Ciao Marianne,
con lucidità hai dato voce a quelli che devono essere stati i pensieri che sono passati nella mente di Charlotte in quella serata tremenda, quando ha deciso di porre fine alla sua vita, poiché si sentiva sporca per essere divenuta l’oggetto delle mire di un uomo adulto, troppo vecchio per lei, bimba che ancora non aveva assaporato praticamente nulla della vita, ma oggetto di scambio di favori per sua madre che, di fatto, l’ha venduta senza pensare a cosa avrebbe significato per la figlia, la quale ancora doveva crescere e vivere la sua fanciullezza che le è stata portata via.
Sente su di sé quelle labbra che hanno sfiorato la sua mano, e un senso di repulsione, anche verso se stessa, si impadronisce di lei che si focalizza sulla rosa bianca di Oscar.
Ancora non è stata violata e vuole pertanto restare pura e candida come quella rosa, che la segue nel suo volo verso la sua libertà.
Uno degli eventi più drammatici dell’anime che resta impresso anche per i gesti, le parole, l’atteggiamento e il volto trasfigurato della povera Charlotte di Polignac.
Ti ho ritrovato con piacere con questo brano che ha messo in risalto la sensibilità con cui hai trattato questo momento topico della storia.
Complimenti e un augurio per un sereno fine settimana! |