É al suono di “sto cercando una persona” che mi sono sentita male.
Non so perché, chiamami pure scema, ma questa frase la vedo come monito d’amore per la nostra coppia preferita. Magari non ci stavi nemmeno pensando, essendo parole così normali che tutti potrebbero dire…ma, d’improvviso, mi torna in mente il famoso “sto cercando una donna”… di Zoro - che fa sempre rabbrividire al sol ricordo - ma anche quella parte del bar a sabaody con “sto aspettando una persona”. Perché, secondo me, é sempre stato un po’ così tra loro, un continuo cercarsi, seppur magari in modi decisamente atipici.
Eh vabbé, sono bacatissima…comunque sapevo già chi stesse cercando Nami, e, subito, SUBITO, sono stati brividi!
Tremo ancora.
Ma é un tremore caldo, nonostante tutto, nonostante tutti i presentimenti che ho avuto sull’aldilà fin quando ho iniziato a leggere. Sono rimasta stranamente calma, come se fossi stata dentro un abbraccio morbido, di quelli che ti cullano anche nei momenti difficili, rendendoti tutto più sopportabile.
E ho amato quel “io non mi perdo mai”, così giusto, così perfetto nel suo essere inserito in quel suo momento.
Cercare qualcun*, perdersi/non perdersi, ritrovarsi, aspettarsi, é la metafora ZoNami per eccellenza. Si, sto vaneggiando, però che dolcezza infinita…
Tremo anche io, insieme a Nami, quando vede quella figura sdraiata. Eh, ma ste scenette che descrivi sempre troppo bene per me sono l’apice dell’emozione. Rivedersi, rincontrarsi, trovarsi, seguire gli sguardi…mannaggia a te, a me, a loro…provo sentimenti veri, come fossi lì, con loro, o anzi, come fossi loro direttamente.
Le sento tutte, le emozioni che provano. Anzi, tu me le fai sentire.
“Ti aspettavo”
Aia… eccolo - ancora che mi tremano le mani. É lo Zoro che conosciamo, sempre pronto a sacrificarsi, a soffrire in silenzio per aspettarla, per salvarla, per non lasciarla. É lui. É fatto così.
E Nami lo trova, perché sta a lei cercarlo, sta a lei trovare la strada giusta, sperando, come sempre, di aver fatto in tempo.
E poi…arriva, la batosta… “Non mi basta una sola vita, è troppo corta”
Mannaggia…mannaggia…, forse in un altro contesto non avrebbe attecchito su di me, ma adesso, adesso qui ed ora, mi ha turbata, e mi ha fatta anche commuovere. Perché loro per noi sono immortali, perché quell’amore non dovrebbe mai finire, perché loro devono stare sempre insieme, e infatti…bé, sarà così.
A chi basterebbe una vola vita con Zoro? E una sola con Nami?
Ho sentito il loro dolore, la paura di dimenticarsi é devastante come un buco nero che ti inghiotte al suo interno, la paura di perdere per sempre ciò che é così prezioso, che fortunatamente si é trovato, é un supplizio dannatamente ingiusto.
Interessante visione quella del bambino, impregnando abbastanza la storia di una dose di inquietudine. Sono stata male con loro, ma non é stato nemmeno così doloroso, poiché, nel frattempo, sono stata cullata dal tenero abbraccio delle tue parole e del sentimento che volevi esprimere.
É arrivato tutto.
É come se tu, autrice, mi avessi accompagnata insieme ai personaggi in questo difficile passaggio come una guida che mi vuol bene. É stato straziante e magnifico allo stesso tempo.
Meraviglia.
Come sempre, sei un talento preziosissimo.
Grazie di questi eleganti turbamenti ma pieni di commozione e trepidazioni.
Ti applaudo sempre, perché, lo sai, che sono la tua grandissima fan. ♥️
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