Recensioni per
Nulla più aveva senso
di paige95

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/07/22, ore 16:37

Ciao Vale,
mi spiace di averci messo così tanto a passare ma spero nella tua indulgenza. 
Il genere storico, per quanto mi riguarda, è tosto da affrontare, ragion per cui sono rimasta impressionata - anche spaventata, a dire il vero - nel vedere il lavoro che c’è dietro ad ogni capitolo (perché io mi ricordo quello schema con le date e avvenimenti). Non si tratta solo di creare un contesto storico attendibile, dove la cronologia corrisponde alla realtà, ma anche di ridarci il ritratto di personaggi che sono vissuti in un’epoca completamente diversa dalla nostra, che hanno pensato e vissuto in un modo che forse ci appare quanto di più lontano esista.
Inoltre la famiglia che ti sei scelta - gli Asburgo - non ha avuto vita facile, è stata perseguitata dalla sfortuna e dalla tragedia.
Come ti ho già detto tante volte, non sono un’esperta di questa dinastia. So quello che ho appreso a scuola e quello che il buon Alberto ci insegna grazie al suo programma, tutto qui.
Devo dire che sono rimasta affascinata dal personaggio di Max, personaggio sul quale non mi sono mai soffermata. Ma tu mi hai mostrato un uomo, un secondogenito, che ha cercato di realizzarsi, di combattere per quello che ambiva e di come sia stato trascinato nella polvere per questo.
È impossibile nominare Max senza ripensare al fratello maggiore, l’imperatore. In questo capitolo mi è sembrato di percepire ancor di più la malinconia e i rimpianti. Non rimpianto nel senso che Max si sia pentito di qualcosa - ci hai detto che non è stato così - ma del fatto che non fosse mai il primo, per quanto ci provasse, che fosse sempre messo in ombra.
Infatti credo che il desiderio di lasciare Vienna e salpare verso il Nuovo Mondo, imporsi come imperatore di un altro stato, sia stato un tentativo di rivalsa verso quelle catene che lo hanno imbrigliato fin dalla nascita. Nella storia abbiamo visto che solo uno, nelle famiglie regnanti, è destinato a brillare, l’altro deve guardare in silenzio e in disparte.
Ecco, mi immagino che Max abbia cercato di cambiare le carte in tavola, di dimostrare agli altri e a se stesso che poteva essere pari a Franz, che entrambi erano Asburgo nati per imprimere il loro nome nel tempo.
Mi è piaciuto anche l’accenno all’arciduchessa Sofia. Me la sono sempre immaginata come una donna rigida, amante dell’etichetta, ma credo che abbia amato i suoi figli, con un occhio di parte per il minore. Sicuramente avrà fatto del suo meglio per fare il modo che gli Asburgo e la monarchia sopravvivessero ma penso che abbia cercato anche, per quanto possibile, di lenire il fardello che il figlio minore si trascinava addosso dalla nascita.
Probabilmente ti starai chiedendo se ho battuto o meno la testa, eppure io vedo questo dal tuo scritto: un uomo ambizioso ma giusto, che ha cercato di essere coerente con se stesso fino alla fine e che, anche dopo la morte, non ha ricevuto il riconoscimento di queste qualità.
Tornando a Sissi, ancora una volta ci hai riportato quello che il popolo pensava di lei: che fosse bella. Di una bellezza straordinaria, rappresentata da quei capelli folti e lucidi, gli occhi scuri e la pelle candida.
Qua ci hai mostrato una contrapposizione evidente nella coppia reale: Franz odiato e Sissi amata dal popolo ungherese ma non solo. C’è anche il lato politico - incarnato dall’imperatore -, dell’uomo che si è ritrovato alla guida di più paesi e che cerca di tenerli insieme, nonostante le tensioni e i fermenti di ribellioni, che cozza con quello più emotivo e semplice di una donna che ama il suo popolo - perché credo che per lei fossero tutti uguali, nonostante qui spicchi la sua preferenza per gli abitanti di quella terra che le aveva portato via la sua primogenita - non per dovere ma per scelta.
Inoltre è palese che i due, con il tempo, si siano allontanati.
“... a lui non recriminava i rapporti che aveva intrattenuto con la Contessa Potocka o con qualsiasi nobil donna”
Ma noi sì, vero Vale?
Tornando un attimo serie, pur circondata da un clima di gioia e festa, Sissi non riesce a dimenticare il suo fardello, la mancanza di un erede maschio a cui tramandare il nome del marito. Mi è piaciuto che in questo contesto pomposo, gaio, come può essere un’incoronazione, tu non ti sia lasciata sfuggire la possibilità di sottolineare questa sfumatura del suo carattere.
Nemmeno a un mese di distanza, Sissi è costretta a vedersela di nuovo con la morte. Credo che sia straziante e logorante cercare di consolare qualcuno che amiamo tanto. Forse perché il suo dolore diventa un po' anche il nostro, penetrandoci dentro con la forza di più coltellate, e in più c’è anche la consapevolezza di non poter fare molto. Certo, gli si può stare vicino, stringerlo, mormorare parole dolci e affettuose ma che altro? Le persone che ci hanno lasciato non si riportano indietro, per quanto lo vorremmo.
Inoltre penso che questo lutto l’abbia lasciata così esausta perché ha toccato la sua famiglia d’origine. Non fraintendermi, credo che fosse sinceramente affezionata a Max, come tu dici, e che amasse la piccola Sophie ma che li ritenesse delle perdite che avevano colpito gli Asburgo. Per cui, quando la sofferenza l’aveva sopraffatta, aveva cercato un angolo di pace nella famiglia bavarese, considerandola quasi un porto sicuro dalle sciagure della vita.
Invece la morte non le ha dato tregua. L’ha colpita sia a Vienna, nei palazzi della capitale, sia nella campagna in cui ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, dando a quelle figure capaci di suscitare ricordi dolci di un tempo passato una sfumatura tetra e grigia.
Sì, forse sto delirando di brutto ma è quello che penso. Spero solo di aver trasmesso in modo comprensibile. Secondo me lei aveva cercato di tenere separati i suoi mondi perché, anche se uno crollava, l'altro l'avrebbe sostenuta.
Sul rapporto tra Sissi e Franz non so che pensare, abbiamo una visione differente. Però concordo con te quando sostieni che Franz poteva sentirsi in colpa. Credo che l’avesse amata profondamente e che non si fosse reso conto di cosa le avesse chiesto di sacrificare quando l’aveva chiesta in moglie.
Quindi, sì, concordo quando dici che poteva ritenersi responsabile per quella malinconica sofferenza che affliggeva la moglie, perché era lui che l’aveva trascinata a percorrere quella strada, fatta di etichette, regole e sentimenti da imbrigliare.
Non mi soffermo sulle amanti perché altrimenti mi viene voglia di tirargli dietro una delle crocs che porto. 
Anche la nascita di Rudolf non ha portato serenità in famiglia. Perché, sì, c’era finalmente un bambino ma lei era inquieta nel vedere che cosa gli altri si aspettavano da lui e concretamente lungimirante nel rendersi conto che non si sarebbe mai seduto sul trono del padre. 
Il conte Andrássy. Qua non so cosa pensare.
Perché lei mi sembra palesemente considerarlo un amico. Si dimostra educata, calorosa e gentile. Lo ritiene qualcuno di cui fidarsi, senza preoccuparsi della distanza imposta dall'etichetta.
Lui è molto più nebuloso. Vedo rispetto, delicatezza e dolcezza ma mi è sembrato scorgere altro dietro la promessa che si sono fatti. Mi sembra che ci sia qualcosa di più compromettente - se mi permetti di usare la tua stessa parola - da parte del conte, come se quasi la considerasse l’oggetto del suo amor cortese.
Vale, ti chiedo ancora scusa per il ritardo. Spero comunque che questa recensione sia riuscita a dirti quanto apprezzo te, come scrittrice, e il tuo lavoro di districarti nel fandom storico.
Ti mando un grosso bacio.
Con affetto, 
Eli 

Ps: non so se l'hai fatto apposta ma temo che si veda la mia cattiva influenza. Ho notato che pure tu utilizzi il termine “baratro” con una scioltezza invidiabile xD

Recensore Master
25/06/22, ore 14:29

Ciao carissima! Mi sono preso qualche giorno di tempo in più per poter leggere con calma questo bellissimo capitolo pregno di eventi.

Ammetto che non mi ricordavo minimamente la triste vicenda di Maximilian, il fratello di Franz Joseph, ucciso lontano da casa, in Messico, lontano dai suoi cari e sconfitto. Molto, molto toccanti i suoi ultimi pensieri.

È stato bello vedere qualche momento di felicità o perlomeno di tranquillità per Sissi, l'Ungheria, con la quale avrà sempre un forte rapporto, rappresenta una piccola e breve parentesi felice in una famiglia che davvero sembra perseguitata dal destino.
Infatti proprio mentre Sissi è incinta il figlio più piccolo e cagionevole rischia la vita.

Ho adorato davvero con il profondo del mio cuore il momento fra Franz Joseph e Sissi dopo il ricevimento del telegramma che annunciava la morte di Maximilian.
Mi ha commosso il pensiero di Sissi per il cognato, con il quale aveva un rapporto così profondo, è quello di Franz che si rende conto di aver reso sua moglie imperatrice ma non felice.
Ancora Complimentoni davvero, Un bacione e alla prossima!

Recensore Master
20/06/22, ore 15:41

Ciao, appena ho visto che hai pubblicato una seconda storia su Sissi e gli Asburgo mi sono precipitata a leggere appena ho avuto il tempo, ci tenevo tanto! Ma lo sai che non avevo pensato che il condannato a morte di cui parlavi nel tuo post fosse il fratello di Franz Joseph, Maximilian? La sua storia mi è tornata in mente grazie a questo tuo racconto e in effetti è vero, non avresti potuto cambiare la sua sorte, però la parte legata ai sentimenti e ai pensieri di Maximilian è davvero dolorosa. È triste soprattutto quando si rende conto che, in fondo, lui era stato davvero felice solamente nel Castello di Miramare (bellissimo, l'ho visitato anni fa!) accanto alla moglie, e che tutte le sue ambizioni in realtà erano non solo mal riposte, ma anche inutili. Fa male vedere che uno si accorge di aver sbagliato tutto proprio quando è ormai troppo tardi e non si può rimediare, solo ora Maximilian capisce il vero valore delle cose... e tu sei stata a dir poco perfetta nel rappresentare questo suo dolore, la sua nostalgia. Maximilian non è un personaggio troppo "positivo" nella storia, in genere viene considerato un ragazzo che voleva troppo, che era invidioso del fratello e che quindi intraprende questa campagna suicida in Messico... ma tu ci hai rivelato l'uomo dietro il personaggio storico, la persona che era al di là delle sue eccessive ambizioni. Come al solito la tua sensibilità arriva fino in fondo al cuore!
E poi torniamo a Sissi e alla sua famiglia. È proprio vero quello che la sventurata Imperatrice pensa ad un certo punto: la sua famiglia sembra maledetta, sembra che non sia destinata alla felicità. Dopo la morte di Maximilian e la perdita di Sophie, l'incoronazione in Ungheria sembrava una parentesi di gioia nella vita di Sissi e del marito, i due sembravano anche di nuovo vicini dopo un periodo di incomprensioni e allontanamento... ma poi c'è il lutto di Helene, che perde il marito, e Sissi si sente in colpa verso di lei perché, in effetti, sarebbe stata lei a dover sposare Franz Joseph e diventare Imperatrice e adesso è vedova e sola. Ma chissà se Helene avrebbe davvero amato Franz, se i due sarebbero stati felici? Forse, nonostante il dolore del lutto, perlomeno Helene nei suoi anni di matrimonio è stata felice e ha amato davvero il marito in un modo che non avrebbe conosciuto se fosse stata lei l'Imperatrice. E, del resto, essere Imperatrice non ha reso felice Sissi, nonostante l'amore tra lei e Franz Joseph. Lo stesso Imperatore si rende conto di non riuscire a rendere felice nessuno: nonostante il potere e il prestigio, Sissi non è felice e Franz si sente in colpa anche nei confronti del fratello Maximilian, che è morto per inseguire un sogno impossibile perché non poteva vivere alla sua ombra. In realtà io non credo che Franz Joseph sia responsabile di queste tragedie, anche lui alla fine è un ingranaggio nel meccanismo del potere e non può pensarsi responsabile per le scelte sbagliate del fratello. È molto bello comunque che Sissi sia subito pronta a accoglierlo, a cercare di confortarlo e incoraggiarlo, forse ancora una volta il dolore li riavvicina dopo tanti problemi.
Terribile anche l'episodio di Sophie Charlotte, che non conoscevo, mentre sono angosciata per Sissi che, di nuovo incinta, viene però a sapere che l'altro figlioletto, Rudolf, è malato e ha bisogno di lei. Sembra davvero che questa famiglia, e Sissi in particolare, siano perseguitati da lutti e sventure più di qualsiasi altra famiglia reale della Storia! Forse è anche per questo che la storia di Sissi mi ha sempre affascinata tanto, lei è veramente la prova vivente di quanto bellezza, ricchezza, potere e prestigio non diano affatto la felicità, lei ha avuto tutto, eppure ha perduto le cose più importanti e perfino l'amore del marito sembra logorarsi in mezzo a tante convenzioni, regole di palazzo e tragedie personali. Comunque ho trovato molto bello che Franz Joseph abbia lasciato che fosse il Conte Andràssy ad accompagnare Sissi a Vienna, dimostrando così di avere fiducia nella moglie e di non credere ai pettegolezzi. Soprattutto a quei tempi non era certo scontato che un marito si dimostrasse così aperto nei confronti della sua sposa, tanto più contando che un'eventuale relazione tra i due avrebbe portato gravi conseguenze anche sul piano politico.
Detto tra noi, non ho mai potuto soffrire il Conte Andràssy! XD
Complimenti per questo nuovo approfondimento sulla vita di Sissi e degli Asburgo, ho davvero aspettato con ansia di leggerlo e ti posso dire che l'attesa è stata premiata con un capitolo intenso, bellissimo, appassionato e vivo, pieno di dolore e di angoscia, certo, ma questo era inevitabile perché, purtroppo, la vita di Sissi è stata veramente così.
Adoro questa storia e spero di leggere presto un nuovo capitolo!
Un abbraccio!
Abby

Recensore Master
19/06/22, ore 18:15

Carissima^^
Attendevo con ansia un tuo aggiornamento.
Sono davvero contenta di leggere finalmente un nuovo capitolo ❤️
Non vedevo l'ora di immergermi nuovamente in questa storia per scoprire in tua compagnia nuovi episodi della vita della principessa Sissi. Una vita cosparsa di lutti e eventi infelici, come tu stessa hai ricordato.
Il capitolo inizia lontano dall'Austria con uno scenario post-bellico, dove seguiamo gli ultimi istanti di vita di Maximilian, sconfitto e condannato dai repubblicani. Egli è presentato come un uomo valoroso e ambizioso, determinato a seguire i suoi ideali e a sfidare la sorte. Molto toccanti i suoi ultimi pensieri dedicati alla famiglia, alle persona amate che non potrà più rivedere. E' anche significativo il fatto che Maximilian non provi alcun rimorso nemmeno a pochi attimi dalla morte.

Il ritorno di Sissi in Ungheria è un evento festoso, il popolo l'acclama e lei sembra ritrovare un po' gioia nel suo cuore. Il doloroso ricordo legato a quel luogo non può svanire, ma forse è proprio questa perdita a infondere nuova speranza per il futuro. La figura del marito è sempre di conforto e supporto al suo fianco, la famiglia resta ciò di più importante, oltre al suo incarico regale.
Questo racconto però, fedelmente alla vita di Sissi, è un'altalena tra momenti di felicità e dolore. All'evento più lieto dell'incoronazione segue un altro lutto che coinvolge sempre da vicino la principessa. In questo caso la vediamo come un'amorevole sorella che cerca di consolare tra le sue braccia una donna che ha perso l'uomo della sua vita. La perdita e il dolore sono costanti ricorrenti nella vita della giovane imperatrice.
Le riflessioni finali descrivono bene l'animo di Sissi, che nel tempo ha imparato ad affrontare il destino senza abbandonarsi del tutto allo sconforto. Anche se la vita di Sissi ha avuto molti lati oscuri, la sua volontà è sempre stata quella di superare il dolore e le difficoltà.

Franz ed Elisabeth hanno un rapporto puro e sincero, nella loro intimità riescono a dirsi tutto senza alcun timore. Franz torna ad essere un uomo fragile, debole e vinto dai sentimenti accanto alla sua consorte. Non nasconde il dolore per la morte del fratello.
E' stato interessante scoprire qualcosa di più sulla situazione di Maximilian, sulle ragioni che lo hanno spinto ad allontanarsi dall'Austria e dal fratello. Franz si sente in colpa per l'accaduto e ovviamente non riesce a perdonarsi per aver permesso al fratello di andare incontro alla propria morte. Credo che questa consapevolezza sia ancor più difficile da accettare.
Davanti a quest'altra tragedia il legame tra Franz ed Elisabeth è sempre di conforto per entrambi.

La povera Sissi non trova un momento di pace in questo viaggio lontano da Vienna. Le notizie riguardanti le condizioni di salute del piccolo Rudolf non sono affatto rassicuranti, e queste altre preoccupazioni non possono che tormentare ulteriormente l'imperatrice.
Commovente come Sissi si aggrappi all'affetto e all'amore del marito, desiderando soltanto averlo al suo fianco per più tempo possibile. Anche in questo caso il ruolo che ricopre e i suoi doveri ufficiali la allontanano dalla felicità.

L'incontro inaspettato con il conte Gyula Andrássy conclude questo capitolo. Franz dimostra piena fiducia nella consorte, vince la sua gelosia permettendole di trascorrere del tempo con qualcuno che le è caro, rispettando questa profonda amicizia.
Ancora una volta doveri ufficiali e sentimenti personali si scontrano negli animi dei tuoi personaggi.
Il viaggio è avvolto da una profonda malinconia. Sissi è consapevole che anche questo prezioso legame si sia ormai spezzato, e che potrebbe rischiare di perdere anche questa amicizia, una delle poche cose che ancora le dona conforto.
Lo scambio finale esprime a pieno questo timore. Sissi esterna le proprie paure, ma in cambio non può avere alcuna certezza, se non quella di dover continuare ad andare avanti come ha sempre cercato di fare, senza cedere allo sconforto.

Complimenti, è sempre interessante seguire queste vicende.
Sono davvero curiosa di scoprire il tema della prossima one-shot.
Bravissima e alla prossima! ❤️❤️