Ciao, carissimo Dirk!
Torno in punta di piedi e ricomincio a versare lacrime fra questi meravigliosi capitoli. ❤️
Stai affrontando la figura di Napoleone in modo eccezionale. La sua storia è ambigua e pur non snaturando questa sua ambiguità, sei stato bravissimo nell'affrontare il contesto e la sfera emotiva sua e di tutti i personaggi che gli orbitano intorno.
C'è diffidenza nei confronti di Napoleone, ma resta comunque l'idea che fosse una figura determinante per i francesi.
Lo descrivi negli ultimi anni della sua vita tormentata, nel periodo in cui è più debole e fragile. Lo splendore del suo regno è ormai un ricordo lontano.
Non sono ferratissima sulla personalità della regina Vittoria, ma è bello che provi empatia per la moglie e il figlio di Napoleone. Cerca di stare loro accanto in un momento così difficile e non lo facca solo per apparenza, ma con viva preoccupazione per il loro dolore. Beatrice dimostra di provare grande empatia nei confronti di Eugenia, lei per prima ha provato sulla pelle cosa significa perdere un padre e vedere la madre addolorata per la perdita del marito.
Insieme a Napoleone anche Eugenia è stata messa da parte, sente la mancanza della sua posizione sociale privilegiata. Si avverte il suo desiderio di voler riscoprire gli albori della sua fortuna. Nonostante tutto Eugenia ha sempre cercato di mantenere le apparenze di una donna agiata, le sue abitudini e le frequentazioni altolocate. Ora sembra che la situazione sia precipitata e lei abbia perso la voglia di reagire, non vede davanti a sé più speranze per la sua famiglia.
La nota gioiosa è lo sguardo luminoso di Beatrice al solo pensiero di vedere Luigi.
L'introspezione che dedichi a Eugenia è bellissima. L'amore che prova per il marito è così intenso da non farle accettare la realtà che lo sta strappando a lei. Il suo dovere come moglie e donna innamorata è essergli accanto e non riuscirci la fa sentire aggiunge altro dolore nel suo cuore.
Le ultime parole di Napoleone esprimono molto bene quanto sia stato un comandante onorevole nei confronti dei suoi uomini, sacrificando anche la sua famiglia e rischiando una resa che è sembrata sintomo di vigliaccheria.
Può esserci stato rancore e delusione da parte di Eugenia e Luigi, ma l'amore non si è mai spento. Sono affezionati a lui, ai valori che si porta dietro e ai suoi tentativi di proteggere la famiglia pur senza rinnegare se stesso.
Dai voce al dolore di una madre e al dolore di un figlio. Formano una famiglia unita, prima ancora di essere imperatori, provano a farsi forza a vicenda.
Emergono tutti i sentimenti più umani e profondi che possono colpire uomini e donne di qualsiasi estrazione sociale.
Essere il figlio dell'imperatore Napoleone ha lasciato un segno nell'anima di Luigi, eppure questo giovane ha sempre cercato di essere accanto ai suoi genitori come se non ricoprissero quel ruolo così intriso di responsabilità. Per cui si rammarica per non essere stato abbastanza vicino alla madre e si rende conto - nel bene e nel male - di aver imparato molto da suo padre.
Questi primi diciassette anni di vita sono stati travagliati per Luigi e culminano nel modo più doloroso possibile con la morte di suo padre.
Ho l'impressione che Luigi senta il dovere di prendere in mano la situazione e il dolore della madre. Quando il padre smette di respirare, sente di aver perso l'età dell'innocenza.
Hai descritto molto bene questo passaggio di dolorosa crescita per Luigi e il dolore della famiglia di Napoleone, ciò che ha comportato la posizione dell'imperatore, ma anche ciò che ha provocato la sua morte.
Hai descritto gli ultimi giorni di vita di Napoleone in modo intensissimo per Luigi, la sua famiglia e per noi lettori.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver scelto di scrivere questa storia. ❤️❤️❤️
A presto!
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice) |