Recensioni per
Notturno pallido e assorto
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/07/22, ore 12:31

In estremo ritardo arrivo a recensire questa ballata estiva a quattro mani che esprime, sempre con la solita ironia, la situazione attuale. Questo caldo dà alla testa, la mia volontà sarebbe andare a quattromila metri per assaporare lo zero termico...ma non si può, così mi rinfresco con le vostre splendide poesie. Complimenti B&B.

Recensore Veterano
20/07/22, ore 15:37

Molto bella, estiva ed orecchiabile.
La cosa più bella di questa poesia, però, è che praticamente è un dialogo a tutti gli effetti.
Un dialogo scritto.
Un dialogo tra due persone che, forse, sono lontane parecchi chilometri.
Non per questo non riescono a creare qualcosa che a me sembra quasi magico.
Bravi!!!
Roberto

Recensore Master
19/07/22, ore 08:16

Be'certo che è una poesia di attualità, con questa estate infinita, la siccità estrema... Meglio non pensarci piu...
Saluti, miei cari amici poeti ☺️🙏

Recensore Master
18/07/22, ore 16:21

Sempre bravissimi, anche adesso che si boccheggia per il caldo solo a fare due passi, figuriamoci tutte 'ste rime. Complimenti carissimi e a presto.

Recensore Master
18/07/22, ore 15:55

Beati voi, cari menestrelli, che avete ancora la forza di mettere due pensieri insieme e, soprattutto, di poetare per stemperare l’opprimente calura di questo periodo che, oltre a togliere le forze, rischia di restringere il nostro cervello ridotto ad una prugna secca per il gran caldo.
Come ormai ci avete abituati avete creato una ballata che sembra volerci far intravvedere il fresco, che speriamo non tardi ad arrivare, e che è ad appannaggio dei mesi cosiddetti “freddi”; ma chissà se lo saranno ancora, dopo questa estate rovente che pare smorzare le passioni di qualsivoglia natura.
A voi va la gratitudine di noi lettori per averci voluto donare un attimo di ristoro che, come cita la poesia, spenga la sete e riporti la quiete.
Quanto mai pregnante il rimando al "meriggiare pallido e assorto" di Montale.
Un abbraccio e a risentirci prossimamente.