Ciao drisnil!
Vorrei iniziare questa recensione scrivendo qualcosa di sensato ma il mio cervello ha fatto… BOOM! Questa storia mi ha fatto letteralmente esplodere la testa. Sarà che per la KuroTsuki ho un amore viscerale, tanto viscerale che scriverne mi riesce poco ma quando trovo qualcosa da leggere di tanto bello praticamente perdo il cervello. Della Yakuza non so nulla, se non reminiscenze lette di cose qua, riassumendole che sono cattivi e giapponesi. That’s it.
Quindi, mi sono goduta questa storia senza sovrastrutture di sorta: ho amato ogni singolo, minuscolo, dettaglio. Dai soprannomi di Kei come sicario, ai suoi capelli biondissimi, alla precisione chirurgica con cui si prepara per quel colpo della vita. Con due biglietti per Bordeaux in cassaforte, perché Kuroo è un romantico e vuole i vigneti. E le tendine.
Ho amato ogni loro interazione, che ho immaginato pericolosa fin dall’inizio; ho amato come tutto sia cresciuto – dallo squallore, alle terme, alla stupidità di scopare più volte la stessa persona fino a farsi lasciare il numero, a richiamare, a richiamare mille volte in tutte quelle mille ultime volte. Al voler perdere i sensi insieme, a Kei così rilassato che potrebbe dormire sulla sua spalla. E Kodzuken che è Kenma mi ha uccisa: p e r f e t t o. Per le modalità in cui opera ma pure per la storia, per permettere a Kuroo di sgusciar via da quella promessa, come probabilmente nessuno avrebbe potuto fare in nessuna organizzazione criminale.
Il modo in cui si sono avvicinati – la durezza di Kei, col suo carattere di merda – e invece la morbidezza solida di Kuroo, che gli strappa una risata alla volta e se ne bea e resta ad aspettare immerso in quella sua acqua di colonia da puttana. Kuroo che non l’ha ucciso, si è fatto rimorchiare, ha cercato di fermarlo ma senza fargli (troppo) male. E quando Kei in Francia va davvero, e quando Kuroo lo raggiunge (due milioni come bonus disturbo), veramente, mi hai fatta felice. Più di immaginare Kuroo guardarlo dormire con il pigiama a collo alto.
Concludo dicendo anche che è splendido il modo in cui questa storia è scritta: cruda e poetica insieme, con immagini meravigliose e vividissime, con una musicalità inframmezzata al linguaggio greve della criminalità, di chi bazzica tra bassi fondi e malavita ma sogna le tendine costose.
Brava, bravissima davvero! Ho letteralmente amato questa storia.
Un abbraccio |