Recensioni per
Elegeía
di andromedashepard

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/06/22, ore 20:23
Cap. 1:

Allora, intanto come osi?
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Questa one shot è tante cose. Crudele, dolcissima, delicata e straziante, tra le altre.
L'ho riletta quattro volte e ho la tab aperta per la recensione, ma penso che in futuro ci ritornerò spesso, così come torno regolarmente dalle altre tue storie. C'è un'umanità incredibile in ciò che scrivi e nel modo in cui dettagli Ann e gli eventi che la coinvolgono. Un'umanità con cui è facilissimo rapportarsi ma allo stesso tempo incredibilmente difficile da digerire proprio per quel motivo. Qui c'è Ann durante un intervento a cuore aperto e si vede benissimo che quel cuore ha lo stesso colore di chiunque abbia sofferto un lutto importante. Ma guarda, anche la perdita di un'amicizia, o di un rapporto con una persona per un litigio. Il dolore è dolore e qui è tratteggiato come il respiro che manca dopo che ti è arrivato un pugno nello stomaco. Ahia, ma grazie.
Ci sono descrizioni in cui mi rivedo un sacco, perché sono accurate e genuine, e vorrei che non fosse così. Per quello dico "umano". Si riesce proprio a instaurare una relazione forte con la narrazione e hai fatto un lavoro davvero eccezionale a presentare la crudezza del dolore e la dualità dei sentimenti che contraddistinguono il rapporto tra chi "lascia" e chi resta.
Momento Catullo. Arrivederci mascara!
Torno un attimo dalla mia comfort zone, perché si.
CIAOGARRUS *lancia infradito*
Garrus è tipo, la persona meno indicata per andare a parlare di queste cose e infatti all'inizio ci ero un attimo rimasta lol "ma come, ci va lui? aiuto", poi ho un attimo fatto mente locale ed è stata la cosa che aveva più senso di tutte. Lui che è il meno indicato in realtà è perfetto per un'impresa del genere. Per prima cosa, rispecchia il suo carattere perché anche se è uno che si fa i cazzi (sorry for the french) suoi in quel caso vede che deve farsi crescere l'empatia in quanto turian da stereotipo. Ooh, ma il senso del dovere? Il professionalismo?? You're having a mental breakdown rIGHT IN FRONT OF MY SALAD? No no no no https://c.tenor.com/BsRKq9-VJRsAAAAC/not-on-my-watch-open-the-drawer.gif
Però c'è un'altra cosa che mi ha lievemente fatto collassare il cuore dentro la cassa toracica. Lui ha perso sua madre in tempi recentissimi, proprio per una malattia (sindrome?) degenerativa incurabile. Non è solo mania di professionalismo, lui sa cosa sta vivendo Ann meglio di chiunque altro all'interno della nave. Si potrebbe dire che anche Liara e Tali abbiano subito una grande perdita, ma entrambe non hanno sperimentato il senso di impotenza che una persona vive quando qualcuno che ama si disintegra lentamente, pezzo per pezzo, fino a scomparire. Non c'è soluzione, se non prendere tempo, ma di tempo non ce n'è, la morte arriva e pretende. Questo è ciò che solo loro due condividono in quella nave.
No, ma come osi??
Ann infatti è in confusione, totale e disarmante. Cos'è il tempo? Il dolore ne è goloso, così come è goloso di pensieri retroattivi. Mastica, mastica e poi sputa fuori organismi incompleti e feriti di dubbi.
Cioè, alla fine Thane se ne è andato nel modo in cui ha deciso di andarsene: con un atto opposto al suo contratto. Sarebbe la fine di un percorso di redenzione, un finale dove non è la malattia (o un datore di lavoro sadico) a decidere, ma lui a prendere le redini della situazione. Sarebbe poetico, se non facesse un male osceno.
Vaglielo a dire ad Ann, che penso gli abbia fatto una testa tanta sul "prendere tempo". Poi ti credo che è incazzata nera! E con chi può prendersela? Lui ha fatto la sua scelta, com'è giusto che fosse, ma allo stesso tempo... eeeh, posso capire benissimo che 'sta donna abbia qualcosa, ma giusto qualcosa, da ridire.
Arrivederci mascara! (2)
Ti giuro che quando Liara è apparsa per dirle che "un giorno il dolore sparirà" mi sono cadute cose che non credevo di avere. L'appunto che ho preso cita: "Madonna, Liara che palle!" (la finesse lol)
Nonostante la mia frustrazione assurda nei confronti di 'sta ragazza, posso ritrovare anche stavolta la tua conoscenza nel dettaglio dei personaggi. Cioè, ma scherziamo? Sono sottigliezze che manco gli autori originali fanno, fra poco! Io mi inchino e tocco terra con la fronte. (ahia)
Liara è una persona sensibile, ma è più a suo agio con i nuclei dati e le chincaglierie prothean che con le persone. Sembra super empatica perché, appunto, è una donna sensibile, ma è chiaro che a ogni passo inciampa. Nella narrazione, sembra essere capace di dire sempre la cosa giusta, ma in realtà è una frana e lo dimostra il fatto che abbia rinunciato a consolare Ann perché turbata dai litigi continui. O quella parte assurda dove le propone la guarigione dal dolore mentre Ann le sta morendo dissanguata davanti agli occhi. Cioè, anche meno, Liara, anche meno! :'D L'unica roba giusta che te ga fatto xé aprire il vin!
Arrivederci mascara, butto direttamente il tubetto. (3)
Il funerale. Aiuto. Dirti che mi rivedo in Ann è un eufemismo. Diciamo che penso che i funerali siano un modo per tutti, tranne che per i diretti interessati, di provare sollievo vero e proprio. Si, ti tengono impegnato, d'accordo, ma la catarsi dov'è? C'è il "devo farmi forza per" o "devo preparare questo e quello", quando in realtà soffri come un cane bastonato lasciato in mezzo alla strada per farsi guardare male dai passanti. E gli altri nel frattempo possono permettersi di dare un'identità visiva alla sofferenza, alla faccia tua.
Sono davvero sollevata che Ann sia riuscita a dare spazio al suo dolore e alla sua tristezza, è stato catartico anche per me. Povera stella!
Però oh
Io ho riso forte, ti giuro. "Non chiamarmi con il mio titolo, Kolyat caro, amore della pseudo mamma aliena. Chiamami per cognome". Madonna, 'sta cosa è troppo da Shepard in generale. https://i.redd.it/ee65z3vibmd51.jpg
Non so davvero come interfacciarmi con la parte finale, soprattutto con la frase finale, perché sono talmente strazianti da mettermi in difficoltà. Non so proprio come esprimere a parole cosa succede nella mia testa quando rileggo quel passaggio. Riprenderò in mano gli aggettivi che ho elencato nell'incipit: è stato crudele, dolcissimo e di una delicatezza assurda. Ecco quanto.
Vado a comprare un mascara nuovo. Per la quarta volta. Sigh.
Vorrei trovare altri dettagli da sviscerare (perché ce n'è uno ogni tre parole), ma finirei con lo scrivere una recensione più lunga della storia, quindi mi fermerò qui, con l'insicurezza di non riuscire a comprendere pienamente un dolore così forte come quello che sta provando Ann, perché non mi ritrovo in una condizione analoga, ma posso confermare di aver accusato anch'io il colpo assieme a lei, grazie alla tua scrittura. è impossibile fare da spettatori, con le tue storie. Ci sei dentro fino alle ginocchia ed è una sensazione che mi mancava un sacco.
Quindi grazie <3 e spero che questa parete di caratteri abbia un senso logico!
Ma Sephora è ancora aperto alle otto e mezzo secondo te?