Cara Ingridark,
ci voleva proprio una tua poesia, a spezzare un po' il torpore canicolare delle ultime settimane, che hanno fatto un po' il vuoto qui su EFP.
Sei d una puntualità sorprendente. Le ultime tre poesie sono pubblicate ciascuna a distanza di due mesi, tutte e tre il giorno 24! Chissà se ciò è voluto.
Questa è una poesia scritta con animo grato. Ci vuole uno spirito puro, come quello di un bambino, per riuscire a frammentare una realtà caotica in tanti piccoli momenti da gustare "qui ed ora".
Il concetto è fortemente, insistentemente ribadito tre volte: momenti avvicinati ai battiti del cuore la prima volta, istanti presi singolarmente la seconda, momenti in continuo scorrimento la terza. "Ogni giorno".
E nel contempo c'è tutta una moltitudine di piccole sensazioni, colori odori sapori, "migliaia di passi", colti da un corpo attentamente addomesticato a goderne. "Occhi, vetrina dell'anima". Mani e gambe.
Il risultato è quasi sensuale, una sensualità pura, innocente.
Molto bella l'esclamazione finale, che ho sentito ammantata di gratitudine: "io vivo!".
C'era bisogno di una tua poesia, oggi che è il 24. C'era bisogno di un inno alla perfezione della vita, trovata nell'equilibrio fra respiro, nel tempo, e apnea, fuori dal tempo.
Un abbraccio. |