Recensioni per
Censura
di JustBigin45

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/03/24, ore 12:21
Cap. 1:

"Se ti sta a cuore, parlane invece, gridalo, scrivilo. Ovunque."
Hai ragione. Quando ci dicono di non parlare di qualcosa, se ci sta a cuore dobbiamo farlo. Che sia con un amico, con un familiare, con un professionista che ci segue, se qualcosa ci turba, o ci sta a cuore per qualsiasi altro motivo, e sentiamo l'esigenza di parlarne, dobbiamo buttarlo fuori.
"Ci hanno detto di stare in disparte
e abbassare la voce,
mescolare le carte
e scappare veloce, "
Questo mi ricorda, ad esempio, l'elaborazione di un lutto quando uno non riesce a reagire. A volte gli si dice non di stare in disparte (di solito è lui che sta in disparte), ma di andare avanti, di pensare alle cose belle, di reagire, qua e là... ma se uno non è pronto? Se uno non ce la fa?
"E scappare veloce". Sì, appunto, andare avanti quando non si è pronti significa proprio "scappare veloce", perché se lo si fa, in qualsiasi situazione, si rischia che poi il dolore torni indietro, e sarà peggio, perché lo farà con forza doppia, o tripla, o quadrupla.
"Ma vedo silenzi
e tocco parole
troppo ingombranti
per stare da sole
e consumo gli avanzi
di pensieri stanchi
che vagano nella mente
avanti e indietro come granchi. "
Hai ragione, tutto questo ci fa sentire soli. Vorremmo parlarne, ma sappiamo che non possiamo, e ciò ci fa ancora più male.
Scusa per la recensione schifosamente corta come la precedente, ma non ho altre parole per descrivere quanto la poesia mi abbia colpita.
Se uno vuole parlare di qualcosa ha il diritto di farlo. Se vuole, può farlo. NOn deve, non dev'essere costretto, mai, ma se ne ha la volontò è liberissimo di farlo, ovviamente con la giusta delicatezza, se si tratta di temi delicati, poi lì dipende.
Comunque, ci sono alcune persone che mi hanno detto "Mi auguro che tu stia meglio quanto prima", proprio come se volessero far sparire tutto. I miei genitori, per fortuna, non vogliono far sparire ogni cosa "in una nuvola nera", loro sanno che sto soffrendo. Ma c'è gente che conosco benissimo e che, pur con tutte le spiegazioni del mondo, proprio non capisce nemmeno un po' quanto per me sia dura. E non lo dico per vittimismo, è così e basta. Ovviamente, tu sei il contrario di questo. :) Ma siccome sono tua amica, lo sai benissimo!
Complimenti! NOn è un argomento facile da trattare, soprattutto se non riferito a una certa tematica, questa poesia può far pensare a tante cose. La censura... ne hai palrato in modo molto generale ma chiaro e netto, arrivando dritta al punto senza mezzi termini.
A volte bisognerebbe proprio recitare questi versi alle persone. E non scherzo.
Giulia

Recensore Master
04/02/23, ore 00:14
Cap. 1:

Questo testo fa molto riflettere e non so se si tratti di un'impressione mia, ma il termine 'censura' può essere in questo caso soggetto a molteplici interpretazioni. Se da un lato è facile immaginare che questa poesia possa parlare di vera e propria censura, dall'altro la sensazione è che essa possa essere intesa anche in senso molto più metaforico: il sentire di dovere nascondere il nostro essere, quello che abbiamo davvero dentro, come imposizione vera o presunta. Ci hanno detto di stare in disparte e abbassare la voce, affermi per iniziare, e ci vedrei bene anche la semplice sensazione che sia quanto ci viene chiesto.

Spero di essere riuscita a spiegarmi. :-)

Recensore Junior
10/09/22, ore 12:51
Cap. 1:

Gentile autrice,
piacere di conoscerti innanzitutto.
Mi sono imbattuta nella tua poesia e le tue parole mi hanno davvero emozionato.
Hai trattato con grande maestria una tematica non banale e che soprattutto in passato era una costante del nostro mondo.
Purtroppo esistono determinati ambiti in cui c'è ancora un retaggio di censura, ma mi auguro che prima o poi tutti possano urlare al mondo i propri sentimenti e i propri pensieri senza avere ritorsioni.

"quello che nessuno
ha il coraggio di dire
e in una nuvola nera
provano a far sparire"

Ecco, credo che il desiderio comune di noi tutti sia che quella nuvola nera possa diventare bianca.
Complimenti e alla prossima!

Marianne
(Recensione modificata il 11/09/2022 - 02:22 pm)

Recensore Junior
06/09/22, ore 13:22
Cap. 1:

Ciao Bigin, finalmente torno a leggere qualcosa di tuo dopo molto tempo!
Per parlare di questa poesia, devo prendere un respiro profondo prima di iniziare e poi tuffarmi nel flusso di coscienza.
I versi scorrono veloci e fluidi, accompagnati da immagini, melodie e parole che si armonizzano insieme, creando una poesia tessuta e rifinita ad arte. Il modo in cui scrivi è delicato, sinuoso, dolce e le figure che prendono vita dalle tue parole risultano incantevoli, quasi magiche.
Mi rivedo tantissimo in ciò che esprimi: la volontà di comunicare, di esternare le proprie idee, che viene annullata, demolita da chi ci circonda, da chi è troppo occupato a nutrire il proprio ego, esaltando pensieri vacui, vuoti; da chi non riesce a vedere le sfumature, da chi crede di essere più speciale di noi, da chi non ci comprende.
E quindi fuggiamo, a testa china, sopprimendo e lasciando che la nostra interiorità cessi di esistere, perché è più accettabile, perché è necessario, perché alla fine è giusto così.

Ma vedo silenzi
e tocco parole
troppo ingombranti
per stare da sole
e consumo gli avanzi
di pensieri stanchi
che vagano nella mente

avanti e indietro come granchi.

Questi sono in assoluto i miei versi preferiti: quelli che riescono a dipingere le immagini più suggestive, pare di mirare un dipinto astratto, onirico, partorito dalla parte più intima di sé stessi. L'idea delle "parole ingombranti" che non riescono a "stare da sole", che quindi sentono il forte desiderio di solidificarsi, divenire parole pronunciate dalle labbra di qualcuno mi affascina molto e la raffigurazione della mano che le sfiora, quasi rassicurandole, cullandole, mi ha trasmesso una forte malinconia. Malinconia che scava in me sempre più in profondità, leggendo i successivi versi: "consumo gli avanzi di pensieri stanchi"; dove si percepisce che il desiderio è stato loro negato, quindi lentamente i pensieri si disgregano, andando alla deriva per poi scomparire, tra la miriade di altri pensieri che affollano la mente, uniformandosi a loro, in una massa informe e grigia.
L'individualità è uno dei doni più grandi che ci siano mai stati offerti, ma spesso è ignorata, nascosta, censurata.
E nelle tue parole leggo tutta la tua voglia di esprimere la tua, di individualità, che è qui presente con tutta la tua unicità e la tua bravura nel comporre.
Inserisco questa bellissima e significativa poesia nella mie preferite e mi auguro di tornare a leggerti nuovamente, appena ne avrò l'occasione.
A rileggerci!
A presto,
Child of the Moon



 

Recensore Master
04/08/22, ore 15:32
Cap. 1:

Carissima, trovare i tuoi versi è sempre tanto emozionante! *___*
Una bellissima poesia, particolare e soprattutto importante. Hai trattato una tematica affatto banale, mi sono piaciute le parole che hai usato per parlare di ciò che spesso le persone non voglio ascoltare e pretendono di nascondere per eviare scandali, per evitare di esporsi, per evitare di rischiare troppo.
Ed è proprio nel momento in cui ci viene detto di abbassare la testa che dobbiamo trovare la forza e il coraggio di fare l'opposto, perché ci sono cose che non possono essere taciute!
Complimenti, riesci sempre a farmi riflettere e dalle tue poesie emerge sempre qualche spunto interessante :)
Un abbraccio, alla prossima ♥

Recensore Veterano
01/08/22, ore 13:24
Cap. 1:

Buongiorno, mi è piaciuta molto la tua poesia.
Una metaforica allusione ad un momento storico abbastanza incerto.
Sono d'accordo con te.
Quando dici
"Ma vedo silenzi
e tocco parole
troppo ingombranti
per stare da sole" sveli la tua posizione nei confronti di un certo scenario, con dei versi davvero straordinari.
Anche il ritmo si plasma attorno la tua figura, non può rifugiarsi in comodi schemi perlopiù noti, arrivando al lettore che è "costretto ad accelerare, frenare, riprendere.. Pensare..."
Complimenti.
Roberto

Recensore Veterano
01/08/22, ore 02:21
Cap. 1:

Ciao 😊
Sono felice di leggere una nuova tua poesia. Ti dico, a dire il vero più che una poesia avevo la ritmicità di una canzone, questi versi sembrava che stessero intonando le note di una melodia, tanto li ho trovati lusinghieri e delicati. Concordo con chi dice che il tuo stile espressivo si sia ormai consolidato, si vede che sei diventata sempre più abile nell'incastonare versi e nell'intrecciare le parole in profonde composizioni, e soprattutto - come già ti è stato fatto notare - mi piace la tua ricerca continuativa di assonanze, consonanze e disposizioni stilistiche che si prestano perfettamente ad accentuare la componente espressiva dei tuoi scritti: hai un modo ordinato e delicato di esprimere le cose, come se ogni cosa trovasse il suo posto.
La tua introduzione e la fine di questa poesia mi sono piaciute particolarmente: la parola è una forma di comunicazione superiore, un atto intellettivo che segue la conversione dell'intenzione linguistica in atto linguistico e che prevede una decodificazione del significato insito nel morfema stesso, tramite cui ci relazioniamo con gli altri, orientiamo i nostri processi percettivi, viviamo in simbiosi col mondo, organizziamo le esperienze, verbalizziamo il nostro sentire e i nostri pensieri e diamo sfogo al nostro vero Io. Perché tacere? perché privarsi della libertà di esprimere quel che urla il nostro cuore, quel che la nostra anima vuole gridare al vento? Ci sarà sempre chi avrà da ridire, chi contesterà il nostro modo di leggere e filtrare la realtà e in generale chi non apprezzerà ciò a cui diamo voce, ma la nostra identità si basa su un profondo senso di libertà espressiva ed è giusto che ognuno di noi manifesti quel che sente dentro di sé senza maschere e senza filtri, senza censura alcuna.

Recensore Master
31/07/22, ore 07:31
Cap. 1:

Il tuo stile ormai è consolidato e affascinante. Con rime e assonanze sempre alterne, per intrecciare meglio il discorso. Senza però sforzarti troppo per fare andare i versi sempre e comunque a posto: odi le regole e agisci d'istinto.
Sei come una brava sarta: qualunque sia la stoffa che usi si ha la garanzia che il vestito sarà sempre di grande effetto, perché sai scegliere il modello giusto.
Anche stavolta, non si sa neanche la stoffa che usi: non è detto cosa sia argomento di censura, ma questo in fondo è indifferente. È il modello, il modo di affrontare regole e costrizioni, di "toccare parole troppo ingombranti" che dà peso e valore alla poesia.
Vivace e mosso anche l'uso dei pronomi. Quel "noi" contro "loro" suscita rapidamente empatia.
L'ultimo verso l'avrei spezzato in due, per mantenere metriche e rime alterne.
Bravissima comunque.

Recensore Master
31/07/22, ore 05:08
Cap. 1:

Buongiorno
Ma bravissima!!
Tutto il fascino della poesia è qui. Sei stata fenomenale !
Mi ha colpito molto la semplicità e allo stesso tempo il ritmo dei tuoi versi.
E poi hai detto tutto ma allo stesso tempo adeguandosi a tante cose e concetti.
Sei sempre una garanzia, mai una volta scontata o banale.