Ciaooo stellina! Mentre addento una piadina, eccomi qui per lasciarti la mia recensione! Ti ringrazio per la compagnia nella pausa pranzo ahahah
Dunque, premetto che di Our flag means death conosco soltanto la trama, insieme al volto di alcuni protagonisti – tra cui Ed e Stede, ovviamente, che hanno riscosso tanto successo da quel che ho capito :P - grazie alle fotografie che spesso ho beccato qua e là sui social! Questo però non mi ha impedito di comprendere e apprezzare la storia, dato che tocca argomenti universali come l’amore, la sofferenza per un tradimento, l’aprirsi ad un nuovo stile di vita e, non da ultimo, trovare finalmente il proprio posto, la propria casa.
Al principio, Stede guarda con ammirazione i tatuaggi sul corpo di Ed, ma non ne comprende a pieno il significato: è vero, Ed gli dice che ognuno di essi è legato ad un pezzo del proprio passato, ma per lui sono soprattutto il segno di un mondo totalmente diverso dal proprio, a cui si sta avvicinando a piccoli passi, nonostante il fortissimo desiderio di appartenergli.
È con la brutta questione dell’Inghilterra che le cose per Stede cambiano totalmente, e non soltanto rispetto ai tatuaggi ma anche e soprattutto rispetto al suo rapporto con Ed. Entrambi, infatti, sono devastati dall’accaduto, ma tra le urla, gli insulti e le lacrime, si rendono conto di quanto sia forte il legame che li unisce e ciò che provano, ormai, l’uno per l’altro. Dopo aver perso se stesso, Stede si accorge di aver trovato in Ed il proprio posto nel mondo. E così il tatuaggio non è più una sorta di superficiale marchio di appartenenza, ma il simbolo di un passaggio, dell’inizio di un percorso, insomma qualcosa che vale la pena celebrare e ricordare per tutta la vita.
Che dire? Hai sviluppato il tema del tatuaggio in modo originale, profondo, delicato… e mi sa tanto che io devo iniziare Our flag means death il prima possibile! :P
A prestissimo, stellina
Un abbraccio gigante
Violet :) |