Mi sono lasciato cullare immedesimandomi in una di quelle foglie d'autunno. I versi, brevi e concisi, hanno lasciato spazio alla fantasia e mi sono sentito, letteralmente, tirato in ballo - danzante - pur nella corruzione umana, nei germi di morte che sono nella foglia.
Il tuo anelito è forte, contagioso ma non soffocante. Ho sentito il bisogno di completare la poesia.
Mi piace pensare al torrente come a qualcosa d lento, che dilata il tempo, venuto fuori da qualche fresco ricordo d'infanzia.
È quello il mio concetto di serenità: "non succede niente", ma quel niente non è mai uguale a se stesso, è sempre novità, sempre stupore.
E cercare la serenità non significa rinunciare alla felicità: momenti improvvisi, inaspettati, di infinito.
Serenità e felicità non sono incompatibili fra loro.
Brava. |