Ciao, Ros!
Era da troppo che non riuscivo a passare a recensire come si deve qui (io e la costanza non saremo mai grandi amiche, temo), ma oggi ci provo, anche perché ritronare tra le tue pagine e soprattutto il tuo modo di scrivere e dare voce ai personaggi è sempre un pochino come tornare a casa, tra le cose che sai che ti fanno stare bene.
Trovo che tu abbia saputo cogliere al meglio i sentimenti che legano i due personaggi, il loro amore tanto contrastato - dall'idea che per lei fosse solo una receita, dall'impossibilità per dei ragazzini in un simile contesto di pensare all'amore, dal depistaggio di Peeta in un secondo momento.
La cosa che più mi è piaciuta è che, almeno a parere mio (spero di non fraintendere), questa descrizione è tanto vera e intima, scava tanto nel profondo dei personaggi e dei loro caratteri da saper immortalare sensazioni che li accompagnano in più fasi della storia, non cristallizzando lo spaccato che descrivi in un solo momento.
Leggendo la parte di Peeta, lo possiamo immaginare nella prima arena, i colpi in aria che sono quelli dei caduti - e la certezza o consolazione che loro due non sono in quell'elenco, che soprattutto Katniss non lo sia -, che lo fanno tremare perché ricordano che anche Katniss, che ora è sua alleata, al suo fianco, potrebbe essere la prossima, o povrà un domani non essere più sua alleata e cercare di ucciderlo, e unendo questi timori all'amore che sin da bamino prova per lei, ogni cosa si complica, per lui. E poi ci sono i baci, lei che lo protegge durante la febbre, ogni cosa che si complica ancora di più, e il terrore che sia tutto un inganno, solo una strategia per avere sponsor, nonostante a volte gli semba che nulla di questo sia solo una recita, ma che qualcosa forse - davvero - lei provi per lui. Ma la storia racchiude anche il dopo, quando lei gli fa capire che è stata solo una recita, ma nonostante il dolore, la confusione, le ombre che lo scuotono disordinate, Peeta non riesce a portarle rancore, continua ad amarla, a proteggerla, a pensare che qualcosa tra di loro, tutto sommato, c'è, gli abbracci e le notti passate insieme durante il tour della vittoria a esserne chiaro esempio. E ancora, andando avanti nel tempo, abbiamo un Peeta che a volte ricade nella confusione del depistaggio, che fatica a districare i sentimenti che prova, le sensazioni che la vicinanza di Katniss scatena in lui,l'idea che lei gli stia solo mentendo, ma poi il riconoscere il suo tocco, il modo in cui lo protegga sempre col suo arco, gli fanno capire cosa sia vero e cosa no.
Lo stesso discorso si può ripetere per Katniss, con la sua iniziale diffidenza verso Peeta, specie dopo aver scoperto del tentativo del ragazzo di proteggerla alle interviste e poi dentro all'arena, quando si allea con i Favoriti. C'è la sua difficoltà a capire perché dovrebbe proteggerla, quando sono chiusi in un'arena per uccidersi finché ne resta uno solo, a capire perché dovrebbe amarla, o dopo ancora quando sente di non poterlo meritare. E anche dopo la prima arena, spesso in Katniss c'è questa sorta di diffidenza e a volte insofferenza verso il comportamento "troppo buono" di Peeta, che ha anche dopo la fine della rivolta, nei primi tempi del ritorno di entrambi al distretto 12. C'è la tendenza di Katniss a isolarsi, a diffidare di tutto e tutti, anche di Peeta, di cui fatica a comprendere il comportamento, c'è la sua difficoltà a stargli accanto quando vanno in missione a Capitol, perché si sente responsabile, perché non è più il Peeta che ricordava e non sa come interagire (perché, diciamocelo, Katniss ha sempre fatto fatica a comunicare e farsi amici, fuori dal ruolo di Ghiandaia impostole).
Katniss e Peeta sono due personaggi che si trovano ad affrontare cambiamenti, rivolte, guerre e tragedie, che li segnano e li cambinao in modi dolorosissimi, ma di fondo riescono a mantenersi sè stessi, sotto tutto. Il depistaggio e le torture cercano di rendere Peeta una macchina per uccidere - lo fanno uccidere -, ma per quanto non potrà forse tornare del tutto il ragazzo di prima (e come potrebbe, dopo tutto?), non riescono a strappargli la sua essenza, rimane il ragazzo buono. E lo stesso avviene con Katniss. Sono personaggi che crescono, maturano, che il mondo cerca di cambiare violentemente e in parte ci riesce, ma ho sempre tovato che nel profondo - seppur con una coscienza nuova - entrambi riuscissero a rimanere di fondo fedeli. Sono una nuova versione di sé, ma una versione che affonda nelle radici del loro essere, e questo si riflette anche nel loro legame: cambiano le circostanze, cambia la consapevolezza, ma i meccanismi sono spesso gli stessi, per questo il cuore del racconto è "atemporale": nell'intimo, il loro modo di amare è questo.
Lei infatti non smette mai di proteggerlo, e lui non smette mai di proteggerla, è questo che li unisce in ogni loro passo, è questo il loro modo di amarsi e starsi vicini: "perché è questo che facciamo, noi due. Ci proteggiamo a vicenda". Ho amato che in entrambi i frammenti questo emergesse preponderante, fosse il meccanismo che fa capire a entrambi che qualcosa c'è, tra loro, in questo doversi ogni volta ricordare che qualcosa sono, e sono innamorati.
A questo proposito, la canzone racchiude bene la loro lenta scoperta di essere qualcosa, insieme, e ho amato come tu habbia frammentato il verso e abbia strutturato i due paragrafi sopra ogni pezzetto. Sia per l'equilibrio e la simmetria perfetta con cui hai affrontato il tutto dai due diversi punti di vista, sia per come hai saputo rendere il verso-prompt non solo un filo rosso che accompagna la storia, ma proprio lo scheletro e il senso ultimo della storia stessa e della coppia.
Spero di essere riuscita a cogliere tutta la bellezza delle tue parole e non aver detto solo tante sciocchezze (sono davvero un pochino arrugginita, spero che in questo sproloquio si capisca qualcosa). E grazie, perché mi hai fatto ragionare in modo più approfondito, per recensirti, su una coppia che amo e di cui ho letto tanto, ma su cui di fondo non mi sono mai soffermata davvero ad analizzare e scomporre.
Come sempre, sei bravissima e leggerti è un piacere.
Un bacio,
Maqry ♥
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