Ciao sono Child of the Moon, non credo di aver mai letto/recensito qualcosa di tuo: rimedio immediatamente.
Prima di tutto, appena ho letto questa storia, qualcosa mi è subito venuto in mente: Serial Experiments Lain.
Non so se tu l'abbia vista, ma ogni singola parola in questa storia mi ha riportato immediatamente a Lain e al rapporto complesso che questa serie anime sperimentale ha con la rete e la tecnologia, sia intesa come hardware che come software, ma anche la protagonista della tua storia mi ha ricordato fortemente la protagonista di Lain, le sue riflessioni, la sua apparente passività e la fluidità e la naturalezza con la quale si interfaccia ad un computer.
La tecnologia e in particolare internet mi affascinano terribilmente: è come possedere un intero universo a portata di mano, data la mole di dati e informazioni che un singolo dispositivo è in grado di contenere e di mostrare.
La tecnologia assume anche quel fascino e mistero, misto a paura, dell'ignoto che personalmente mi ricorda a tratti l'orrore cosmico di Lovecraft.
Adoro il surrealismo della tua breve storia, che assume atmosfere oniriche e fortemente suggestive: l'idea di penetrare all'interno di un computer, fondere il proprio codice genetico al codice di programmazione del sistema operativo e fissare una persona dall'interno di uno schermo come se fosse un acquario.
Credo che la tua storia si presti a innumerevoli interpretazioni, per via della sua natura astratta: potrebbe essere tutto oppure niente.
Dal racconto sembra emergere che nonostante lei sia entrata in possesso dello scibile umano, abbia comunque poca consapevolezza di sé stessa, non sa chi sia, non definisce la sua individualità, si limita a galleggiare, elaborando informazioni esterne a lei, il che mi riporta nuovamente a Lain.
Mi vengono davvero in mente tante, troppe cose per cui non starò qui ad elencarle tutte, siccome non sono l'autore, non posso essere certa della validità delle mie elucubrazioni.
Mi limiterò a dire che ho adorato ogni parola, da persona fortemente innamorata del mondo digitale, hai racchiuso all'interno di poche righe, la suggestione data dalla vastità immensa, dalla quantità di informazioni incalcolabili per la mente umana, ma al contempo della solitudine e dal silenzio assordante racchiuso all'interno di uno schermo luminoso e bianco.
Forse avrei editato un po' il testo, magari dividendolo in piccoli paragrafi, perché risultando tutto abbastanza compattato, a volte ho trovato un po' di confusione e mi si incrociavano gli occhi, ma a parte questo ho apprezzato tantissimo questa storia irreale e fortemente d'impatto.
A presto,
Child of the Moon
(Recensione modificata il 14/05/2022 - 01:24 pm) |
