Ciao Lady Moon,
quanta delicatezza nelle parole del tuo scritto che, oltre ad accarezzare il corpo minuscolo dell’uccellino, che forse è caduto dal suo nido o chissà cos’altro, accarezza anche il cuore del lettore.
Mi è parso di vedere la persona, la quale si trova a raccogliere quell’esserino inerme e solo e che piange disperatamente, cercare di trasferire al corpo un po’ del suo calore, per fargli sentire che è protetto e che qualcuno si sta prendendo cura di lui.
Forse ha già imparato a conoscere, da così piccolo, le difficoltà del mondo dove vivrà.
Fa una immensa tenerezza, perché è così indifeso che vien voglia di accudirlo e custodirlo: ogni nuova vita è troppo preziosa per andare perduta e anche l’uccellino avrà un suo scopo nel grande disegno del Creato, sempre capace di partorire meraviglie.
Un caro saluto. |