamente. Ho trovato comprensibile e ben strutturata tutta la sua processione dei pensieri, così come la sua linea d'azione: il bisogno di allontanarsi, anche fisicamente, da tutti i posti in cui può aver navigato con Stede, che gli ricordano Stede a qualche titolo, unito alla voglia di ricominciare e di dimenticare, di rinascere sotto la maschera di Barbanera che non può tollerare nessun ricordo dell'uomo che lo ha ferito e che gli ha fatto così tanto male. Ma Ed è ancora lì, sotto sotto, nonostante tutti i propositi che possa essersi prefissato, e torna in superficie nei momenti più topici, come quando non procede con il piano solo accennato di uccidere Stede e la sua famiglia - "Ma poi si era detto che non gli importava davvero" suona molto come una scusa piuttosto che una reale descrizione del suo stato d'animo - e soprattutto quando decide di liberarsi di tutto quello che è appartenuto a Stede, ma non del cesto di sapone alla lavanda, probabilmente l'oggetto più intimo dell'altro, capace di rievocarne il ricordo più profondo, formatosi in prima battuta dalla loro vicinanza, dallo scambio di vestiti e dalla prossimità che si ritrovano sempre a condividere in modo via via più ravvicinato. E' il profumo, l'odore di Stede e quindi il fantasma della sua presenza che non è riuscito a buttare via e che continua a cullarlo - e a ferirlo allo stesso tempo - quando Ed cerca consolazione e sicurezza, quando è pronto a gettare la maschera almeno davanti a sé stesso.
I due paragrafi finali hanno descritto benissimo la contraddizione che ora regna nell'animo di quest'uomo: da un lato vorrebbe uccidere Stede nel modo più spaventoso e truce possibile, ma dall'altro è curioso, ha aspettativa e speranza per questo incontro. Mi ha fatto sorridere il fatto che in un momento del genere pensi che Stede possa sorprenderlo di nuovo, come ha già fatto diverse volte in passato. Mi ha fatto sorridere perché lui non è abbastanza lucido per rendersi conto di quanto questo sia un desiderio molto forte per lui e che quindi con ogni probabilità i suoi piani di vendetta non andranno a segno, ma immagino - spero - che avrà modo di avvedersene quanto prima.
Sono curiosissima di scoprire cosa avverrà in questo incontro e non vedo l'ora di conoscere anche Stede tre anni dopo la fine della serie. Chissà se avrà da ridire sulla gestione di Tortuga o della Revenge!
Per ora ti lascio rinnovando i miei complimenti per questo primo capitolo! Alla prossima!
Un abbraccio,

Menade Danzante