Recensioni per
Eternal sunshine of the spotless mind
di Jordan Hemingway

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/12/23, ore 15:03

Recensione Premio per il Contest "Le Quattro Stagioni si Raccontano" - Prima Classificata (2/3)

Ho adorato questa storia! Non mi meraviglia che tu abbia vinto un contest con questa perché i temi contenuti all'interno, i vari pensieri e ragionamenti che innesca e in generale la storia che sei riuscita a costruire è ottima, complimenti!
Il punto che ho gradito di più è quello riguardante i ragionamenti che innesca nel lettore come dicevo, abbiamo il mondo dell'intelligenza artificiale (che tra l'altro di recente è diventato un tema molto discusso, lo è sempre stato certo, ma negli ultimi tempi se ne avverte una presenza maggiore), il sopprimere l'essere umano e la sua umanità rendendolo inumano cercando di governarlo come una macchina, e tutto ciò che riguarda la Nave, questo mondo creato per salvare il genere umano, ma che è diventata tuttavia una specie di gabbia in cui si guarda al futuro sperando in uno sbarco che non arriva mai.
La parte in cui UR347 mette in dubbio la logica di questa AI spingendola a pensare all'eventualità che tutto ciò che sa riguardo alla Nave e ciò che ha portato avanti fino a quel momento potrebbero essere uno sbaglio, una bugia, un gioco ripetuto nel tempo senza fine, è meravigliosa, trovo sia il vero cuore della storia, il punto di massima espressione del significato che possiamo iniziare a comprendere piano piano, ma che esplode in quel frangente. 
Inoltre hai creato una storia molto scorrevole e davvero piacevole da leggere, che tende a catturare subito il lettore.
Ottima idea anche quella dello spazio temporale che passa da un incontro all'altro con l'AI, questi cinque anni che mostrano o sviluppo dell'animo sovversivo di UR347 che passa da una fase all'altra fino ai venticinque anni in cui guida una vera e propria ribellione.
Fantastica lettura!

Recensore Master
27/09/22, ore 09:33

PRIMO POSTO
Eternal sunshine of the spotless mind
Autore: Jordan Hemingway
TOT PUNTI: 31

~ Stile: 9/10 punti
Lo stile di questa storia mi piace molto. Penso sia una narrazione molto fluida e estremamente coerente con il contesto. Ho trovato molto particolare il punto di vista con cui è raccontata la storia: infatti abbiamo che il narratore coincidere con un'intelligenza artificiale.
Ho apprezzato molto la metafora iniziale tra i ricordi e i relitti dei satelliti.
Peccato però che nel resto del testo non ci siano altre figure retoriche così efficaci (o altri particolari richiami alle memorie o ai ricordi). Sarebbero state secondo me molto d'effetto e sicuramente avrebbero reso tutta l'atmosfera più palpabile.
Bene anche il linguaggio e il lessico tecnico che viene utilizzato. Essendo questo un racconto di fantascienza si parla di una astronave, di computer, siamo in un mondo distopico, si fanno riferimento al calcolo differenziale, ad una plancia di comando, impulsi e varie altre cose. Però tutto resta secondo me sempre estremamente semplice. Vero però che spesso quando leggo i racconti di fantascienza mi risultano estremamente distaccati e spesso quando si parla di navi e di robe spaziali e futuristiche si finisce sempre a un certo punto per utilizzare dei tecnicismi che però in un contesto narrativo per me non sono necessari. Non è però assolutamente il caso di questo racconto. Che nonostante abbia come abbiamo detto il punto di vista di una macchina riesce a raccontare e a rendere estremamente umano tutto il testo senza però uscire fuori dal suo punto di vista.
Si riesce infatti a capire che chi sta parlando non è un essere umano e lo si capisce dal distacco con cui la voce narrante si approccia quello che accade, ma nonostante questo tutto il racconto risulta comunque interno ed coinvolgente.
Non do il punteggio massimo perchè credo che con qualche attenzione in più il contrasto tra macchina e umano si sarebbe potuto rendere ancora meglio.

~ Trama e Personaggi: 10/10 punti
Mi è piaciuto molto come è stato sfruttato il tempo in questa storia. Ci sono salti temporali di 5 anni per ogni blocco (da un punto di vista visivo avrei preferito che venissero mostrati di più nel testo ma) da un punto di vista invece organico della narrazione direi che funzionano.
Il fatto che ci trovassimo in un contesto spaziale e che i personaggi non abbiano i nomi ma abbiano dei codici, dei numeri è uno dei topos della fantascienza che viene sapientemente ripreso anche in questo racconto.
La trama segue gli incontri tra questa AI che lavora su questa nave (per questa nave?) e questa bambina, questa ragazza, che deve essere inizialmente valutata per essere poi collocata per il suo futuro.
Sì capisce sin dal primo incontro tra le due personagge che questa bambina ha dei poteri di preveggenza, qualcosa probabilmente legato a qualche mutazione. Poteri i quali vengono inizialmente ignorati e poi ritenuti pericolosi.
Ho trovato coerenti come come l'AI si approcci a quest'essere umano, questa ragazza, e ho trovato estremamente realistica la sua crescita e il suo cambiamento. cambiamento di stato emotivo che lega le reazioni della protagonista al suo diventare adolescente il suo iniziare un processo di ribellione e poi diventare una donna adulta che abbraccia totalmente la rivolta.

~ Uso dei prompt: 8/10 punti
[ Eternal sunshine of the spotless mind - fantascienza; beati gli smemorati perchè avranno la meglio sui loro errori ]
Partiamo innanzitutto dalla fantascienza: l'ambientazione fantascientifica secondo me funziona molto. riprendiamo topos del genere quali la nave spaziale una società distopica l'assenza di nomi l'utilizzo di computer e anche nella narrazione vediamo usati alcuni tecnicismi tipici del genere inoltre abbiamo la rivolta, il controllo, il ruolo forte che le macchine hanno nella vita quotidiana di questa società... che mi è piaciuto tutto molto. Secondo me ambientazione riuscita perfettamente.
Per quanto riguarda la citazione essa viene ripresa due volte nel testo entramebe le volte con un ruolo di addensamento:
smemoratezza come sinonimo di speranza. Curioso come un computer possa essere smemorato, come possa solo comprenderne il significato. Secondo me si adatta bene alla narrazione e si amalgama perfettamente al contesto.
Per quanto riguarda invece il titolo del film che facevano riferimento abbiamo qui la sua versione inglese che tradotto sarebbe tipo l'eterno raggio di sole in una mente pulita Immacolata. I riferimenti alla mente ci sono: per tutto il testo abbiamo gli incontri tra le due personagge che avvengono in un contesto quasi onirico, sicuramente mentale; la ricerca del controllo della mente, dello scavare nella mente della protagonista da parte della nave... e anche i poteri della ragazza sono dei poteri psichici
Quello che però secondo me manca è l'atmosfera che questo titolo per me richiama. Questo titolo secondo me vuole sottolineare "l'eterna felicità di una mente ingenua". Quindi una sorta di spensieratezza, la spensieratezza di una mente innocente. Però del testo questo senso di genuinità, d'innocenza, di sunshine secondo me non c'è mai. Sin dal primo incontro la mente della bambina risulta rumorosa, spazzata dal vento, inquieta, ma la mente nel titolo non è inquinata eh è piena di sole. È limpida. Qui invece questa sensazione di "gentilezza" non è mai arrivata. Mi è sempre arrivato quasi un senso di angoscia. E quindi per questo motivo secondo me non mi sento di dare il punteggio pieno e tolgo due punti.

~ Gradimento personale generale: 4/5 punti
In ultimo come somma di tutte le cose dette prima devo dire che la storia è molto fruibile, molto piacevole e scorrevole. Si legge con semplicità e ho passato un ottimo quarto d'ora leggendola ed immergendomi in questo modo distopico.
Stiamo purtroppo qui facendo una classifica e quindi do quattro punti su cinque come gradimento personale per dire che la storia è bella, ma che qualcosa secondo me poteva essere fatto meglio.

Recensore Master
30/07/22, ore 13:23

Ciao!
Partecipo al tuo stesso contest e, come faccio di solito, sto passando a leggere e recensire le altre storie in gara.

Devo essere sincera, la fantascienza non è il mio forte, non mi ha mai affascinata, l'ho sempre trovata qualcosa di "forzato", di esagerato. Ma, vedendo come stanno andando le cose al nostro pianeta, forse dovrò ricredermi ahahaha

La tua storia però mi è piaciuta! Forse perché sei riuscita a dare all' AI un'impronta umana: la scelta di autodistruggersi per il bene comune ne è la dimostrazione, così come il desiderio di nom avere ricordi per evitare di soffrire. Che poi, per un computer addetto alla memoria eterna, non avere ricordi è un paradosso...

All'inizio pensavo che la protagonista del racconto fosse la bambina, invece poi ho scoperto che il fulcro della trama era il computer.

Una bella storia, anche malinconica se permetti, con alcuno punti che mi hanno toccata e fatto pensare: il dolore che possono causare i ricordi, ma senza i quali commetteremmo i medesimi errori e la frase "Questo, in un certo senso, fu quello che segnò il suo destino: non la sua capacità di vedere quello che sarebbe potuto succedere, ma la sua incapacità di accettarlo".
E noi, saremo in grado di accettare il nostro destino se riuscissimo a prevederlo? No, non credo...

Complimenti e in bocca al lupo per il contest,
Nina^^