Recensioni per
Storie di Veglia
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/06/23, ore 22:02

Oh ma che sorpresa!
Questo estratto di prequel mi fa sorridere. Ormai i tuoi personaggi sono Entità, hanno vita a sé, perciò è bellissimo ricontrarli così inaspettatamente!
Tu e il soprannaturale siete una cosa sola. Mi fai pensare ai miei tempi d'oro in cui andavo alla ricerca di fate e folletti nei boschi. Mi piacerebbe ritrovare quell'entusiasmo e fermarmi ad ascoltare i suoni che dopo un temporale si sentono tra gli alberi.
Ah, mia cara Dira. Tiro un sospiro speranzoso, non si sa mai che quella bimba interiore riemerga e mi faccia ritrovare la magia delle cose semplici!

Recensore Junior
31/10/22, ore 18:15

Proprio nel.momento che ho lasciato una recensione estremamente logorroica a Opera Al Nero hai pubblicato la nuova storia! Aspetto come sempre il nuovo capitolo della Via Smarrita, ma ho apprezzato anche questa storia. È interessante come Marina sia stata una madre distratta con entrambe le figlie, ma in modo diverso: mentre con Cate lo è in modo permissivo, forse anche troppo, per Roisin , la maggiore, l'assenza continua della madre voleva dire assumersi sempre nuove e maggiori responsabilità, in un'età in cui tutto quello che si vorrebbe fare è uscire con le amiche e vivere esperienze di socializzazione normali e sane, com'è giusto che sia. Che poi che Marina, come madre single e lavoratrice E come Sorvegliante, si trovasse spesso, durante l'infanzia delle figlie, in una situazione "damn if you do, damn if you don't", è un altro discorso di cui abbiamo già parlato in passato. Ma la verità è che spesso un genitore può avere tutte le comprensibilissime giustificazioni del mondo per il fatto di aver responsabilizzare troppo e troppo presto il/la proprio/a figlio/a, ma rimane il fatto che così facendo ha privato suddetta figlia o figlio di determinate esperienze di crescita, con cause psicologiche più o meno gravi a seconda dei casi e della frequenza con cui avveniva. È un po' il succo del rapporto Roisin-Marina, e fa un bel contrasto con la prima volta in cui, attraverso il PoV di Cate, ci viene raccontato quanto sia *figo* avere Marina Silvani come madre.
Ovviamente ho ADORATO il fatto che il climax della storia sia la paura che Roisin prova per Cate: rimanere a casa con la sorellina è un obbligo sgradevole percepito come un'ingiustizia, e un po' lo è, perchè è Marina che scelto di adottare Cate, non Rosi, e perciò dovrebbe essere Marina ad occuparsene. Aldilà di tutte le giustificazioni di Marina, che ripeto io capisco, le ragioni di Roisin, sia pure venute di quell'episodio tipico dell'adolescenza, sono sacrosante, perchè dietro la mancata festa di Halloween c'è un problema più grande, che è: chi si occupa di Caterina quotidianamente? Spoiler: non Marina. Però ciò non toglie che Roisin voglia bene a Cate, che le voglia DAVVERO bene, non solo come responsabilità (Roisin è il tipo di persona che a lungo andare si affeziona alle sue responsabilità e ai suoi fardelli) ma proprio come sorella. Aldilà del sangue, delle apparenze, dei caratteri diversi, dei conflitti e dei risentimenti. Roisin avrebbe potuto riversare addosso a Caterina il risentimento per la sua mancata adolescenza, e io non l'avrei giustificata, ma sicuramente l'avrei capita. Una sorella che è sia la prova vivente del tradimento di uno dei genitori sia, data l'assenza sistematica di suddetto genitori e quella intermittente dell'altra, un "fardello" che si ritrova a dover crescere, educare e proteggere quando lei stessa è poco più che una bambina che dovrebbe essere protetta e accompagnata nel suo cammino di crescita. E invece Roisin vuole bene a Cate come a nessun altro al mondo, forse neanche a Tobia. Perchè, forse, inconsciamente, nonostante lo scompiglio che l'arrivo della piccola ha causato nella famiglia e nella vita di Roisin, quest'ultima capisce che la sorellina, come lei e forse ancora più di lei, è solo un'altra vittima di questo scompiglio, non la causa, che invece su trova nel padre la Rossa Silvani è un personaggio che spesso viene accusato di non guardarsi dentro abbastanza, e in alcuni casi è vero, però in questa occasione ha dimostrato una lucidità inconscia e una maturità emotiva non Comun per un'adolescente. Quanti adolescenti finiscono per risentire fratelli e sorelle minore per dinamiche che erano e sono sempre state colpa dei genitori?
....Ah, ma è qui che Ariele entra a far parte della famiglia! Per difendere e proteggere Cate! Momento tenerezza e fangirling acuto. Amo Ariele. E amo come ha deciso che Cate è la *SUA* Silvani.
Da amante dei gatti, non posso che apprezzare il ruolo di protettori che hanno nella tua storia: per carità, menefreghisti verso tutto e tutti, aiutanti che più che aiutare fanno dei giochetti mentali e moine per ottenere cibo e coccole, ma estremamente protettivi delle LORO persone (non della loro famiglia, come i cani: i gatti sarebbero capace di dare un membro della famiglia, colpevole solo di non saper fare i grattini bene, in pasto a una tigre, e poi divorare la stessa tigre se attacca quello che loro ritengono sia uno dei membri SIMPATICI della stessa famiglia) e dei LORO luoghi. Metà Creature dell'Altrove, metà protettori dalle stesse creature.
Oh poi, manco a dirlo: ho apprezzato anche il fatto che specifichi che in certi paesini italiani Halloween è/era una festa che non ha senso, MA esistevano comunque altre tradizioni legate al culto dei Morti, tradizioni pagane inglobate poi nella tradizionale folkloristica cattolica italiana.
(Recensione modificata il 31/10/2022 - 06:22 pm)
(Recensione modificata il 09/11/2022 - 02:39 pm)